Con l’allungarsi delle giornate anche il nostro organismo subisce dei mutamenti, dovuti proprio al tempo maggiore di luce e minore di buio. Infatti, il nostro cervello si adatta a questo cambiamento producendo un ormone, chiamato melatonina, che regola proprio l’alternarsi di luce-oscurità. Questo cambiamento, unito ad altre cause, può generare l’insonnia, avvertibile in misura maggiore in alcuni soggetti.
Chi già soffre di alcuni disturbi come il reflusso gastroesofageo, nel periodo di cambiamento stagionale ne soffre di più, per cui ciò può interferire con l’esigenza di dormire profondamente. Allo stesso modo, anche le allergie stagionali possono provocare difficoltà a dormire, come pure la tendenza, in alcuni soggetti, a diventare ansiosi con la primavera. Insomma, tutte queste cause possono contribuire a dormire male e dunque a star male anche durante il giorno, quando, specie nelle ore pomeridiane, si avverte sonnolenza. Succede quindi che si dorme poco e male la notte e si ha sonnolenza di giorno, quando si deve lavorare.
Cosa si può fare per dormire e riposare la notte in modo da stare meglio anche il giorno? Si può fare molto, bisogna però avere la costanza di mettere in pratica alcuni consigli. Il primo è che chi dorme male a causa del reflusso gastroesofageo deve farsi correggere dal medico la terapia per diminuire la secrezione acida dello stomaco. Il secondo è che chi soffre di allergie stagionali deve tenere sotto controllo i disturbi respiratori con una terapia a base di antistaminici. Il terzo è che chi è ansioso deve seguire una terapia contro l’ansia per compensare il suo disturbo. Poi ci sono una serie di altri consigli per facilitare il sonno e il riposo notturni. Una regoletta è di seguire orari fissi, sia per andare a dormire che per mangiare. L’ora propizia per favorire il sonno sono le 23. Se si cena regolarmente alle 21 e si va materialmente a letto alle 23, si acquisisce una abitudine a propiziare il sonno. Evidentemente non basta, bisogna evitare anche di fare alcune attività stimolanti per l’organismo e la reazione emotiva. Un film particolarmente coinvolgente, per esempio, può scombussolare la capacità di dormire. Non è neppure consigliabile fare attività fisica pesante prima di andare a dormire. Inoltre, bisogna fare attenzione a cosa e a quanto si mangia la sera. Se ci si abbuffa, ad esempio, e poi si hanno alcuni dei disturbi prima citati, allora si fa esattamente il contrario di quello che si dovrebbe. Non bisogna bere alcol a cena o prima di andare a dormire. L’alcol dà una falsa sonnolenza. Infine, a cena bisogna consumare un pasto leggero.
E qui bisogna elencare alcune altre regolette. Primo: non bere caffè o tè dopo le 17; secondo: evitare cibi grassi e pesanti, come fritti e sughi molto conditi, specialmente se si soffre di reflusso. Dopo quello che non bisognerebbe mangiare, ecco quello che facilita il sonno. Primo: la pasta e il riso, perché sono ricchi di una sostanza chiamata triptofano che concilia il sonno; secondo: bere un bicchiere di latte caldo ma non bollente, perché rilassa le pareti dello stomaco, a meno che non si soffra di colite, in questo caso bere una tisana o un caffè d’orzo; terzo: evitare comunque di bere molti liquidi per non favorire lo stimolo notturno a urinare e quindi il risveglio.
In casi estremi esistono anche farmaci contro l’insonnia, ma se possibile è meglio evitarli, anche per non cadere nell’assuefazione. In ogni caso, essi vanno presi sotto stretta sorveglianza del medico, come pure deve essere il medico a prescrivere integratori alimentari a base di melatonina con il dosaggio adatto al soggetto.