I partiti borghesi presentano una posizione comune per accelerare alcune misure
Si accende il dibattito sulla riforma della previdenza della vecchiaia. Il centrodestra con UDC, PBD, PLR e Verdi Liberali interviene sulla tabella di marcia del progetto Berset e chiede in un’iniziativa parlamentare di agire subito su alcune misure per contrastare le cifre rosse cui vanno incontro i due pilastri. Le proposte del ministro Alain Berset di riformare la previdenza sociale, unendo in un unico progetto l’AVS e la previdenza professionale LPP, mirano nella direzione giusta, ma se si vuole evitare l’ennesima bocciatura del popolo, viste le forti opposizioni suscitate dalle riforme delle assicurazioni sociali precedenti, non si può attendere il 2020. L’alleanza politica chiede di introdurre già nel 2014/2015 due misure: un’unica età di riferimento per uomini e donne a 65 anni e un meccanismo di intervento in due fasi per frenare l’indebitamento delle assicurazioni sociali.
Con questo sistema il Consiglio federale e il Parlamento avrebbero, in caso l’indebitamento superasse una soglia critica delle finanze AVS, la possibilità di intervenire nell’arco di due anni con adeguate misure per riportare le finanze in parità. Se le misure fallissero allora entrerebbe in funzione un automatismo matematico per stabilizzare la situazione dell’AVS, aumentando le entrate e diminuendo le uscite. I cinque partiti non chiedono al Consiglio federale solo di accelerare con la riforma, ma anche di separare i due pilastri . La riforma Berset prevede l’innalzamento dell’età di pensionamento e contemporaneamente un abbassamento del tasso di conversione della LPP, che stabilisce il livello delle rendite. Questo porterebbe a un ampliamento dell’AVS e di conseguenza si deve evitare di mescolare i due pilastri per non metterli l’uno contro l’altro. L’iniziativa parlamentare sarà presentata a gennaio in seno alla Commissione per la sicurezza sociale del Consiglio degli Stati.