La Svizzera accoglierà 500 persone in difficoltà provenienti dalla Siria, riprendendo così a prestare aiuti umanitari verso popoli bisognosi di protezione secondo una tradizione intrapresa nel 1950, ma interrotta nel 2005, quando le Camere federali, per ragioni di politica finanziaria, hanno deciso di accogliere solo casi singoli
L’ultimo gruppo che ha potuto godere dell’aiuto e dell’accoglienza elvetica è stato quello dei 37 cittadini iracheni e palestinesi provenienti dall’Iraq e fuggiti dalla guerra civile in Siria, giunto in Svizzera in marzo 2013. Prima di questi, dal 2005 la Svizzera aveva deciso di non accogliere più gruppi di persone bisognose ma solo singoli casi, famiglie o poche persone. Ma davanti a quello che sta accadendo in Siria in questi giorni la Confederazione Elvetica ha deciso di offrire tutto l’aiuto umanitario possibile. La terribile vicenda che sta vivendo la popolazione siriana, infatti, non lascia indifferenti gli altri paesi pronti ad intervenire.
Così anche la Svizzera non si tira indietro e decidere di ricevere in terra elvetica un cospicuo gruppo di rifugiati che hanno bisogno di accoglienza, riprendendo in questo modo la tradizione umanitaria, che per ragioni di politica finanziaria avevano interrotto nel 2005, partecipando ai programmi di reinsediamento. Saranno in tutto 500 le persone considerate particolarmente vulnerabili, che potranno liberarsi dalle brutture della guerra che sta investendo il loro paese e trovare un accogliente riparo presso il territorio Svizzero. Lo ha deciso il Consiglio federale lo scorso mercoledì 4 settembre, su domanda del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Il piano rientra nell’ambito di un progetto pilota triennale e potrà essere messo in atto a cominciare da ottobre, mentre in questo momento l’Ufficio federale della migrazione sta analizzando i dossier trasmessi dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Il dipartimento federale si occuperà dell’accoglienza e dell’integrazione di gruppi di rifugiati. Una prima fase del progetto, coordinato con il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e sottoposto ai Cantoni, riguarda l’accoglienza dei rifugiati riconosciuti dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite, una volta in Svizzera, saranno coinvolti in un programma d’integrazione specifico, elaborato con i Cantoni interessati, che consenta una rapida e completa integrazione dei rifugiati in territorio elvetico. I costi di questo programma d’integrazione ammontano, per l’intera fase pilota, a 12 milioni di franchi, cifra che sarà sottoposta all’approvazione del Parlamento.