Non sempre i disturbi provocati dal mal funzionamento della tiroide – che è una piccola ghiandola posta nella parte antiriore alla base del collo – vengono riconosciuti subito, anche perché il paziente in genere non offre al medico indicazioni precise. Quelli che indicano che c’è qualche problema alla tiroide sono: stanchezza, debolezza, ansia e agitazione. Non solo: la pelle è secca e i capelli indeboliti tendono a cadere, si avverte freddo e si sopporta poco la fatica fisica o mentale. A cosa serve la tiroide? Produce ormoni che controllano una grande parte delle funzioni del nostro corpo.
Si possono avere due tipi di problema: il primo consiste nel funzionamento della tiroide in difetto oppure in eccesso. Il funzionamento insufficiente si chiama ipotiroidismo, quello in eccesso ipertiroidismo. Il secondo problema è il gozzo. “Questa condizione”, dice il professor Paolo Limone, primario della Divisione di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del metabolismo presso l’Ospedale Mauriziano Umberto Primo di Torino, “è determinata dalla tiroidite autoimmune, un problema che si verifica quando il nostro sistema immunitario, per cause che ancora non conosciamo, attacca la tiroide, compromettendone il funzionamento. La tiroide, in tali condizioni, smette di produrre ormoni, soprattutto la tiroxina, il più importante per il nostro benessere”. Per la diagnosi di tiroidite autoimmune si prescrivono gli esami del sangue per ricercare gli anticorpi e per valutare il funzionamento della ghiandola e un’ecografia della tiroide, che consentono di riconoscere i segni tipici della malattia.
Come si cura questo disturbo? “Somministrando la tiroxina mancante per bocca, in genere sotto forma di compresse. In caso di difficoltà ad ottenere un esatto dosaggio del farmaco, oppure se il paziente non riesce a deglutire le pastiglie o, ancora, non assorbe bene il farmaco solido per problemi intestinali, suggerisco al paziente di assumere la tiroxina in gocce o grazie a flaconcini liquidi predosati al mattino, a digiuno, circa venti o trenta minuti prima della colazione. Il farmaco consente al paziente di condurre una vita normale”.
Quando la tiroide funziona in eccesso, si hanno batticuore, ansia, irritabilità, insonnia, sensazione di calore e aumento della sudorazione. In questo caso si tende a perdere peso, in quanto la tiroxina fa spendere molte energie. Come si fa a diagnosticare la tiroide in eccesso? Ricorriamo al professor Limone: “Esami del sangue per controllare la quantità degli ormoni tiroidei. Poi procedo con un’ecografia per verificare se la struttura della ghiandola è normale e per accertare l’eventuale presenza di noduli. Occasionalmente, soprattutto se sono presenti noduli, prescrivo anche una scintigrafia, cioè un esame simile alla radiografia che, però, necessita della somministrazione di una sostanza radioattiva. La scintigrafia mi consente di individuare le zone della tiroide responsabili di quest’eccesso di funzionamento”. Per la cura, il professor Limone dice: “abbiamo tre possibilità: la prima è quella di rallentare la produzione degli ormoni tiroidei attraverso farmaci da assumere per bocca. Quando la situazione non è controllabile con i farmaci, devo asportare la tiroide malata. Se la ghiandola è piuttosto ingrossata o ci sono dei noduli di grosse dimensioni, la rimuovo chirurgicamente. In alternativa, se la tiroide non è particolarmente ingrandita o se il paziente non può sopportare l’intervento per altri problemi di salute, procedo con la somministrazione di una sostanza radioattiva, lo iodio-131, che distrugge le cellule della tiroide senza però effettuare l’intervento”.
Il secondo problema, il gozzo, è determinato dalla presenza nella tiroide di alcuni noduli che il paziente a volte può individuare da sé guardandosi allo specchio o toccandosi il collo. Ecco gli accertamenti e la soluzione dl problema: “Dopo aver accertato la presenza di noduli prescrivo l’ecografia del collo, esami del sangue per valutare la funzionalità della tiroide e, sebbene la maggior parte dei noduli sia fortunatamente di natura benigna, una eventuale agobiopsia per escludere forme tumorali. L’esame è comunque meno invasivo e doloroso di quanto possa sembrare”. Per la salute della tiroide si consiglia l’assunzione di iodio, che è contenuto nel sala da cucina “iodato”.