Intorno ai 60 anni – ma a volte anche con largo anticipo, addirittura verso i 30-40 anni – si formato a macchia delle piccole rughe attorno agli occhi, le ben note e antiestetiche zampe di gallina. Ci sono le punture di acido ialuronico, ma in quella parte del viso possono far male. La soluzione migliore per eliminare le zampe di gallina è la radiofrequenza, tecnica sempre più usata negli studi dei dermatologi. Il trattamento dà un effetto distensivo molto marcato sulle rughe e non prevede né bisturi, né anestesia. Lo si fa con un apparecchio a onde radio che viene passato sulla pelle per qualche minuto: si genera calore che, arrivando sottocute, stimola la produzione di collagene ed elastina, sostanze fondamentali per il tono e la compattezza dell’epidermide. La radiofrequenza, se praticata in centri medici qualificati, si può fare anche d’estate, perché l’esposizione al sole non crea problemi. I rischi? In realtà nessuno, a parte arrossamenti e irritazioni che durano solo qualche giorno. Perché le zampe di gallina scompaiano, bisogna però fare 5-6 sedute, una per settimana, con costi che si aggirano attorno ai 70 euro a seduta. Unico inconveniente: l’effetto lifting resta per 2 o 3 mesi.
Tra qualche anno i dentisti non faranno più paura. Prima, infatti, di iniziare a curare un dente, non praticheranno una o più fastidiose e temibili iniezioni locali di anestetico, ma useranno un metodo molto meno doloroso: uno spray anestetico nasale. Lo dice uno studio degli esperti americani dell’Università di Buffalo, pubblicato sulla rivista di ricerca medica Indipendent. Gli studiosi hanno già sperimentato su venti pazienti gli effetti di un farmaco contenente due sostanze, la tetracaina e la oximetazolina, che è somministrato spruzzandolo nel naso per verificare la capacità di addormentare la polpa, cioè la parte interna dei denti. Quando, infatti, la polpa del dente è scoperta, si avverte un dolore molto acuto. Gli scienziati hanno accertato che nel novanta per cento dei casi il nuovo farmaco è efficace come gli anestetici finora usati, con il vantaggio di evitare il dolore della puntura. Lo spray sarà disponibile fra tre anni.
Smettere di fumare non è utile solo contro il rischio del tumore al polmone, ma anche contro quello di essere colpiti da emicrania. Lo rivela uno studio condotto dagli esperti dell’ospedale di Santander, in Spagna, e pubblicato sulla rivista di ricerca medica The Journal of Headache and Pain. Gli studiosi hanno esaminato gli effetti del tabacco sulla salute di un gruppo di oltre 350 (trecentocinquanta) giovani studenti, fumatori e non, alla ricerca di una relazione tra fumo e serietà di casi di emicrania, chiedendo ai pazienti di tenere per un anno un diario quotidiano nel quale segnalavano sia le sigarette fumate, se erano fumatori o se fumavano almeno qualche volta, sia gli eventuali attacchi di emicrania. Hanno così scoperto che i fumatori subiscono attacchi di emicrania più spesso dei non fumatori e che, nella maggioranza dei casi, il problema colpisce i fumatori subito dopo la quinta sigaretta della giornata. Ecco quindi un altro motivo che dovrebbe spingere i fumatori a smettere o, almeno, a fumare meno di cinque sigarette al giorno.
Bere una birra al giorno riduce il rischio di essere colpiti da infarto. Lo dimostra uno studio condotto dagli esperti dell’Università Harokopio e pubblicato dalla rivista medica Nutrition. Gli scienziati hanno studiato su un gruppo di diciassette adulti gli effetti di questa bevanda alcolica, alla ricerca di una relazione tra il suo consumo quotidiano e la salute del cuore e delle arterie. In questo modo hanno scoperto che bere quotidianamente una birra migliora l’elasticità delle arterie coronarie, i vasi sanguigni che circondano il cuore. Così il cuore è sempre raggiunto dalla giusta quantità di sangue, è nutrito e ossigenato bene e quindi la probabilità di essere colpiti da un infarto diminuisce. La quantità di birra sufficiente per ottenere questi benefici è di circa mezzo litro al giorno, concludono gli scienziati, ed è abbastanza per fare bene al cuore senza danneggiare il corpo con una eccessiva quantità di alcol.