Il ciclone Grillo vola al 25% (108 deputati e 54 senatori) con la battuta-urlo “Arrendeteviii! …Siete circondatiii!”, al centrodestra non basta il 29,18% alla Camera (124 deputati), ma è quasi pari Senato con 117 seggi contro i 119 del centrosinistra, esclusi gli eletti all’estero. Flop di Monti, Udc e Fli e di Rivoluzione civile Ingroia-Di Pietro
Alla fine, se si confrontano i dati dei sondaggi con i risultati veri delle elezioni, nessuno ci aveva per davvero azzeccato, ma tutti (o quasi) avevano individuato la tendenza. Come era facilmente prevedibile, il centrosinistra ha vinto alla Camera, ma i numeri non sono stati quelli dei sondaggi, tra il 35 e il 37%, bensì un risicato 29,53%, però aver preso appena qualche decimale in più del centrodestra gli ha fruttato il premio di maggioranza che lo fa schizzare a 340 deputati, cioè alla maggioranza assoluta.
Lo spirito della tanto bistrattata legge elettorale ha salvato il bipolarismo, che è un valore in sé, anche se mentre le altre volte i 340 deputati sono stati conquistati a partire da una base del 45% circa, questa volta la base è stata appena del 29,53%.
Alla Camera dei deputati, in ogni caso, c’è una maggioranza chiara e netta, in forza non delle scelte della maggioranza degli elettori, ma in forza del sistema che privilegia, appunto, la governabilità. In fondo, questa legge, pur con delle lacune, è, a nostro avviso, valida perché garantisce, come detto, il bipolarismo e la governabilità con una maggioranza ampia. All’interno del centrosinistra, il Pd si deve accontentare di un 25,41% e non del 32-33% secondo i sondaggi, ciò che lo colloca prima del Pdl ma dietro Grillo col 25,55%. Sel ha raggiunto il 3,2%, tutto sommato una percentuale limitata che è stata sopravvalutata nella società e che ha valore solo perché alle ultime elezioni l’area comunista non aveva raggiunto nemmeno la soglia di sbarramento.
Al Senato il centrosinistra, con il 31,63% e con 119 seggi (esclusi gli eletti all’estero) non ha né la maggioranza assoluta, né quella relativa, per effetto del premio di maggioranza a livello regionale. Siccome il centrodestra ha vinto in regioni popolose, come la Lombardia, la Sicilia, la Campania, il Veneto, la stessa Puglia, ha beneficiato di un premio maggiore. Il Pd con il 27,43% è primo partito al Senato con 105 seggi, scompare il Psi e il Centro democratico di Bruno Tabacci.
In conclusione, sul centrosinistra si può dire che il risultato elettorale è dipeso dalle elezioni primarie che hanno fatto esplodere una voglia di partecipazione ormai stanca, ma il merito va al tanto (all’inizio) demonizzato Renzi che ha acceso attese e speranze di un sogno politico di novità.
Passiamo al centrodestra, che alla Camera, a livello di percentuale, ha raggiunto la quasi parità con il centrosinistra (29,18 contro il 29,53% del centrosinistra). La rimonta di Berlusconi c’è stata e si è fatta vedere nei numeri. Berlusconi alla Camera ha perso, ma con onore, soprattutto perché è riuscito a ricucire un’alleanza di centrodestra con la Lega che sembrava finita e a recuperare il Grande Sud, che però si è rivelato un grande bluff, almeno fuori della Sicilia, che ha raggiunto appena lo 0,43 alla Camera e lo 0,39 al Senato che però gli ha fruttato un seggio per effetto del quorum superato in Sicilia.
L’effetto Berlusconi lo si vede nel risultato del Pdl, dato al 13-14% a dicembre e salito al 22% circa tra Camera (21,56) e Senato (22,30). La Lega, dopo l’effetto lacerante di Belsito e la defenestrazione di Bossi, si è attestata al 4,08 alla Camera e al 4,33 al Senato, un risultato deludente ma tutto sommato in ripresa con la certificazione che al Nord la Lega è sempre forte. Senza l’alleanza con Berlusconi la Lega sarebbe tuttavia scomparsa.
Però, il miracolo Berlusconi l’ha fatto soprattutto al Senato, dove il centrodestra col 30,72% e 117 senatori è determinate (99 senatori Pdl, 17 Lega e 1 Grande Sud). Gli altri, da Fratelli d’Italia a La Destra hanno raggiunto percentuali da prefisso telefonico e sono fuori dal Parlamento. Ed ora il ciclone Grillo, primo partito alla Camera con il 25,55% e secondo al Senato con il 23,79%. Per Grillo è stato grande boom. Ha preso 108 deputati e 54 senatori, avranno inesperienza, ma se la faranno se sapranno passare dalla protesta alla proposta. Si attendeva un suo exploit, ma nelle ultime settimane al posto di cedere di nuovo i vecchi delusi del Pdl e del Pd, gliene ha succhiati degli altri, soprattutto con quella sua efficace e felice uscita a Milano: “Arrendeteviiiiiii! Siete circondatiiiiiiiiii”. Altrove si parla di scenari politici, qui vogliamo notare che centrodestra e Grillo sommando i loro voti sono la maggioranza assoluta al Senato. Che farà Grillo? Si alleerà con il centrosinistra? Se non lo farà, che maggioranza potranno avere il centrosinistra e il probabile alleato Monti?
Monti, appunto. Una delusione, un risultato prevedibile. Al di là della retorica dei partiti, le tasse di Monti si sono rivelate il baratro per l’economia. Disoccupazione sopra l’11% mentre l’anno prima era all’8,1, fallimento di mille imprese al giorno per effetto di tasse e recessione, pensioni a 67 anni, liberalizzazioni fasulle, riforma del lavoro inconsistente, descrizione di un’Italia migliore che invece è diventata molto povera, eccetera. Monti ha conquistato un magrissimo 10,54 alla Camera (45 deputati) e un ancor più misero 9,13% al Senato (18 seggi), succhiando voti dall’Udc, che alla Camera ha rimediato appena l’1,78 (Fli 0,46). Era prevedibile: la tanto sbandierata innovazione rappresentata dall’indeciso e senza carisma Montezemolo non ha convinto nessuno. Fini dovrebbe essere addirittura fuori dalla Camera, Casini entrerà al Senato, ma i due leader si sono rivelati bravi solo negli intrighi, nel centrodestra come nel centrosinistra, ammesso che saranno accettati. Fini, poi, ha fatto Harakiri con le sue mani, dimostrando di essere un leader di seconda tacca.
La Grande Rivoluzione civile di Ingroia-Di Pietro ha fatto i conti con la realtà: un misero 2,24 alla Camera e un 1,78 al Senato, al di sotto della soglia di sbarramento
1 commento
adesso parlano tutti: faremo, faremo… circolano diversi video in rete, basta cercarli…
basta domandarsi chi ha governato l’italia negli ultimi anni, chi ha ridotto l’italia in questo stato…
si è giocato sulla memoria corta degli italiani, hanno sostenuto il governo monti…
qualcuno sa cosa è il trattato di lisbona, la parità di bilancio, il mes, ecc… cì siamo lasciati mettere la corda al collo da questi statisti, statisti…
hanno definito grillo in tutti i modi, uno lo ha definito: gabibbo, sapete chi è…
adesso gli fanno la corte,
ne vedremo delle belle… buon divertimento a tutti… chissà a chi prude…