Secondo un sondaggio i clienti svizzeri delle banche dovrebbero continuare a usufruire del segreto bancario
In Svizzera è in atto da tempo il procedimento di allentamento del segreto bancario svizzero. Dopo le concessioni agli Stati Uniti d’America e l’allargamento delle medesime facoltà ad altri paesi con cui si concluderanno accordi fiscali, il Consiglio federale sembra intenzionato ad allentare il segreto bancario anche nei confronti degli svizzeri, concretizzando una richiesta del Consiglio degli Stati (mozione Schweiger). Le autorità cantonali dovrebbero poter accedere ai dati bancari anche in caso di evasione fiscale, e non solo frode fiscale come adesso. Un progetto in tal senso sarà presentato nella primavera di quest’anno. La lotta intorno al segreto bancario è entrata nella fase finale. L’Unione democratica di centro (UDC) zurighese vuole lanciare, come ultima ancora di salvataggio, un’iniziativa per proteggere il segreto bancario, che chiede l’approvazione delle persone chiamate in causa, in ogni richiesta di informazioni bancarie, da parte delle autorità. Nello stesso tempo lo scambio automatico di informazioni sembra guadagnare consensi in Parlamento, in particolare a destra, dove il Partito borghese democratico è il primo ad aver apertamente dichiarato che la questione deve essere negoziata con altri paesi. Mentre per l’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) restare ancorati in modo ostinato al segreto bancario “porta in un vicolo cieco”.
Se Parlamento e Governo sembrano intenzionati a portare avanti un ulteriore allentamento del segreto bancario, per gli svizzeri lo stesso non è trattabile e sono contrari all’abolizione, almeno stando a quanto indica un sondaggio della rivista di economia svizzero romanda “Bilan” e commissionato dall’istituto Demoscope. Il sondaggio ha interpellato 1011 persone sulla possibilità, per le autorità fiscali, di accedere ai conti bancari in relazione alla semplice sottrazione d’imposta, ossia l’omissione di dichiarare redditi o capitali, intenzionalmente o per negligenza. Il sondaggio ha un particolare rilievo nel contesto della strategia del denaro pulito voluta dal Consiglio federale. Questa strategia intende sopprimere la distinzione tra frode ed evasione fiscale per i contribuenti elvetici.
Il 54% degli svizzeri (gli svizzero italiani non sono stati presi in considerazione) è contrario all’abolizione del segreto bancario per i contribuenti elvetici. Nella Svizzera tedesca la tendenza al rifiuto è più marcata rispetto alle regioni di lingua francese. I contrari nella Romandia sono il 48% contro il 55% degli svizzero tedeschi, i favorevoli sono il 29% contro il 28% delle regioni di lingua tedesca. La media nazionale dei sostenitori di questa misura è del 28%. Se il segreto bancario per i contribuenti svizzeri dovesse essere abolito, per una possibile amnistia fiscale si sono espressi a favore il 36% degli interpellati, mentre contrario è il 37%. Il sondaggio, con un margine di errore del 3,1%, ha sollevato anche la questione di un rafforzamento della lotta contro l’evasione fiscale. Il 64% delle persone interrogate si è detta favorevole (75% in Romandia e 60% in Svizzera tedesca), i contrari sono il 25% (14% in Romandia e 29% in Svizzera tedesca).