Ricordate l’ultima intervista fatta per la rubrica “Italiani in Svizzera”, dove abbiamo intrapreso una piacevole chiacchierata con Francesca e Andrea, i genitori del piccolo Pierfrancesco, un condensato di sorrisi e di sguardi vispi? La storia di questi giovani italiani appena giunti in terra elvetica ci ha molto interessato perché si tratta di una coppia fresca, intraprendente e piena di aspettative. Il cammino in Svizzera, che hanno intrapreso qualche tempo fa, ricorda quello di tanti di noi e abbiamo chiesto a Francesca di raccontarci la loro avventura passo per passo. Ne è venuto fuori un piacevole diario, simpatico e arguto dove Francesca ci farà conoscere meglio la sua famiglia e le difficoltà, le gioie, le avventure, le conquiste e i successi della loro nuova vita in Svizzera dal momento esatto in cui hanno preso la drastica decisione di lasciare l’Italia…
L’Italia vista da…Ticino! Questa rubrica che mi è stata affidata con grande piacere racconterà di settimana in settimana la storia della nostra piccola famiglia, quella famiglia di cui si parlava nell’ultimo numero di luglio attraverso una lunga intervista e non a caso ho scelto non una mia foto come interprete dei racconti che scrivo ma una foto di noi tre insieme…perché se non ci fossero mio marito Andrea ed il mio piccolo amore e massimo ispiratore Pierfrancesco (detto Pippi) probabilmente non esisterebbe neanche questa rubrica… Però credo che debba, prima di cominciarvi a raccontare di noi e della nostra quotidianità di “immigrati”, dirvi che siamo ormai lontani da quell’immagine di una volta della famiglia con la valigia di cartone legata con lo spago che saluta la famiglia il giorno della partenza col fazzoletto bianco dal finestrino del treno, uno…perché ormai esistono bellissime, colorate e robustissime valigie che senza spago reggono alla grande, due…perché siamo partiti da Terni (la nostra città di origine) con l’auto…perché altrimenti avremmo dovuto noleggiare un intera carrozza del treno tante le cose che ci siamo portati e tre…perché ormai, negli anni dell’informatizzazione, ci siamo salutati con i nostri cari con un bel “ci vediamo stasera su Skype” (anche perchè…sfido chiunque di voi ad avere in tasca un fazzoletto di tessuto con tanto di smerlo!!)!!!!! Certo detta così sembra sia stata una passeggiata…forse ora, con il senno di poi, guardando indietro mi rendo conto che in questo anno di strada ne abbiamo fatta tanta, di coraggio ne abbiamo avuto parecchio (forse anche un pizzico di incoscienza nel partire con un figlio di neanche due mesi senza alcuna certezza lavorativa ad attenderci), ma alla fine la fortuna ha premiato la nostra audacia, costanza e perseveranza al punto da farmi sembrare tutto più semplice di quello che in realtà è stato. Racconterò della nostra quotidianità, dei problemi incontrati, delle persone conosciute in questo anno, dei nostri stati d’animo, delle “stranezze” degli svizzeri ma anche di quelle di noi italiani in terra straniera…cercherò con leggerezza ed ironia di tenervi compagnia e, perché no, farvi ripensare a quando anche voi un giorno avete deciso di guardare l’Italia da…“Ticino” o da lontano…ma di non vivere più in quella splendida terra che ci ha dato i natali fatta di Santi, Poeti e Navigatori ma che purtroppo ad un certo punto non vi ha più potuto garantire una vita dignitosa!!! Buona lettura e…buon divertimento!
Francesca Franchini Ascani
La grande decisione
Mollo tutto e vado via…quante volte lo abbiamo detto…quante volte abbiamo pensato che fosse l’unica soluzione a tutti i problemi…se lo è…non lo so, ma…io ho mollato tutto e sono venuta via! Era un piovoso giovedì di settembre…valige fatte, pacchi e pacchetti, il pargolo battezzato, la macchina caricata e…siamo partiti… Erano mesi che programmavamo questa nostra partenza al punto di fare un giretto di ispezione quando ero al settimo mese di gravidanza…verso fine aprile mio marito mi ha caricato in macchina col pancione e…via…direzione SVIZZERA! Nell’immaginario comune la Svizzera è quel posto fatto di mucche felici che pascolano tra i verdi prati e ricconi che con il loro fiammante porche gli sfrecciano in mezzo!!!! Beh…diciamo che non è proprio esatta come immagine ma…ne parlerò magari più avanti di questo… Dove ero rimasta? Ah sì,…fatti i bagagli, caricata l’auto ed il pargolo…siamo partiti verso questa nazione così…al nord rispetto alla nostra Umbria! Arriviamo dopo 7 lunghe ore di viaggio a Locarno…dove una simpatica signora, proprietaria della casa dove avevamo deciso di alloggiare per i primi mesi, ci accoglie con un bel piatto di spaghetti al pomodoro fumanti!!!! Penso tra me e me che alla fine questi svizzeri non sono poi così…nordici!!! Sembrava piuttosto di essere arrivati in Sicilia…clima tiepido, palme sulle strade e un lago talmente vesto da sembrare mare. Non male…quando eravamo venuti ad aprile pioveva e il grigiore del cielo mi aveva un po’ rattristato, causa anche il mio meteoropatismo cronico!!! Entro in questa nuova vita quasi in punta dei piedi, quasi con la paura di disturbare coloro che qui ci sono nati e cresciuti…ricordo che quella prima sera non smettevo di guardare l’interno di quella casetta e confrontarla con le foto che la nostra amica svizzera ci aveva mandato per mail…era proprio lei…era proprio la protagonista dei miei pensieri degli ultimi due mesi…tale e quale!!!!! Ci accomodiamo a tavola e…consumiamo la nostra prima cena svizzera!!!!
(Continua)