Confederations Cup 2013
La semifinale di Confederations Cup si decide ai calci di rigori, dove l’unico a sbagliare è Bonucci. Ma l’Italia è da applausi.
Fortaleza – L’Italia di Prandelli supera il “complesso d’inferiorità” e costringe i campioni d’Europa e del mondo al pareggio nei 120’ giocati con più di 30° all’ombra e il 50% di umidità. Il ct non ha sbagliato una mossa e ha costretto i virtuosi del pallone, da Xavi, Andres Iniesta, Pedro a David Silva, a un “tiqui-tacca” al rallentatore. Gli azzurri si sono arresi ai calci di rigore, ma se ci fosse stato un verdetto ai punti presumibilmente l’Italia si sarebbe aggiudicata l’incontro. La vittoria degli azzurri, con una prestazione maiuscola, sta nell’iniezione di fiducia e nella consapevolezza di potersela giocare con tutti, ma soprattutto di avere in panchina un ct preparato, sempre pronto e bravo a leggere le partite che contano.
Con il 3-4-2-1 Prandelli rinforza il centrocampo con Marchisio e Candreva (ottima la sua prestazione) a sostegno di un volenteroso Gilardino, mentre a presidiare le fasce ci sono Giaccherini e uno strepitoso Maggio. Il primo tempo dell’Italia è impressionante. Gli azzurri si chiudono bene e con attenzione e innescano delle ripartenze che mettono in crisi gli spagnoli. Il gioco della Spagna è lentissimo, i giocatori quasi passeggiano, non trovano varchi tra le fila azzurre. L’Italia prende coraggio, dimostra che sa fare anche possesso palla e creare occasioni da gol. Unica pecca la poca lucidità in fase realizzativa, dove si è sentita la mancanza di Balotelli. Tra il 19’ e il 36’ l’Italia potrebbe passare con De Rossi, Marchisio e Maggio: i loro colpi di testa sono imprecisi o preda di Casillas. La Spagna è appannata, non riesce a entrare in area azzurra. Quando ci riesce Torres fallisce in diagonale l’occasione più nitida della “Roja”.
Il ct De Bosque, cupo e nervoso, va ai ripari e arretra la squadra di qualche metro. La Spagna cresce e l’Italia tira il fiato, ma si gioca alla pari. De Rossi retrocede in difesa al posto di Barzagli, al quale subentra Montolivo. La manovra degli azzurri (stanchi) ora stenta, ma non in fase difensiva, dove stoicamente tengono lontano dalle parti di Buffon gli spagnoli, che sono pericolosi solo su un contropiede di Pedro. Inevitabili i supplementari. Prandelli tenta la carta Giovinco al posto di Gilardino, ma è Giaccherini che calcia sul palo un pallone capitatogli tra i piedi su una respinta di Ramos. Nel secondo supplementare la Spagna è più fresca con i giocatori subentrati e crea tre occasioni, ma peccano di lucidità sotto porta con Alba e Mata, mentre Buffon è molto fortunato nel suo intervento su un tiro di Xavi dalla distanza. Gli azzurri costringono con affanno la Spagna ai rigori dove le tengono testa alta fino al settimo rigore, sbagliato da Bonucci. L’Italia si ferma in semifinale, ma il distacco dalla Spagna è quasi colmato. Gli azzurri giocheranno il 30 giugno a Salvador per il terzo posto contro l’Uruguay di Cavani.
SPAGNA-ITALIA 7-6 dcr (0-0)
Spagna: Casillas, Arbeloa, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba, Busquets, Pedro (34′ st Mata), Xavi, Iniesta, David Silva (7′ st Jesus Navas), Torres (4′ pts Javi Martinez). All.: Del Bosque.
Italia: Buffon, Barzagli (1′ st Montolivo), Bonucci, Chiellini, Maggio, De Rossi, Pirlo, Giaccherini, Candreva, Marchisio (34′ st Aquilani), Gilardino (1′ pts Giovinco). All.: Prandelli.
Arbitro: Webb (Inghilterra)
Sequenza rigori: Candreva (gol), Xavi (gol), Aquilani (gol), Iniesta (gol), De Rossi (gol), Piquè (gol), Giovinco (gol), Sergio Ramos (gol), Pirlo (gol), Mata (gol), Montolivo (gol), Busquets (gol), Bonucci (alto), Jesus Navas (gol)
Spettatori: 64.800.