Il primo incontro tra il Papa e il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo le tensioni tra Chiesa e governo sul caso Boffo e l’annullamento della cena della Provvidenza all’Aquila annunciato all’ultimo momento dal Vaticano, ha per sfondo la pista dell’aeroporto di Ciampino.
Berlusconi, di rientro da Pittsburgh dove ha partecipato ai lavori del G20, dopo contatti avvenuti tra palazzo Chigi e Santa Sede, ha deciso di fare uno scalo nella parte militare del secondo aeroporto romano. Poi ha proseguito per Milano.
L’obiettivo era quello di salutare il pontefice che partiva per Praga. Si è trattato di un colloquio brevissimo (circa due minuti, hanno riferito fonti vaticane), ma fortemente voluto e cercato sin dai tempi del G8 dell’Aquila. Più lungo invece l’incontro con il segretario di Stato Vaticano, card. Tarcisio Bertone, al quale, tra le altre cose, il premier ha riferito degli esiti del G20 di Pittsburgh. Berlusconi ha atteso oltre mezz’ora, nella saletta “vip” dell’aeroporto di Ciampino l’arrivo del Papa. Quindi il breve colloquio con Benedetto XVI, giusto il tempo di accompagnarlo dall’entrata dell’aerostazione alla scaletta dell’aereo. Alle loro spalle il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, gentiluomo di sua santità.
Poco dopo, il tradizionale comunicato diffuso dalla sala stampa della Santa Sede ad ogni viaggio apostolico ha precisato che il Papa “prima della partenza, si è intrattenuto brevemente con il Presidente del Consiglio che lo ha poi accompagnato alla scaletta dell’aereo”. E mentre già si intrecciavano i consueti telegrammi di saluto tra Pontefice e Presidente della Repubblica che si rinnovano ad ogni viaggio papale, il portavoce vaticano padre Federico Lombardi precisava che tra il Papa e Berlusconi non vi è stato un “colloquio formale”, ma una conversazione in piedi dall’automobile, con la quale il Papa è arrivato da Castelgandolfo alla scaletta dell’aereo. Al colloquio con Bertone, erano presenti anche il sostituto mons. Fernando Filoni e il vicario di Roma, Card. Agostino Vallini. Con loro – riferisce padre Lombardi – il premier ha parlato del G20, della crisi economica mondiale e del presidente Barack Obama.
Nessun riferimento, invece, a questioni italiane. Le immagini riflettono un clima in linea con quanto dichiarato da Letta venti giorni fa a Viterbo, dopo un colloquio con il Papa, anche di pochi minuti. “I rapporti sono saldi – disse il sottosegretario – il clima è sereno”.
Pochi giorni prima, lo stesso Berlusconi aveva detto che non c’era “nessuna distanza” tra governo e Vaticano, ma anzi “un dialogo quotidiano come sempre”.
Incontri brevi, ma significativi, dunque, almeno per il governo, anche se le tensioni tra Stato e Chiesa non sembrano del tutto sedate, a giudicare dalle preoccupazioni espresse, anche all’ultimo Consiglio permanente dei vescovi, sulla situazione politica.
Il presidente della Cei, il Cardinale Angelo Bagnasco, ha parlato in quella occasione di “attacco diretto alla Chiesa italiana”, di degrado politico e della necessità di “politici sobri”.
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