I media italiani, spesso in questo anno si sono occupati degli italiani di Zurigo. La Repubblica nel suo supplemento D, sabato 8 dicembre ha pubblicato un reportage di Pietro Cheli, coadiuvato dal nostro settimanale, sugli italiani di Zurigo.
Un racconto efficace che entra tra gli italiani al Bocciodromo Letzi, nel caffè La Favorità, intervista alcuni “emergenti” che si distinguono in diversi campi, come il Console Generale di Zurigo Veltroni, Paolo Vendola – dalla cui intervista è nato il titolo del reportage”, Francesco Stomeo, irriducibile organizzatore di eventi e promotore del made in Italy, Gianni – fligender Figaro, le ospiti dell’Oasi.
Ed ancora Giangreco, Salvatore da Specchia e tante ragazze e ragazzi incontrati a Zurigo tra la scuola, alla Casa d’Italia, nelle feste e nei locali. Insomma una fotografia di quell’Italia vera, e che qui a Zurigo è fatta di persone semplici, che lavorano, che stanno bene. Un reportage on the road dal titolo significativo – Non siamo più gastarbeiter – che finalmente fornisce un quadro reale della vita all’estero delle diverse generazioni di emigranti.
Un modo leggero ma concreto di raccontare la gente, che si rappresenta nella sua semplicità e nelle sue passioni: il calcio e la festa italiana. I bar con le partite di campionato, che si preparano agli europei e le megafeste a suon di Taranta leccese. I dialetti che si mischiano e le abitudini che si confondono.
Un quadro ottimista, con il sorriso sulle labbra, e soprattutto la realtà dei “very italians” ripresi al bocciodromo, in copertina. Ancora una volta La Pagina, grazie ai suoi intensi rapporti professionali con i grandi media italiani e svizzeri, contribuisce a sfatare i luoghi comuni e fornisce ausilio affinché si crei quella informazione di ritorno che renda gli italiani all’estero più vicini all’opinione pubblica in Italia.
Il nostro settimanale in diverse occasioni viene utilizzato dai media svizzeri ed italiani per meglio comprendere l’italianità all’estero. Questo ci onora e ci spinge a fare sempre meglio affinché i nostri lettori, e gli italiani all’estero, siano rispettati e conosciuti meglio in Italia.
Dal reportage, infine, un impegno di cui ci facciamo carico: avere Michele Serra a Zurigo. Repubblica ha colto il messaggio, consideriamola cosa fatta.