Sono state quantificate a 400 000 circa le persone che hanno invaso la Città di Piacenza per l’86^ adunata nazionale Alpini, svoltasi lo scorso 11 e 12 maggio. Più di 80 000 sono stati gli Alpini che hanno sfilato davanti alle tribune e al Labaro Nazionale, con le sue 215 medaglie conquistate sul campo. Erano in centinaia anche gli alpini venuti da oltre oceano e migliaia dall’Europa, tra i quali il Gruppo di Ginevra che ha sfilato con la Sezione Svizzera.
Una tradizionale mega festa itinerante che si ripete ogni anno. Un proverbiale incontro tra amici che, senza conoscersi, tutti insieme mostrano quei valori di fratellanza, onestà e solidarietà come lo evidenziavano alcuni striscioni. Tra le decina di striscioni quello per i Marò, detenuti ancora in India, e uno dedicato a Papa Francesco con scritto: “Gli alpini salutano Papa Francesco, Pontefice dal gesto semplice… praticamente alpino”.
Non è necessario essere alpino o conoscere profondamente gli alpini per capire la storia di questo Corpo militare di montagna, nato per difendere le frontiere delle Alpi e che, col passare degli anni e con il mutare delle condizioni geostrategiche, è diventato un punto di riferimento certo per la Protezione Civile italiana. Sotto quel cappello dalla penna d’aquila è facile trovare persone di varia estrazione ma sempre pronti e ad aiutare chi ha bisogno con umiltà e abnegazione. Per limitarsi agli avvenimenti più recenti, il terribile sisma in Abruzzo del 6 aprile del 2009 e quello dell’Emilia Romagna nel 2012 hanno puntualmente trovato gli alpini dare prova di solidarietà incondizionata. L’adunata è stata un’ennesima vetrina, questa volta in un’atmosfera festosa, della capacità dei valori alpini di contribuire alla coesione di un popolo, anche in presenza di diversità di cultura, educazione, idee politiche e pratica religiosa.
L’Adunata del Gruppo Alpini di Ginevra
Come da tradizione decennale, anche il Gruppo Alpini di Ginevra ha raggiunto Piacenza a dimostrazione dell’immutato fervore per questo raduno annuale. Un pullman carico di energia emanata da alpini e simpatizzanti ginevrini, guidati dal Capogruppo A. Strappazzon, è partito sabato 11 maggio in direzione Piacenza.
La mattina di domenica 12 maggio, passione ed emozione trascinava gli alpini del Gruppo di Ginevra: l’ora della sfilata era prossima. Tutti puntuali all’ammassamento dove si sono ritrovati i Gruppi della Sezione Svizzera, condotti dal Presidente sezionale, Fabio Brembrilla e il Capogruppo di Palazzolo, Mario Simoni, gemelli del Gruppo di Ginevra. Dopo le foto ricordo, immortalate da Maddalena Fronda, tutti in fila, petto in fuori e testa alta, pronti per percorrere i due chilometri di percorso per sfilare davanti alla Tribuna d’onore per rendere omaggio al Labaro Nazionale e, per l’ultima volta, al Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Corrado Perona, icona indimenticabile per tutti gli associati, giunto a fine mandato.
Nella Tribuna d’onore, a salutare il passaggio di migliaia di alpini, il Presidente Perona era affiancato dal Vice Presidente del Senato, Valeria Fedeli, dal presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Franco Gabrielli, dal Sindaco della Città, Paolo Dosi, dal Presidente della Provincia, Massimo Trespidi, dal Comandante delle Truppe Alpine, Gen. C.A. Alberto Primicerj; dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. C.A. Claudio Graziano, e dal Ministro della Difesa, Mario Mauro, che delle Penne Nere ha detto: “Sono un esempio per uscire dalla crisi”.
Un’Adunata Nazionale dove gli alpini, ancora una volta, hanno dato prova di civiltà e senso di responsabilità, lasciando una Piacenza pulita e senza causare danni.