Incontro degli ex maturandi dell’Istituto Rosenberg di San Gallo
Erano gli anni in cui la Lira italiana riceveva l’oscar della moneta, la televisione trasmetteva la prima puntata di Tutto il calcio minuto per minuto, mentre La dolce vita felliniana affollava le sale cinematografiche e Kennedy vinceva le elezioni presidenziali. Erano i favolosi anni ’60, più volte evocati come anni della spensieratezza e del periodo di rinascita, del boom economico dopo gli anni scuri della guerra. Questo secondo la grande storia. Ma c’è una storia più piccola, non per questo meno intensa, che riguarda una classe di studenti che, proprio nel 1960, sosteneva l’esame di maturità presso l’istituto Rosenberg di San Gallo. Eccoli oggi, dopo 50 anni da quel momento per loro storico, aggirarsi per le sale dell’istituto che in quegli anni “difficili ma belli” – come suggerisce uno di loro – hanno frequentato, anzi in cui hanno vissuto. Apuzzo L., Galli Z. U., Ettore G., Rolando P., Mario S., Giovanni S., Renata Z., Giacomo F., Araldo S., sono solo alcuni di quelli che, sabato 5 giugno, si sono ritrovati al Rosenberg per festeggiare un anniversario molto speciale: sono trascorsi ben 50 anni da quando hanno conseguito la maturità! Come non ricordare quei momenti in cui, per alcuni anni, il piccolo mondo dell’istituto sangallese è stato il grande unico mondo di quei ragazzi che oggi, uomini affermati e sistemati, hanno deciso di incontrarsi e ricordare assieme i giorni trascorsi in collegio. L’idea è nata a tre di loro, Luigi A., Umberto G. Z. e Giovanni S., che hanno raccolto l’entusiastico consenso e il cordiale appoggio della direttrice del collegio, la Signora Monika Schmid, e della preside della sezione italiana, la D.ssa Cafagna, per l’organizzazione di questo singolare raduno. Il lavoro dei tre ex maturandi è stato notevole, faticoso e dispendioso, come ha dichiarato la direttrice nel discorso d’apertura del brunch sangallese offerto per l’occasione dall’Istituto a tutti i presenti, ma nessuna difficoltà ha scoraggiato gli impavidi ideatori della giornata. Si vede che il desiderio di ritrovare i vecchi compagni e di rivedere per una giornata quei luoghi in cui hanno trascorso gli anni dello studio era veramente grande e questo sentimento deve essere stato condiviso in larga parte da tutti gli ex studenti visto che sono accorsi così numerosi. Non solo gli studenti del 1960, ci sono anche quelli degli anni dal ’58 al ’63 e qualcuno addirittura del ’65 e del ’66 come la signora Bianca Bellelli, figlia del noto console di San Gallo, Francesco Saverio Bellelli, che in quegli anni tanto si adoperò per le sorti delle scuole italiane in Svizzera. “È una vera gioia constatare la grande emozione nel ritrovarsi insieme dopo 50 anni – dice Giovanni S. – Inoltre, la spontanea ed entusiastica sponsorizzazione dell’Istituto ha reso il tutto ancora più bello. Un grazie a Monika Schmid direttrice del Rosenberg e a Camilla Cafagna Preside della Sezione Italiana”. Il pensiero è andato naturalmente anche a tutti quei compagni che, per vari motivi, non hanno potuto partecipare, chi perché impossibilitato a venire chi perché, purtroppo, non c’è più. Assenti, ma solo fisicamente perché più che presenti nel cuore di tutti gli altri. Non solo gli alunni ma anche alcuni degli ex insegnanti hanno partecipato con commossa gioia a questa riunione. C’è stato spazio anche per l’intervento del prof. Massimo Mongero, per molti anni preside della sezione italiana, che ha illustrato alcuni documenti che attestano l’attività della sezione Italiana all’Istituto sangallese. Nel corso della mattinata c’è stato anche il tempo per una visita alle sale dell’Istituto, molte delle quali risultate delle vere e proprie novità altre invece delle nostalgiche riscoperte, scenari quasi immutati di eventi che hanno visto loro come protagonisti.
Così riaffiorano i “ti ricordi quei quella volta”, “e lui, lo ricordi? Che fine avrà fatto?”, “….ma qui c’era la vetrata, l’ingresso era da questa parte…” è tutto un pullulare di ricordi, aneddoti, frasi celebri e bravate svelate. Adesso il Rosenberg non è più quel collegio lontano dalle città natale che obbligava il distacco dai giochi e dagli affetti; adesso quel senso di dovere e di timore verso quel luogo così lontano da casa non si sente più perché per tutti gli ex maturandi il Rosenberg è stato una casa, il loro piccolo grande mondo, e ritornarvi ha il piacevole gusto del ritorno a casa dopo un lungo viaggio.
Eveline Bentivegna