Una serie di guasti ha accompagnato la vita del nuovo modello ultra leggero in fibra di carbonio, fino all’ultimo, accaduto in Giappone, quando si è sprigionato del fumo nella cabina di pilotaggio
Il piccolo aereo che è scomparso insieme ai coniugi Missoni e ad una coppia di amici fa parte della storia degli incidenti che non fanno testo, sia perché il pilota non aveva i requisiti per volare, sia perché il velivolo stesso era una carretta del cielo e sia perché probabilmente le condizioni atmosferiche hanno fatto il resto. In realtà, a cadere sono i piccoli aerei, i grandi, quelli di linea, a parte qualche raro incidente dovuto più che all’aereo a cause umane, sono mezzi sicuri. Almeno quelli sperimentati in anni di voli e con personale qualificato. Si muore in terra, in cielo il livello di sicurezza è …alle stelle.
Si sa, però, che la ricerca non si ferma. Le compagnie aeree vogliono ottimizzare guadagni e sicurezza, a cui si aggiunge anche il comfort. E’ quello che la Boeing voleva ottenere con il progetto e la costruzione del nuovo modello di gigante del cielo, il 787, denominato Dreamliner, ed è quello che ha ottenuto, ma con un punto interrogativo: l’aereo è sicuro? Pare di sì, ma non mancano i problemi.
Il Dreamliner doveva essere il nuovo gioiello dei viaggi transoceanici, tutto risparmio e convenienza, a partire dal peso, molto leggero perché fatto in fibra di carbonio, e quindi con consumi ridotti, con un modo più confortevole di viaggiare. Basti pensare ai finestrini, vere e proprie finestre con vista sul vuoto, ma anche all’aria all’interno, meno secca di quella che occorre in altri aerei perché altrimenti in questi ultimi l’aria più umida rischia di far arrugginire il metallo.
La data di nascita del nuovo 787 era stata fissata per il 2008, in occasione dell’Olimpiade di Pechino, ma ci furono dei ritardi e quella data saltò. Bisogna dire che i fornitori della costruzione dell’aereo erano in tanti, negli Usa, in Canada, in Australia, in alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia (fusoliera e parte dei timoni), il Giappone e altri Paesi asiatici. Dunque, i rinvii, spesso, sono stati giustificati dall’ingranaggio dei fornitori che in qualche caso si è inceppato. Ma non è questo il punto. Il collaudo dell’aereo è avvenuto alla fine del 2009. Rassicuriamo subito i lettori: l’aereo vola ed è di gradimento della clientela. E allora perché ne parliamo? Semplicemente perché già dall’epoca dei suoi primi voli il 787 ha cominciato ad avere qualche, diciamo così, inconveniente, fino a quello occorso giorni fa in Giappone, quando l’aereo è stato costretto ad un atterraggio di emergenza in seguito al fumo che aveva invaso la cabina di pilotaggio. Dopo quest’incidente, Japan Airways e Ana (All Nippon Airways), hanno deciso di sospendere i voli, almeno temporaneamente.
Dunque, il fumo nella cabina non è il primo, ma solo l’ultimo dei guasti, dei tanti guasti che sono capitati nel corso della breve vita dell’aereo. Il primo dei quali riguardò la fusoliera, che in qualche modo è stato successivamente risolto. Poi, però, sorsero problemi elettrici e di volta in volta quelli legati alla perdita di carburante, alle crepe dei vetri della cabina di pilotaggio, all’incendio delle batterie al litio, ai freni, alla gondola del motore, al portello dei passeggeri, al cassone dell’ala. Insomma, i guai non erano seri ma comunque importanti, al punto che la stessa Federal Aviation Administration che l’aveva certificato ha cominciato ad avere dubbi sulla sicurezza.
La compagnia americana ha parlato di “problemi di gioventù”, e sicuramente è vero, però i guasti stanno diventando quotidiani e questo va tutto a vantaggio dell’europea Airbus e tutto a svantaggio di Boeing, che sta avendo perdite nei titoli di borsa. Il fatto è che i guasti si sono concentrati nei primi cinquanta degli altri 800 ancora da consegnare, dunque, urge una revisione, che è in corso d’opera.
L’aereo è lungo 57 metri, alto 17, con apertura alare di 60 metri per una velocità di crociera di 930 km all’ora e con una capienza di passeggeri da 210 a 330. I problemi di gioventù o si risolvono o li risolveranno i passeggeri scegliendo altri tipi d’aereo.