Il Consiglio nazionale rende più severe le proposte del Consiglio federale
Gli obiettivi del Consiglio federale con la totale revisione della legge sulla cittadinanza sono la semplificazione delle procedure di naturalizzazioni per renderle uniformi in tutta la Svizzera e di concretizzare gli incentivi per una rapida integrazione dei cittadini stranieri che desiderano richiedere il passaporto. Il Consiglio nazionale è stato la prima camera a entrare in materia e a discutere il progetto di legge, dopo che in Commissione erano passati gli inasprimenti sostenuti dal centro borghese e dalla maggioranza dell’UDC, e il risultato del dibattito, sempre emotivo e controverso quando si tratta di temi riguardanti gli stranieri, ha confermato le regole severe per ottenere il passaporto svizzero. La nuova legge porta cambiamenti dapprima sulle condizioni formali. I richiedenti la naturalizzazione dovranno essere titolari di un permesso C al momento della richiesta. Il Consiglio nazionale ha votato in favore di questa modifica con 129 voti contro 59. Per sollecitare un’integrazione più rapida, il Governo aveva proposto di abbassare a 8 anni (oggi a 12 anni) il periodo di soggiorno in Svizzera per la richiesta. Proposta che il Nazionale ha respinto con 111 voti contro 76 limitandolo a 10 anni, senza considerare gli anni passati in Svizzera nell’ambito di un’ammissione provvisoria. Inoltre i Cantoni dovranno richiedere agli interessati di aver soggiornato in Svizzera almeno tre dei cinque anni che precedono la richiesta della cittadinanza. Respinta con 101 voti conto 84 la proposta del Consiglio federale che ne chiedeva uno. Bocciata con 103 voti contro 77 anche la regola che prevedeva di contare doppio il tempo trascorso dai richiedenti di età tra i 10 e 20 anni. La discussione sulle condizioni materiali non ha cambiato scenario. Chi vorrà chiedere la naturalizzazione dovrà familiarizzare con i costumi di vita locali e per un’integrazione di successo dovrà avere la capacità di comunicare “in una lingua nazionale per scritto e oralmente”. I Cantoni avranno comunque ancora la falcoltà di concretizzare questi criteri. Gli inasprimenti alla fine hanno rischiato di non passare per la resistenza del PS e dei Verdi, che hanno fallito con le loro proposte su tutta la linea e per l’opposizione ferma dell’UDC, convinta che le nuove norme siano ancora troppo morbide. Tuttavia i deputati UDC alla fine si sono astenuti permettendo ai partiti borghesi di centro di fare passare la votazione generale della legge con 80 voti contro 61 e 40 astenuti. L’oggetto ora passa al Consiglio degli Sati, e dato che l’ottenimento del passaporto rossocrociato resta controverso, l’esito della votazione dei senatori è tutt’altro che scontato.