La legge è stata approvata al Senato in via definitiva all’unanimità
Con il voto all’unanimità al Senato, è stata approvata definitivamente la legge che consente i trapianti parziali da vivente di polmone, intestino e pancreas. Fino ad ora era possibile donare un rene e una parte del fegato. La legge vietava di “disporre del proprio corpo quando vi sia una diminuzione permanente dell’integrità fisica”. Mentre, infatti, con un rene si può vivere bene e mentre il fegato ricresce, questa legge impediva il trapianto da vivente degli altri tre organi. Adesso, appunto, viene estesa la deroga anche a pancreas, intestino e polmone. Ecco cosa dice il dottor Pasquale Berloco, direttore del centro trapianti dell’Università La Sapienza di Roma: “Sarà sufficiente prelevare una parte del pancreas del donatore, chiamata corpo coda”. 80 centimetri di intestino possono salvare la vita a un bambino e non procurare nessun danno al donatore. Lo stesso vale per il polmone.
Con questa legge, l’Italia in realtà si è solo allineata a ciò che in altri Paesi europei era già consentito da almeno circa 15 anni. La legge, comunque, mantiene il divieto di donare organi o parte di essi a scopo lucrativo. Vanno precisati, tuttavia, alcuni punti. Il numero di coloro che ne beneficeranno saranno pochi, perché la maggior parte dei trapianti avviene da espianto degli organi da cadavere. Quando la legge diventerà operativa – manca il regolamento del Consiglio Superiore della Sanità – un bambino con diabete di tipo 1 (quello giovanile) potrà ricevere una porzione di pancreas, donato dalla madre o dal padre. In assenza di madre e padre, si segue la linea parentale. La stessa cosa accade per una malattia, la fibrosi cistica, che è genetica e molto grave e che comporta lunghissime liste di attese per un trapianto da cadavere.
Ecco il giudizio di Pasquale Berloco: “Sono interventi ormai usciti dall’ambito sperimentale. I chirurghi hanno accumulato competenze. Non commettiamo però l’errore di considerarli un’alternativa ai trapianti da donatore cadavere. Sono un grande aiuto”. Anche nel 2010, ad esempio, è stata approvata una legge teoricamente di grande civiltà, di fatto rimasta totalmente inapplicata. Ci sono stati zero trapianti. La legge fu approvata nel 2010 e riguardava la cosiddetta “donazione samaritana”, cioè l’offerta di organi a scopi esclusivamente solidaristici, anonima e in assenza di legami con il paziente. In una parola, una donazione gratuita. La realtà ha fatto registrare una foto deprimente: non c’è stato, appunto, nessun caso di donazione samaritana effettuata. Qualcuno che si era presentata alla commissione di valutazione, lo aveva fatto per altri motivi, tra cui l’esibizionismo e lo spirito di protagonismo, ma nessuno era spinto dalla reale volontà di fare del bene.
Quanti sono i pazienti iscritti nelle liste di attesa per un trapianto? Al 31 dicembre del 2011 il totale era di 8.731 persone, di cui 6542 in attesa di un trapianto di rene, 1000 di fegato, 733 del cuore, 382 di polmone, 236 di pancreas e 23 di intestino. Dunque, pochi saranno coloro che potranno beneficiare della nuova legge e pochi sono i centri in Italia che hanno davvero raggiunto un livello di sicurezza. I centri di trapianto sono 114, ma solo 8 su 23 hanno raggiunto livelli eccellenti per il trapianto del fegato e solo 4 su 23 per il trapianto del rene. Tutti sono d’accordo che ora sia necessaria un’informazione esauriente sull’oggetto di cui si è fatto carico la legge.