Il Consiglio federale respinge l’iniziativa UDC che chiede limiti per gli stranieri
L’economia svizzera ha sempre avuto bisogno di manodopera straniera. Lo scorso anno ha reclutato 142.000 lavoratori stranieri, che in confronto agli anni 60’, oggi sono altamente qualificati. Nell’ambito della presentazione di un rapporto sulla libera circolazione e l’immigrazione, il Consiglio federale ha attestato che la politica dell’immigrazione si è dimostrata valida. Per il Governo il sistema d’ammissione funziona e negli ultimi anni l’immigrazione ha avuto effetti molto positivi sull’evoluzione dell’economia. Comunque per Simonetta Sommaruga, ministro di Giustizia e Polizia, esiste un dilemma nella politica dell’immigrazione: “Da una parte l’economia svizzera richiede più persone straniere e dall’altra c’è la preoccupazione della popolazione svizzera sulle conseguenze dell’immigrazione”.
Nel suo rapporto il Consiglio federale ha promesso di volere affrontare le sfide del futuro con “più piglio” per assicurarsi soprattutto l’accettazione da parte del popolo. Particolarmente labile sembra l’accettazione popolare dell’Accordo di libera circolazione tra la Svizzera e l’UE, che secondo Sommaruga è di vitale importanza per l’economia svizzera. Difatti l’UDC ha lanciato un’altra iniziativa popolare “Contro l’immigrazione di massa”, che probabilmente sarà in votazione nel 2014. L’iniziativa chiede di reintrodurre limiti con quote annuali per tutti gli stranieri e richiedenti l’asilo e di accordare la priorità agli svizzeri nel mondo del lavoro. L’iniziativa non è compatibile con l’accordo di libera circolazione e richiede di ritrattare e adattare i relativi contratti, che secondo il Consiglio federale non avrebbe “alcuna probabilità di successo”. Di conseguenza il Governo raccomanda di respingere l’iniziativa democentrista senza opporgli un controprogetto.
Altri problemi da affrontare, che riguardano l’incremento della popolazione, sono il mercato del lavoro, gli alloggi e il traffico, cui gli stranieri contribuiscono però solo in parte. Non è chiara l’influenza dell’immigrazione sulla disoccupazione, mentre non s’intravedono ancora pressioni sui salari. L’intasamento dei trasporti e le difficoltà di capacità delle ferrovie sono un fattore non riconducibile agli stranieri, ma all’aumento dei pendolari. L’immigrazione è stata solo in parte la causa della crescente domanda di nuovi alloggi degli ultimi anni, in cui gli svizzeri hanno avuto un importante ruolo. Per affrontarli il Consiglio federale vuole coinvolgere l’economia, che deve assumersi le proprie responsabilità. “È anche nell’interesse dell’economia un suo impegno a favorire l’integrazione degli stranieri, per convincere la popolazione ad accettare l’immigrazione”, ha spiegato Sommaruga.