Dopo una lunga lotta contro il cancro il regista spagnolo de L’età di Lulù è morto a 67 anni
Bigas Luna raggiunge la notorietà nel 1992 quando porta sugli schermi il film erotico “Prosciutto prosciutto”con Anna Galiena, Penelope Cruz e Stefania Sandrelli, con cui aveva vinto il Leone d’argento per la regia al festival di Venezia, ma il suo capolavoro più grande fu Le età di Lulù con Francesca Neri, tratto dal romanzo omonimo di Almudena Grandes. Bigas Luna si è spento a La Riera de Gaia, vicino a Tarragona, in Catalogna assistito dalla moglie e dalle figlie che gli erano state vicine nella lunga malattia.
Bigas Luna abbandonò gli studi di economia preferendogli quelli di design e alla fine degli anni sessanta fondò con Carles Riart lo studio Gris, che si occupava di disegno industriale e arredamento di interni. Le sue prime regie si collegano alla sua attività di designer: nel 1971 realizzò El llit a cui seguirono delle opere in cui puntava l’accento sull’arte concettuale e sulle nuove tecnologie di videoripresa. Nel 1976 Bigas Luna punta però il suo obiettivo altrove e firma il primo lungometraggio, Tatuaje, tratto da un romanzo di Manuel Vazquez Montalban, sul tema dell’incesto. L’anno dopo realizza undici cortometraggi di argomento erotico: tutti girati in 16 millimetri e più tardi raccolti in un unico video con il titolo Historias impudicas.
Esordisce poi a Cannes con La chiamavano Bilbao del 1978, film cupo su un’ossessione sessuale che si conclude drammaticamente con lo stupro e l’uccisione della donna. Nel 1979 firma Caniche sugli amori bestiali. Ormai i temi e la poetica di Bigas Luna sono fissati, l’eros è per il regista il fulcro di ogni atto e di ogni narrazione, caposaldo in questo senso sarà appunto, nel 1990, Le età di Lulù. Per espresso desiderio del cineasta, ha detto un portavoce della famiglia, “non avrà luogo alcun funerale, né omaggio pubblico”. Pur affetto da una grave malattia, Bigas Luna non aveva rinunciato a lavorare e stava iniziando le riprese del “Mecanoscrito del segundo origen”, un adattamento per il cinema del romanzo dello scrittore Manuel de Pedrolo. “La pellicola sarà portata a termine – ha assicurato il portavoce della famiglia – e sarà dedicata al nipotino del regista”.