In genere viene affrontata con superficialità, tanto più grave in quanto non si tratta di un disturbo passeggero, né basta l’alimentazione ad eliminarla. Parliamo dell’acne, un disturbo della pelle che è bene che si affronti consultando un dermatologo.
In genere, interessa i ragazzi tra i 14 e i 20 anni, ma anche le donne attorno ai quarant’anni. L’acne si manifesta con punti neri, detti tecnicamente comedoni. Si manifestano sulla fronte, sul naso, sul mento. Ai ragazzi possono spuntare anche sulle guance, sul collo e sulla schiena. Quando i punti neri s’infiammano, possono dare origine a brufoli veri e propri. Nella forma più grave i brufoli si possono infettare, presentando i segni tipici dell’infezione, cioè hanno la punta che secerne una materia bianca o gialla chiara. La pelle, in quei punti, si presenta dolente e arrossata.
Il dermatologo Antonino Di Pietro consiglia di evitare l’uso di prodotti per la pulizia della pelle troppo aggressivi. Suggerisce detergenti che fanno poca schiuma e che rispettino l’equilibrio della pelle. Bisogna anche prestare attenzione all’alimentazione. Mangiare un tipo di cibo al posto di un altro vuol dire favorire o meno il processo infiammatorio della pelle. Non è esatto dire che la cioccolata fa venire l’acne, però è risaputo che la cioccolata peggiora lo stato infiammatorio della pelle. Bisogna evitare i cibi grassi e quelli troppo conditi, le spezie piccanti e gli alcolici. Quindi, bisogna evitare i dolci ricchi di grassi, cioè la panna, il burro. Quelli che, invece, che non favoriscono il processo infiammatorio da acne sono le carni bianche, il pesce, le verdure e la frutta.
Non sempre mantenere ben pulita la pelle evita l’esplosione dell’acne, però è anche chiaro che la pulizia conta molto. Se i brufoli non sono temporanei, bisogna intervenire con i farmaci, la cui somministrazione deve tener conto dell’età del paziente e del tipo di pelle.
Ecco i consigli del dermatologo: “Se il problema è molto esteso e la produzione di brufoli è abbondante, prescrivo in genere una terapia antibiotica. Può essere fatta con una pomata da applicare sulle lesioni, normalmente per due o per tre mesi, oppure addirittura per bocca e, in questo caso, la terapia ha una durata di circa dieci giorni. Questo mi consente di eliminare l’infezione in corso. Poi procedo in modo da restituire la salute alla pelle stessa: in questo caso è utile la biotina, cioè la vitamina H, che consiglio al paziente di assumere sotto forma di integratore alimentare e che serve a bloccare il meccanismo che porta alla formazione dei brufoli”.
In genere i brufoli e i punti neri vengono schiacciati ma il dermatologo dice che ciò peggiora la situazione, specie se le mani non sono adeguatamente pulite. Possono infatti portare batteri sul viso e sulla parte infiammata. E’ meglio dunque far intervenire, in caso di acne, l’esperto dermatologo. Allo stesso modo, bisogna evitare il trucco, specie quello troppo pesante.
Infine, diciamo qualche parola sul fatto che lo stress può scatenare l’acne, in quanto lo stress favorisce la produzione ormonale e quindi gli ormoni possono agire sulle ghiandole che secernono il sebo che, se in eccesso, provoca la formazione di acne. Un ultimo consiglio: alt allo stress, che può essere eliminato a buon mercato facendo attività fisica.