Mi chiamo Michele Siciliano, di nome e di fatto almeno in parte. Sono nato in Svizzera nel Cantone Zurigo il 18 Febbraio del 1973 da mamma svizzera e padre siciliano. Nel 1980, una volta finito di costruire la casa in Sicilia i miei genitori hanno deciso di tornare in Italia dove ho iniziato quindi a frequentare le scuole e a 17 anni mi sono arruolato nell’esercito come volontario, ho fatto tre anni di servizio militare dopo essermi diplomato presso la scuola tecnico commerciale De Amicis di Messina. Per quel che riguarda la mia piccola carriera musicale posso dire che ho iniziato da piccolo a suonare diversi strumenti e mi sono dedicato presto al folclore siciliano per poi creare insieme alla mia famiglia un autentico gruppo folcloristico siciliano. Il gruppo folcloristico di Pietraperzia, creato dalla famiglia Siciliano ha lavorato dal 1986 al ‘96 con 35 componenti e, a parte le varie esibizioni su territorio nazionale, ci siamo esibiti anche in diversi paesi esteri come Grecia, Ungheria, Lettonia, Turchia ed altri. Con la mia famiglia alle spalle che vedeva mio fratello Mario come grande fisarmonicista e mia sorella Romina come splendida ballerina e canterina, sono stati dieci anni veramente importanti per noi e ovviamente per mamma e papà. Poter divulgare le nostre tradizioni siciliane in Italia e all’estero, è stato veramente molto interessante.
Nel 2000 ho deciso di tornare in terra natia, quindi in Svizzera. L’inizio è stato duro soprattutto per la lingua, ricordavo ben poco di quello che avevo imparato all’asilo nido. Con mia madre abbiamo coltivato poco la lingua svizzera poiché non vi era gente del posto che parlasse la lingua svizzero/tedesca, quindi, una volta tornato in Svizzera, mi sono messo di buona lena e ho ripreso a parlare lo svizzero. Sono stato impiegato in diversi lavori come il mondo della moda, delle telecomunicazioni, il mondo dei talentscout etc… Attualmente lavoro per una compagnia di assicurazioni.
Quindi non fai musica a tempo pieno
Il progetto è quello di poter vivere un giorno di sola musica
Come fai a organizzare tutto?
Bisogna amare la musica e lo stress si dimezza come con i Visconti dimezzati…. Dopo più di dieci anni di esperienza musicale in Svizzera, ti rendi conto se il pubblico ti ama e a noi il pubblico ci ama quindi si va avanti come un locomotore.
Che esperienze hai fatto con i giovani?
È difficile, però ultimamente ho avuto un riscontro molto positivo, come se si volesse tornare alle cose più semplici. Il fine settimana, ad esempio, si preferisce (almeno per quel che mi riguarda) stare a casa con amici e organizzare cene dai sapori antichi e chiacchierare anziché frequentare le discoteche.
Che legame hai con l’Italia?
Tutta la mia famiglia vive felicemente in Italia, posso dire che mi sento più italiano che svizzero, con un grande cuore siciliano. L’Italia è un pezzo di me che arde e si fa sentire ogni giorno. Per quel che riguarda la Svizzera, mi sono ambientato molto bene. Sono una persona di larghe vedute, sono di ottima compagnia, quindi non ho mai avuto tante difficoltà, anche perché con la conoscenza delle lingue ho saputo sempre cavarmela.
Quando sei tornato qui in Svizzera, hai notato differenze?
Sì, grandissime differenze. Mi sono trovato spiazzato, sia per il clima che per la lingua. Ho sentito subito quel “Musch sälber luege, isch dis Problem”. In Italia nel momento in cui c’è un amico o un vicino che ha bisogno di qualcosa si tende una mano senza poi pretendere qualcosa in cambio. L’italiano non usa dire “Sono fatti tuoi, non m’interessa”, almeno per quello che riguarda… Gli amici e la famiglia sono le cose più importanti per noi italiani. Devo dire però che i modi di fare stanno cambiando anche in Svizzera, forse inizia una nuova fase o semplicemente si mette più a fuoco l’importanza dell’essere umano.
Esibizione speciale?
Nel 2000 insieme a Pino Nocilla abbiamo tirato su la band “Frozen Peas” di quattro elementi e abbiamo partecipato quasi per gioco ad un concorso che si chiama Emergenza Rock, un concorso e nel 2001 abbiamo vinto il concorso come miglior band svizzera partecipando così alla finalissima in Germania insieme agli altri finalisti europei. È stato molto interessante, chiaramente il livello era altissimo e noi eravamo principianti, però è stato un grande onore per noi. Il direttore del progetto ha visto il nostro entusiasmo e ci ha chiesto se volevamo fare i local manager di questo progetto a Zurigo, per la Svizzera tedesca. Per tre anni abbiamo tirato avanti questo progetto con sede a Zurigo, eravamo quindi dei talent scout, ci siamo fatti un po’ le ossa e abbiamo conosciuto anche il mondo dello spettacolo in questo senso. Il progetto che mi dà maggior soddisfazione è senz’altro Colors of Strings, la gente ci chiama e ci ama e questo è il segno del frutto di un lungo lavoro. Chiuderò l’anno 2012 in bellezza perché suonerò il 31 dicembre a Engelberg presso il ristorante siciliano Al Monastero.
www.kerasos.ch
www.colorsofsrings.com
www.musicundermyskin.ch
www.iviscontidimezzati.ch
(in allestimento)
Ringrazio tutti i lettori e auguro un sereno Natale e un felice 2013!