Dopo una primavera piovosa e fredda, finalmente è esplosa l’estate, con temperature elevate. Le vacanze sono iniziate o sono imminenti, dunque qualche consiglio sul sole in spiaggia non è inopportuno, visto che sono in tanti che passano dall’ufficio alla spiaggia e affrettano la tintarella al punto che poi rischiano di dover correre dal dermatologo e non solo da lui.
Ecco il parere di un esperto, il dottor Paolo Ascierto, vice direttore dell’unità di Oncologia Medica e Terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli e presidente del Melanoma Onlus: “ Il sole è uno tra i nostri migliori amici, ma deve essere preso nelle giuste doso e con le opportune precauzioni. Il sole è indispensabile per la crescita, soprattutto per lo sviluppo del nostro scheletro fin dall’infanzia perché favorisce la produzione di vitamina D. Questa è fondamentale per l’assorbimento del calcio nelle ossa. Perciò noi medici spesso consigliamo l’esposizione solare a chi soffre di osteoporosi, artrosi o rachitismo. E ancora. Il sole provoca sensazioni di benessere di tipo psicologico, legate alla produzione di serotonina: insomma, ci fa tornare il buonumore e ci rende disponibili verso il prossimo”.
Il problema è che non sempre è così. Quando ne abusiamo, il sole da amico diventa un acerrimo nemico della nostra salute. Dice il professor Ascierto: “L’abuso del sole può danneggiare la pelle in maniera irreparabile perché la radiazione ultravioletta diretta (raggi Uva e Uvb) può favorire due fenomeni. Il primo è il fotoinvecchiamento, ovvero l’invecchiamento precoce di una pelle ancora giovanile, per cui la cute del viso e delle mani (le parti più esposte al sole) diventa sempre più rugosa, meno elastica e chiazzata come quella di una persona anziana. L’altro fenomeno, più temibile, è quello della formazione di tumori cutanei, tra cui il melanoma”.
Ecco, dunque, che rispettando alcune semplici regole del buon senso potremo fare un regalo alla nostra salute e al nostro benessere:
esporsi la mattina tra le 8 e le 12 e il pomeriggio dalle 16-17 in poi, quando i raggi ultravioletti sono meno penetranti;
usare sempre un solare ad alta protezione e spalmarlo abbondantemente sul corpo;
rimettere il solare dopo due ore e sempre dopo aver fatto un bagno;
è bene ridurre l’esposizione diretta al sole non oltre le due ore. Per i bambini e gli anziani il tempo deve essere dimezzato;
indossare sempre occhiali da sole schermati contro i raggi Uva e Uvb e con il marchio CE, oltre cappelli a falda larga;
sospendere l’esposizione quando si è arrossati o si sente un leggero prurito o l’inizio di un eritema;
adottare un’alimentazione leggera, ma ricca di frutta e verdura di stagione.
Va tenuto presente che l’esposizione al sole non è solo vietata agli albini, a coloro cioè che mancando di produzione naturale di melanina, si scottano immediatamente, ma anche a coloro che hanno malattie genetiche, come lo xeroderma pigmentoso, a coloro che hanno la tendenza a sviluppare tumori cutanei, a chi soffre di fotosensibilità (allergie da sole), a chi ha malattie autoimmuni, come il lupus, a chi ha l’artrite reumatoide e prende il methotrexate. Anche ai bimbi fino ai due anni non è consigliato prendere il sole, così come le donne in gravidanza che “devono andarci caute e chiedere consiglio al ginecologo perché i raggi potrebbero determinare macchie cutanee irreversibili”.
Seguendo queste poche, semplici regole, il sole diventa l’alleato principale della nostra salute.