Un’invenzione del professor John Rogers, docente di Bioingegneria all’Università dell’Illinois, negli Usa
Qualche tempo fa abbiamo parlato del “granchio elettronico”, quel mini strumento a forma di granchio che, munito di una videocamera, può esplorare gl’intestini e far vedere ciò che non va e che con le chele, cioè con piccolissimi bracci elettronici, può eseguire operazioni chirurgiche precisissime, sotto la guida del chirurgo. Oggi parliamo di un’altra invenzione di grande importanza diagnostica e pratica, il “cerotto intelligente”, inventato dal professor John Rogers, docente di Bioingegneria all’Università statunitense dell’Illinois, e presentato all’incontro dell’American Chemical Society.
Vediamo innanzitutto di che si tratta. E’, come dice la stessa parola, un cerotto, un comune cerotto, ma solo nella forma,un rettangolo di tre centimetri per due che aderisce alla pelle attraverso una base adesiva trasparente. In realtà, dalla pellicola trasparente si notano dei puntini neri, che sono dei sensori che eseguono controlli. I sensori sono tanti e compongono una rete: sembrano formare un’immagine, ma sono tanti computer che hanno ciascuno varie capacità. Per restare all’applicazione, il cerotto viene fissato alla pelle con una colla naturale, per permettere un’adesione migliore e più duratura, circa dieci giorni, durante i quali il soggetto si muove senza che i differenti movimenti (spogliarsi e vestirsi) o le diverse condizioni (sudorazione) implichino guasti nell’applicazione e nel funzionamento del cerotto in questione.
L’idea è nata dalla necessità che molti hanno di controllare alcuni valori del sangue, ad esempio la glicemia, il colesterolo ed altri valori più importanti riguardanti lo stato di salute del fegato, dei reni, del cuore. Non solo. Sono in tanti a dover misurare la febbre, il battito cardiaco, la pressione e per fare questo è necessario recarsi in ospedale o in centri specializzati. Ecco, alla base dell’invenzione c’è stata l’idea di eseguire tutti questi accertamenti con uno strumento piccolo, non ingombrante e pratico come lo è un normale cerotto che si applica sulla pelle e non dà fastidio.
Solo che quello inventato dal professor John Rogers non è, come detto, un cerotto qualsiasi ma è “intelligente”, perché i sensori sono dei piccolissimi chips di silicio, quindi minuscoli computer che non superano, pensate, il millesimo di millimetro.
Ecco la spiegazione data dal professor John Rogers:”Sono stati messi a punto in modo da lavorare in rete, tra loro, per riconoscere prima e tradurre poi in dati l’attività elettrica delle cellule della pelle su cui sono applicati. Le cellule del corpo umano, infatti, emettono un debolissimo campo elettrico da noi non percepibile, ma comunque indicativo del loro stato di salute. I chip lo riconoscono, notano i cambiamenti e sono stati programmati per comprendere se tali variazioni risultano normali o indicano la comparsa di un problema”. E quello che riescono a fare ha dell’incredibile.
Infatti, si può controllare la temperatura corporea come un normale termometro, si può misurare la pressione sanguigna, la frequenza del battito del cuore, ma anche il livello di glicemia (zuccheri) nel sangue. Le funzioni saranno comunque destinate ad ampliarsi in futuro, man mano che lo strumento sarà perfezionato. Il professor John Rogers ne mostra alcune altre: “I chip possono inviare le informazioni raccolte, momento per momento, a un telefono cellulare o a un computer collegato ad internet. In questo modo, un medico può leggere l’esame de valori in diretta, per effettuare diagnosi immediate senza che il paziente debba recarsi fisicamente da lui, e dunque risparmiando tempo. Oppure, se la situazione lo richiede, questo sistema può avvisare il medico o l’ospedale della necessità di un pronto intervento, anche se magari il paziente non accusa sintomi particolari, anticipando, quindi, le cure utili e trasformandosi in un prezioso strumento di prevenzione”.
Per un cerotto non è davvero poco.