Pubblicati gl’interrogatori e le intercettazioni tra Ludovica Perrone e Salvatore Parolisi
Dalla pubblicazione degli interrogatori fatti dagli inquirenti all’amante Ludovica Perrone stanno emergendo con maggiore chiarezza i motivi della condanna all’ergastolo di Salvatore Parolisi. La ragazza, un tempo recluta e frequentatrice del corso di addestramento tenuto dal caporalmaggiore, racconta i particolari della loro storia agli inquirenti che la interrogano il 5 maggio 2011, quindici giorni dopo la morte di Melania Rea, avvenuta il 18 aprile.
La ragazza racconta che lei e Salvatore si erano conosciuti il 2 marzo del 2009 e che lei si era “sentita innamorata” un mese dopo, in seguito all’incontro avvenuto il 17 o 18 marzo di quell’anno. I due hanno cominciato a vedersi una volta al mese, per due o tre giorni o anche di più se lui aveva dei giorni di riposo da recuperare.
Quando nacque la figlia di Parolisi, alla fine del 2009, Ludovica cercò di chiudere la relazione ma non ci riuscì, né lei, né Salvatore, ma nel gennaio o febbraio del 2010 Melania venne a conoscenza della loro frequentazione dalla scheda telefonica dedicata a Ludovica. La mattina successiva Melania chiamò Ludovica per sapere cosa c’era tra lei e il marito, ma la donna negò la relazione, dicendo che si trattava solo di amicizia. Quando Melania le chiese se erano stati a letto e Ludovica rispose di no, Melania la minacciò di spaccarle la faccia. Ludovica, comunque, avvertì Salvatore della telefonata con un sms.
I due amanti si scambiarono centinaia di messaggi via computer e da questi messaggi è venuta fuori la personalità di lui, le sue titubanze, le sue bugie e contemporaneamente le richieste di Ludovica.
La moglie lo perdonò, ma lo stesso Salvatore raccontava allo zio che Melania lo umiliava, che non gli aveva mai perdonato la relazione extraconiugale con l’amante. Allo zio Salvatore diceva che, invece, Ludovica lo capiva, ma dalle parole e dai toni dei messaggi non è vero. Ludovica era stanca delle sue promesse, dei suoi tentennamenti, dei rinvii. In sostanza Parolisi le assicurava che avrebbe troncato la relazione con la moglie, che gli serviva solo un altro po’ di tempo. Diceva: “Sei la mia vita e tu lo sai che sono stato uno stronzo… adesso me ne rendo conto o meglio me ne ero già accorto prima di aver dato troppo affetto o riconoscenza a questa donna (Melania, ndr) che alla fine non amo”. In un’altra telefonata: “Ho quasi risolto tutto, ho trovato un accordo con lei (Melania, ndr) e le cose stanno andando per il verso giusto, mi serve solo un altro po’ di tempo”.
Ma l’interrogatorio più illuminante è quello durante il quale la ragazza viene messa di fronte allo scambio di messaggi tra lei e Salvatore, quello in particolare con il quale lei gli diceva: “Non devi ammazzare nessuno … devi solo lasciare una persona che non ami e con cui non stai più bene da una vita … non è difficile da capire… sempre poi se si ha il carattere per farlo, ovviamente”. Insomma, Ludovica gli chiedeva di troncare con sua moglie visto che non l’amava, e Salvatore che le chiedeva tempo, arrivando fino a dire che l’avrebbe ammazzata. Una cosa è certa: Melania sapeva che la relazione con l’amante stava continuando e faceva di tutto per trattenerlo, invitandolo a pensare anche alla loro bambina di quasi due anni.
L’ultima telefonata fatta da Parolisi a Ludovica prima della morte di Melania avvenne domenica 17 aprile, quando le confermò che sarebbe andato a Napoli per Pasqua, dai genitori della moglie, per sancire consensualmente la loro separazione. Aggiunge Ludovica: “Il 18 non ci siamo sentiti perché era impegnato”. Il 18 Melania scomparve per essere ritrovata morta ammazzata dopo tre giorni.
Dopo la scomparsa di Melania, Salvatore telefonò a Ludovica più volte, dicendole di distruggere tutte le loro conversazioni, ma non capì che il suo telefono era sotto controllo e che gl’inquirenti, con quelle intercettazioni, avevano già individuato la pista investigativa che porterà prima al suo arresto e poi alla sua condanna all’ergastolo.