Autorità parentale congiunta accolta in Svizzera: il Consiglio nazionale ha accettato la revisione del Codice civile con 151 voti contro 13 e 9 astensioni
Un matrimonio in crisi che sfocia in una separazione o in un divorzio rappresenta sempre un momento tragico che coinvolge non solo i coniugi, ma soprattutto i figli che vengono totalmente coinvolti emotivamente e praticamente. “Emotivamente” perché i traumi che possono riportare i bambini davanti alla separazione dei propri genitori sono davvero tanti e difficili da superare; “Praticamente” perché il bambino si vede sconvolgere di colpo tutta la sua vita: abitudini, orari, e cose che fino a quel momento avevano fatto parte delle sue giornata non ci sono più, ma quel che è peggio è che a non fare più parte della sua vita sono le due figure genitoriali, insieme. Mamma e papà si lasciano, ma questo non dovrebbe voler significare per il bambino la perdita di uno dei due genitori. Invece, spesso e volentieri, avviene che il bambino viene affidato ad uno dei genitori, che solitamente è la mamma (anche in caso di coppia non coniugata), e non sempre continua a frequentare nella giusta misura l’altro. A soffrire in questo caso non è solo il bambino, ma anche il genitore che perde l’autorità del suo ruolo e l’opportunità di seguire il figlio nella sua crescita. Oggi non si mette in discussione il concetto dell’importanza della presenza di entrambe le figure genitoriali per il sano sviluppo psico-fisico del bambino, nonostante ciò, come ci confermano lo sviluppo di un numero sempre maggiore di associazioni a favore dei padri separati, non sempre è permesso al padre di esercitare realmente il proprio ruolo. Questi papà non vogliono rinunciare a fare il genitore, vogliono essere presenti nella vita del figlio, affettivamente e materialmente; non si accontentano di contribuire economicamente ogni mese al loro sostentamento ma vogliono fornirne uno affettivo e relazionale.
In questi giorni in Svizzera si è parlato della questione proprio perché il Consiglio nazionale ha deciso di mettere mani sul Codice civile per una revisione della legge introducendo di norma l’autorità parentale congiunta con 151 voti contro 13 e 9 astensioni .
“Il cambiamento non aumenterà il numero di padri che si occupano dei bambini, ma permetterà loro di vederli”, ha detto Christian Lüscher (PLR/GE), portavoce della CAG. I genitori, anche se divorziati, rimangono tali. “L’autorità parentale non è solo un diritto, ma anche un obbligo, indipendentemente dallo stato civile”, ha sottolineato la ministra di giustizia. “Abbiamo bisogno di un diritto moderno e liberale” in sintonia con la realtà, ha aggiunto. Questa mostra che già oggi quasi il 50% delle coppie che si separano continuano ad occuparsi dei figli assieme, ha precisato von Graffenried. Secondo la revisione del CC, i concubini dovranno continuare a fare una dichiarazione comune precisando i loro impegni per la cura dei figli, ma basterà che il documento sia inoltrato all’autorità competente. L’avallo del giudice non sarà più necessario. Come avviene oggi i genitori non sposati e che non condividono il domicilio dovranno invece presentare una convenzione sui contributi di mantenimento che dovrà essere accettata dalle autorità. Mentre, i genitori che divorziano otterranno automaticamente l’autorità congiunta e il giudice dovrà comunque verificare che entrambi rispettino le condizioni richieste. Se il bene del bambino lo esige, l’autorità sarà attribuita a un solo genitore a causa di inesperienza, malattia, infermità, propensione alla violenza o assenza dell’altro.
Inoltre, per evitare che i genitori abusino del diritto per complicarsi reciprocamente la vita, è previsto che quello che si occupa del bambino prenda le decisioni correnti e urgenti (ricovero in ospedale, alimentazione, svago). La Sommaruga ha così fugato i timori di Chantal Galladé (PS/ZH): “un ricovero d’emergenza è urgente – un intervento di correzione alla mascella no”.
La Camera del popolo ha rifiutato di abbinare l’entrata in vigore della nuova norma con la revisione delle pensioni alimentari, mentre i deputati hanno pure deciso che l’autorità congiunta avrà effetto retroattivo, indipendentemente dal tempo intercorso dal divorzio.
Associazione per i papà svizzeri
Con il motto “I bambini hanno bisogno di entrambi i genitori”, l’associazione VeV Schweiz promuove il progetto ZwüscheHalt, volto ad aiutare tutti i padri della Svizzera che hanno problemi e non riescono ad istaurare un rapporto normale con i figli a seguito di separazione dalla madre. La squadra di ZwüscheHalt cerca di trovare di volta in volta la soluzione migliore per tutte le parti coinvolte, considerando sempre il bene per il figlio.
Info: www.zwueschehalt.ch