Quali sono gli effetti positivi che un esercito esercita sulla propria nazione? Secondo lo studio condotto dalla Commissione di milizia, la Svizzera trae numerosi vantaggi soprattutto a livello economico
A dispetto delle azioni dei gruppi pacifisti, che si battono da anni per una Svizzera priva di esercito e per una realtà pacifica, la commissione di milizia del capo del DDPS dell’esercito per la Svizzera ha realizzato uno studio dove vengono elencati i vantaggi dell’esercito. Il documento presentato dalla Commissione di milizia voluta dal Consigliere federale Ueli Maurer offre per la prima volta una panoramica globale dei costi e dei benefici dell’Esercito svizzero. Pare infatti che i vantaggi dell’esercito in situazioni straordinarie siano nettamente superiori ai costi annuali e che le spese dell’esercito rappresentino un «premio assicurativo» vantaggioso per affrontare eventuali pericoli e minacce.
Tra le motivazioni avanzate da chi ha sempre sostenuto l’utilità di un esercito per la Svizzera c’è proprio la tranquillità, la libertà e il mantenimento dell’autonomia che ne deriva. A parte questo lo studio considera gli effetti economici che genera l’esercito sulla nazione, anch’essi assolutamente positivi che ammonterebbero tra 4,6 e 4,8 miliardi di franchi. Tali effetti comprendono gli stipendi versati dall’esercito e da istituzioni della Confederazione vicine all’esercito, l’incremento della produttività grazie all’istruzione militare di base, il volume delle commesse generate nel nostro Paese dall’esercito e le commesse dell’esercito all’estero, che, grazie agli affari di compensazione, hanno effetti positivi per il mercato del lavoro in Svizzera. Per non parlare poi del fatto che gli effetti positivi si avvertono soprattutto in situazioni particolari, come catastrofi naturali, estremismo violento o attacco militare: avere a disposizione un esercito permette un intervento tempestivo con cui è garantita la protezione dello Stato e della popolazione che riveste un ruolo primario. Ovviamente il mantenimento pari a circa 4,3 miliardi di franchi. A queste si aggiungono da 1,0 a 1,1 miliardi di franchi per spese statali aggiuntivo dell’esercito ha un costo per lo stato e tra 0,9 e 1,0 miliardi di franchi per la continuazione del pagamento dello stipendio a livello privato. Dedotto il controvalore diretto ricorrente (da 1,0 a 1,2 miliardi di franchi) risultano costi netti annui tra 5,0 e 5,4 miliardi di franchi. Tutti questi costi equivalgono a circa l’1% del prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera. Nel confronto internazionale, il nostro Paese non solo si posiziona dietro a Stati con importanti programmi d’armamento come il Regno Unito e la Francia, ma anche nettamente alle spalle di altre nazioni europee come i Paesi Bassi, la Norvegia e la Svezia.