A tre anni dall’ultimo capolavoro, Tornatore realizza un thriller per il cinema sofisticato e penetrante. Un film intriso di mistero elegante e coinvolgente che si avvale di un cast internazionale
Tre anni fa assistevamo a Baarìa un film in perfetto stile di Tornatore, che rispecchia perfettamente i lavori precedenti del regista, quest’anno, invece assistiamo ad un cambio di registro. “Ho realizzato La migliore offerta perché avevo bisogno di staccarmi dal mio passato. Per come la vedo io questo è un film che rompe con le costanti del mio cinema, un po’ come è successo quando ho girato Una pura formalità. La migliore offerta, non è un film autobiografico ed ha una genesi a dir poco curiosa. Come alcuni di voi sanno io tengo tutti i miei soggetti e le mie idee nei cassetti di casa, ogni tanto ne tiro fuori qualcuno e li rileggo. Questo film nasce dall’unione di due progetti da me redatti, molti anni fa, che trovavo però, entrambi, zoppicanti, Poi il primo mi ha fatto venire in mente il secondo e, unendoli, ha preso vita l’idea per questo film” racconta il regista.
Con La migliore offerta Tornatore ci immerge nel magico mondo del giallo anche se sempre macchiato di una nota nostalgica e melodrammatica. È la storia di Virgil Oldman, un anziano battitore d’aste molto ricco e molto richiesto, solitario e pieno di ossessioni. Un giorno riceve la telefonata di una ragazza, Claire, che gli chiede di occuparsi personalmente della valutazione dell’antica villa dei suoi genitori appena scomparsi. All’inizio Virgil è scontroso e burbero ed appare infastidito dalla sua insistenza. La ragazza non si presenta inspiegabilmente a nessuno degli appuntamenti. Questa ambiguità, invece di allontanare il protagonista, lo attrae e lo incuriosisce. Claire, al momento più opportuno, gli rivela di essere affetta da una grave forma di agarofobia e di vivere da 12 anni chiusa nella villa dei suoi genitori. Da questo momento Virgil si sente coinvolto in una storia d’amore e salvazione nei confronti di una giovane creatura indifesa. Oldman, deciso a fare chiarezza su una questione comincia ad intrattenere con la ragazza un rapporto sempre più intimo che diventa in breve tempo un’ossessione. La valutazione delle opere d’arte della villa procede, ma ciò che continua ad affannare Oldman è l’identità nascosta della giovane abbiente. Dopo un acceso scambio di battute tra i due, Claire esce allo scoperto e si mostra a lui.
Da quel momento il vecchio Virgil non riesce più a gestire il rapporto gelidamente come aveva fatto fino ad allora e si libera confessandole il suo amore, un amore che si tramuta in una relazione segreta che continua dapprima all’interno e poi anche al di fuori delle mura della casa. L’unico che è al corrente della vicenda è Robert, un giovane restauratore di vecchi marchingegni al quale Virgil si era affidato per la sistemazione di un antichissimo automa trovato all’interno della villa. Robert sembra preso dai racconti della coppia e mano a mano che il rapporto si solidifica, diventa amico fidato di Oldman, dandogli consigli su come approcciarsi a Claire.
La storia decolla e il vecchio Virgil comincia a trascurare i suoi importanti impegni di lavoro per dedicarsi interamente alla ragazza. Tutto sembra procedere come sperato, ma al ritorno da Londra, da quella che sarà la sua ultima asta, ultimo traguardo verso il coronamento di una lunga e fortunata carriera, Oldman scoprirà che tutta la sua collezione personale di dipinti originali, un patrimonio dal valore inestimabile, è sparita. Di Claire più nessuna notizia, del giovane Robert nemmeno, e neanche del custode. Nel locale antistante alla villa, dove si reca per chiedere se qualcuno avesse notizie della giovane donna, trova una nana, autistica e su una sedia a rotelle e farà un’amara scoperta. Per realizzare la pellicola con più di 120 minuti di film musicati dall’inseparabile Maestro Ennio Morricone, Tornatore fa affidamento ad un cast internazionale, Geoffrey Rush, Donald Sutherland, Jim Sturgess e Sylvia Hoeks, un insieme di grandi attori i per una love story dalle tinte molto oscure girato in lingua inglese, prevalentemente a Vienna. “La migliore offerta – ha affermato Tornatore – è sì una pellicola relativa alle aste, con tutto quello che circonda questo mondo molto particolare – dove l’offerta più alta è quella vincente ma, è un titolo, assolutamente allegorico, perché il film è una grande storia d’amore. Quindi, questa ‘migliore offerta’ è riferita ai profondi sentimenti che, quest’uomo, Virgil, prova per una donna, piuttosto giovane, di nome Claire che è Sylvia Hoeks. Quale sia la ‘migliore offerta’ che si può fare in amore è la vera scommessa del film, e direi anche della vita… la più alta?, la più bassa? E con questa chiave, questa domanda in testa che ho girato la relazione tra quest’uomo e questa donna, come un vero thriller, come un giallo classico, ma dei sentimenti”.