CAMPAGNANO (ROMA) – “Voglio tornare a correre in una gara come questa. Avendo finito in questo modo devo sicuramente riprovarci”. Nella 6 Ore di Vallelunga Valentino Rossi si è divertito, anche se la prima corsa di velocità in auto è terminata prima della bandiera a scacchi per lui, con qualche brivido per il principio d’incendio della Ferrari 430 Scuderia del Team Kessel. “Mi sono un po’ spaventato – ha detto poi Rossi – certo, speri che non scoppi mai… però sei chiuso dentro… mi ero sganciato dalle cinture, ma non riuscivo a vedere la maniglia per aprire la portiera, poi sono arrivati i ragazzi dell’anti incendio e mi hanno aperto loro, peccato perché se non ci fossero stati problemi avremmo vinto”.
Inconvenienti che in moto non succedono. Anche stare tanto tempo al volante è una novità. “Guidare questa macchina – afferma Rossi parlando della ‘sua’ Ferrari – rispetto a una moto da corsa è molto più facile, sei a sedere tranquillo, non è un problema”. Comunque, quello che mancava nelle esperienze a quattro ruote di Valentino alla fine è arrivato: provare a iniziare, e magari anche finire, una gara vera. “Purtroppo siamo partiti con la safety car – afferma Rossi – quindi la bagarre iniziale che volevo è stata molto smorzata. Magari era meglio partire mezz’ora dopo. Però forse avevano paura che diventasse notte, all’inizio c’era abbastanza nebbia. Mi sono comunque divertito siamo andati forte”. E quali sono le emozioni di questa prima gara in auto? “E’ una gara diversa – continua il Dottore -. All’inizio mi sono divertito, ho battagliato un po’ con Naspetti. Poi speravo di fare un ultimo turno di guida un po’ più rilassato perché avevamo 3 giri di vantaggio, dopo che i nostri compagni di squadra si sono ritirati e invece abbiamo rotto il motorino di avviamento, quindi abbiamo perso tutto il vantaggio. Comunque è stato divertente perché ho dovuto tirare fino alla fine molto forte. Stavo andando bene, poi purtroppo la macchina ha preso fuoco”.
La scia a quattro ruote continua per Valentino o si ferma qui?. “La settimana prossima – afferma Rossi – sarò ancora al volante per il Rally di Monza, poi se il prossimo anno ci sarà l’occasione e la possibilità di tornare, lo farò volentieri; anche perché quando sei davanti fino a 40 minuti dalla fine, rimane un po’ l’amaro in bocca”. Rispetto alla Motogp, a Vallelunga è stato come fare un salto nel passato? “Sono venuto qui l’ultima volta – ricorda Rossi – nel 1995, quindi una vita fa. Mi sono divertito, è stato bello, con tanti tifosi; spero che si possa rifare”. Il podio, questa volta a Rossi basta, ma Valentino incassa anche il rispetto dei piloti che hanno corso con lui. Tra tutti il cinque volte vincitore della mitica 24 Ore di Le Mans, Emanuele Pirro, che ha vinto la classe GT3. “Valentino Rossi è un esempio per tutti i piloti – ha detto Pirro – spero che venga più spesso a correre con le quattro ruote. E’ un esempio per tutti i piloti anche della Formula 1 perché ha l’umiltà di correre anche in categorie diverse e non al massimo livello, non si lamenta come i top driver e da tutto per vincere”.