Dopo 20 giorni in ospedale e 11 in coma farmacologico è morta a Messina Giovanna Russo, la donna di 46 anni affetta dal virus dell’influenza A-H1N1.
La paziente si trovava nel reparto di rianimazione in coma farmacologico e nei giorni scorsi le sue condizioni sembravano lentamente migliorare nonostante una polmonite virale con problemi respiratori.
È la seconda vittima dell’influenza A in Italia: il 4 settembre era deceduto, nell’ospedale Cotugno di Napoli, un uomo di 51 anni che presentava da tempo gravi condizioni di base, con cardiopatia dilatativa e diabete grave. Nella sua relazione il direttore sanitario del Papardo, Eugenio Ceratti, sottolinea che la donna era giunta nel nosocomio lo scorso 30 agosto “con grave quadro di insufficienza respiratoria per estesi addensamenti polmonari bilaterali”. Dagli esami del tampone faringeo e nasale è emerso che la paziente era affetta dal virus, come riscontrato dal laboratorio del Centro di riferimento regionale di Palermo lo scorso 5 settembre. Cinque giorni fa l’equipe guidata dal direttore dell’unità di rianimazione del Papardo, Tanino Sutera, ha somministrato alla paziente un particolare farmaco utilizzato in via sperimentale e che contiene un’alta percentuale di proteina C attivata.
I medici speravano in un miglioramento delle condizioni in modo da superare il coma farmacologico e proseguire le terapie per la guarigione. Ma sabato 19 settembre alle 16 il quadro clinico è peggiorato e venti minuti dopo c’è stato l’arresto cardiaco. Il virus, secondo quanto trapela dagli ambienti sanitari, lo avrebbe potuto contrarre da alcuni familiari che erano stati in vacanza a Londra. La vittima aveva due figli e lavorava come consulente legale per l’azienda Amam di Messina, la società che si occupa dell’acquedotto.
Durante il ricovero in ospedale è stata assistita, oltre che da medici e sanitari, anche dalla sorella che è un medico e lavora a Napoli. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, d’intesa con il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, ha disposto l’avvio immediato di un’ispezione all’ospedale Papardo per accertare le cause della morte e la congruità e correttezza delle modalità terapeutiche seguite. Sul caso è intervenuto Gianni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità: “Non è chiaro – ha precisato – se il virus abbia attaccato direttamente i polmoni o se ci sono stati altri fattori che possano aver contribuito ad aggravare la sua condizione”, ha aggiunto. L’esperto ha comunque ricordato che la “stragrande maggioranza dei casi di influenza A ha un decorso benigno. Nei casi gravi bisogna verificare le ragioni dei peggioramenti clinici che possono essere causati da motivi predisponenti”.
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