Si chiama “Drunkoressia” la nuova patologia che
si sta diffondendo a macchia d’olio tra i giovanissimi.
Non bastavano infatti le dannosissime anoressia, bulimia e obesità psicogena: adesso una nuova forma di disturbo comportamentale si sta facendo largo tra le giovani che vivono un rapporto conflittuale con il proprio aspetto o con la società. Si tratta di un disturbo che induce l’individuo a bere smisurate quantità di alcol per dare maggiore senso di sazietà e quindi poter assumere sempre meno cibo. Stimola inoltre le condotte di eliminazione e quindi il vomito.In questo caso l’alcol viene adoperato comemetodo per non soffrire la fame ma la drunkoressia si manifesta anche diversamente: é infatti noto che gli alcolici forniscono un non indifferente apporto calorico (un drink può contenere fino a 500 calorie) per cui, per poter bere tranquillamente uno o più cocktail senza correre il rischio di assumere calorie superflue, ecco che si digiuna per il resto della giornata. In entrambi i casi, oltre ai sintomi già riscontratinelle precedenti patologie
(tra i principali, rifiuto di cibo e diminuzione del peso) l’abuso di alcol sfocia facilmente in dipendenza e quindi in alcolismo. Si capisce quindi come il danno recato all’intero benessere psico- fisico dell’individuo affetto da drunkoressia sia molto elevato tanto che, nei casi più gravi, può portare pure alla morte. Il termine “drunkoressia” é stato coniato dal New York Times per indicare questa patologia non ancora riconosciuta dalla medicina ufficiale ma che
sta già disseminando vittime. I dati riportati dal giornale statunitense sono allarmanti: pare infatti che tra le studentesse di college, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, 1.400 muoiano di drunkoressia.
Eveline Bentivegna