Se già non ci si trova su una spiaggia o in montagna o in viaggio, ci si appresta a farlo. Vacanze vuol dire sole, mare, serate, divertimenti e anche tavola. E’ chiaro che invitare i lettori ad essere frugali in vacanza è come dire ad un assetato di non bere. Tuttavia, le vacanze passano, la salute resta, o deve restare. Uno dei nemici della tavola è il colesterolo, che ormai non ha più segreti per nessuno. Un elevato livello di colesterolo nel sangue è un indicatore pericoloso che espone a malattie coronariche, in modo particolare per gli uomini dopo i cinquant’anni.
In genere, i giovani non si preoccupano di questi rischi, sia perché sono giovani e si considerano al riparo, sia perché non lo sanno. Invece, dovrebbero prestare maggiore attenzione, specie se nella loro famiglia esistono casi di persone con problemi cardiaci, specie se parenti di primo grado. Gli uomini sono i più soggetti, in modo particolare dopo i cinquant’anni; le donne, invece, sono “protette” dal loro equilibrio ormonale, ma fino alla menopausa: dopo hanno un fattore di rischio uguale a quello degli uomini. Dicevamo che il livello di colesterolo nel sangue è in genere trascurato. Eppure, è un fattore di rischio due volte superiore a quello dell’ipertensione, che è curabile che non costituisce problema. Il colesterolo può dunque creare problemi quando supera certi limiti. In Italia la normalità del colesterolo totale si situa sui 200-220. Anche se ultimamente alcune ricerche pare abbiano accertato che il colesterolo “buono” (Hdl) non sia poi tanto buono rispetto a quello cattivo (Ldl), i valori ottimali del primo sono tra 35 e 70, e quelli del secondo intono ai 130.
Il colesterolo può insorgere per due motivi: uno, per un fatto genetico, l’altro per l’alimentazione, o meglio, per la cattiva alimentazione. Come si può facilmente immaginare, il colesterolo prodotto dalla cattiva alimentazione può essere facilmente tenuto sotto controllo facendo bene attenzione a ciò che si mangia a tavola.
Dice il professor Andrea Mezzetti, presidente della Sisa, Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi: “Non esistono cibi da bandire totalmente, ma alcune categorie alimentari andrebbero dosate con parsimonia, a partire dai grassi di origine animale, le carni rosse, gl’insaccati, i prodotti caseari stagionati, il burro. Le uova possono essere consumate tranquillamente, ma bisogna sommare alla quantità di quelle consumate “consapevolmente” anche quelle “nascoste” nei cibi preparati, come dolci e gelati. In genere, a prescindere dall’apporto calorico adeguato che varia da individuo a individuo, le calorie derivanti da grassi non dovrebbero superare il 30% sul totale. Frutta e verdura possono essere mangiate in libertà in quanto ricche di fibre, sostanze che agevolano l’eliminazione del colesterolo”. La dieta equilibrata va integrata con l’esercizio fisico, specialmente con attività aerobiche: corsa, nuoto e bicicletta, ma anche una camminata veloce per 30 minuti, purché sia praticata per almeno cinque giorni alla settimana. Dunque, durante le vacanze, specialmente quelle al mare, è bene tenere presente alcune informazioni, anche perché è più facile mangiare a base di pesce. Il pesce viene considerato un alimento sano, leggero e facilmente digeribile, però, se vogliamo tenere sotto controllo il colesterolo, bisogna dire che i maggiori nemici sono le aragoste e i gamberi, meno dannosi sono invece astici e scampi. Il record del colesterolo appartiene ai calamari e anche alle seppie (da preferire comunque ai primi). Dunque, i pesci che contengono colesteroli sono quelli di fondo, comprese le cozze e le vongole (queste ultime da preferire alle prime), mentre gli altri, i cosiddetti pesci azzurri (dentice, merluzzo, orata, sgombri, eccetera), sono utili a combattere il colesterolo.