Dopo quattro anni di silenzio il cantautore romagnolo torna in scena con il nuovo disco “Nuvola Numero Nove”
Il significato del titolo dell’album è la traduzione letterale dell’americano “cloud nine”, che sta per “settimo cielo”. Ed è così che si sente oggi il nostro Samuele Bersani, all’uscita del suo ottavo disco, felice! E questa sua felicità la troveremo nelle canzoni del suo ultimo album visto che il cantautore ha spesso usato i suoi brani per esprimere i suoi pensieri e sentimenti. L’album è atteso per il prossimo 10 settembre, ma prima ne abbiamo assaporato un gradito assaggio con l’uscita del singolo di lancio, En e Xanax, in rotazione radiofonica dal 30 agosto. A sentirla si sa di ascoltare Samuele, la musicalità è sempre quella, ma le parole lasciano trapelare una forza nuova, una consapevolezza acquisita con il tempo e con l’esperienza. Così, in un’intervista, Samuele spiega come nasce questo brano: “È la canzone di due persone, due nuovi Anna e Marco. Il pezzo è nato in un giorno e mezzo.
Ho incontrato una persona a inizio marzo. Ero vicino a Piazza Maggiore, sotto la casa di Lucio Dalla. Da quando è morto, al tramonto, trasmettono in filodiffusione le sue canzoni. Passava Cara, che a un certo punto fa: e con questo sentimento ti volti e guardi la mia spalla. In quel momento ho incrociato lo sguardo di una ragazza, lungo abbastanza da notarla, ma non sufficiente da desiderarla ancora. E ho intuito la scintilla. Il giorno dopo mi sono svegliato e sulla mia posta privata di Facebook ho trovato un messaggio di quella ragazza. Ho cominciato una corrispondenza da inizio Novecento con lei, per un mese: ci scrivevamo di notte, e la mattina lei era la mia colazione. Ho subito sentito che era una cosa diversa rispetto a tutte le emozioni che avevo vissuto negli ultimi vent’anni. Ero appena entrato in studio per scrivere le canzoni di un album che doveva essere pronto per novembre. Poi ci siamo incontrati un pomeriggio, e ci siamo raccontati molte altre cose che nelle lettere non erano finite. Ad esempio, lei mi ha detto: ‘Ti devo confessare che c’è stato un periodo della mia vita in cui facevo fatica a vincere l’ansia, soprattutto prima di dormire, quindi ho preso l’En”.
Ho risposto: “Figurati, a me è successo lo stesso, solo che io prendevo lo Xanax”. Poi la sua battuta fulminante: “Allora io e te siamo En e Xanax”. Lo siamo diventati subito: arrivato a casa mi sono messo al pieno e sono venute fuori la musica, le parole e l’arrangiamento, tutto in una notte e mezza. Poi, in questi sei mesi, l’album è venuto fuori da sé, come se mi fossi liberato improvvisamente di una serie di lacci”. Cosa racconta “En e Xanax”? Non sappiamo se racconta la nascita di una nuova storia d’amore del nostro cantautore, ma parla comunque d’amore in un tempo che prodotti come l’En e lo Xanax sono entrati nel vissuto quotidiano di tanti. È un ‘brano speciale’, così come lo ha definito lo stesso Bersani: una sorta di poesia messa in musica che racconta una storia d’amore dei nostri giorni. Certamente è ispirato da un incontro struggente e inatteso, l’autore racconta la storia di due persone che hanno il coraggio di mostrare l’uno all’altra le proprie paure e debolezze, fondendole e trasformandole in una forza. Un altro modo di considerare l’amore: come una chiave che può scardinare le porte della solitudine e dell’individualità. Ma nell’album troveremo diverse innovazioni, prima di tutto il fatto che Bersani abbandona il suo legame con l’infanzia o col passato e si lancia nel racconto di storie non per forza tutte autobiografiche.