«La religione è l’oppio dei popoli» questa definizione di marxiana memoria ha fatto il suo tempo, tuttavia non ha perso la sua efficacia in riferimento al fatto, storicamente dimostrato, che tutti i popoli hanno creduto nell’esistenza di una vita ultraterrena di cui la religione si é fatta rivelatrice e testimone. Secondo la designazione fornita dal Grande Dizionario enciclopedico della Utet «La religione é la credenza in una garanzia soprannaturale offerta all’uomo per la sua salvezza».
Le maggiori religioni nel mondo sono il Buddhismo, il Cristianesimo, l’Ebraismo, l’Islamismo.
Il buddhismo registra una molteplicità di tradizioni, credenze e pratiche, in gran parte basate sugli insegnamenti attribuiti a Buddha, ossia «il risvegliato». La sua dottrina nacque in India nella seconda metà del VI secolo a.C. Essa afferma l’eternità e l’indistruttibilità della materia elementare, la quale unisce e combina i suoi elementi in modo da produrre tutto quello che esiste nell’universo. Secondo un ciclo eterno e immutabile, i mondi si formano, si sviluppano, declinano e poi periscono per ricostituirsi di nuovo. Analoghe leggi regolano l’anima degli esseri viventi sottoposta ad un processo di evoluzione che la porta, in successive incarnazioni, dall’animale all’uomo e dall’uomo alla divinità attraverso un alternarsi di ascese e di cadute, provocate dal prevalere delle virtù e dei vizi sino a quando raggiunge lo stato che viene chiamato nirvana. (Da:«L’Enciclopedia tematica», l’Espresso, Grandi Opere.)
Con il termine cristianesimo s’intende l’insieme delle chiese, delle comunità, delle sette, dei gruppi come anche delle idee e delle concezioni, che si richiamano alla predicazione di colui che è comunemente ritenuto il fondatore di questa religione, Gesù di Nazaret. Pur nell’amplissima varietà storica di credenze e pratiche, esso ha mantenuto come elemento comune la professione di fede in Gesù figlio dell’unico Dio Signore e Creatore, incarnato, morto e risorto, il messia promesso e in quanto tale il «Cristo» cioè l’«unto» del Signore .
Il fondatore del cristianesimo è un profeta ebreo di nome Gesù, nato in una data oscillante tra il 4 avanti e il 6 dopo l’inizio dell’era volgare in Palestina. Sulla sua vita siamo informati essenzialmente dai vangeli. Di famiglia ebraica discendente dal re Davide, egli condusse per più di trent’anni un’esistenza anonima nel piccolo borgo di Nazaret. Negli ultimi tre anni si staccò dalla famiglia e dal villaggio per darsi ad una forma di predicazione itinerante insieme ad un gruppo di discepoli scelti (dodici secondo i vangeli) e conducendo una vita da celibe e di radicale povertà. Il «vangelo» (termine greco che significa «buona novella) annunciato da Gesù ai Giudei era un messaggio di salvezza dal male e dal peccato e di amore verso Dio e gli altri uomini. Il regno, che Dio dona gratuitamente agli uomini, non è di questo mondo e si contrappone alle forze malefiche che inducono l’uomo al peccato. La preferenza di Gesù per i poveri di ogni genere e la sua libertà nei confronti delle istituzioni lo portarono allo scontro con il potere. Venne condannato per bestemmia, in quanto egli associava se stesso al Dio d’Israele, e dal punto di vista romano voleva sostituirsi a Cesare. Subì il supplizio della crocefissione in occasione della solennità ebraica della Pasqua, probabilmente nell’anno trenta. Il terzo giorno dopo la sua morte, egli sarebbe risorto, dimostrando così la sua origine divina; dopo 40 giorni sarebbe poi asceso al cielo, lasciando ai suoi discepoli come aiuto e sostegno nell’opera missionaria di diffusione del suo messaggio salvifico lo Spirito Santo. (da «Manuale di storia delle religioni», G. Laterza, Editore).
Secondo gli ebrei l’ebraismo si fonda su alcuni precisi articoli di fede: 1. Dio è il Creatore e la Provvidenza del mondo; Egli è uno e unico; è spirito e non si può rappresentare in alcuna forma; è eterno; soltanto a Lui devono essere rivolte le nostre preghiere; 6. Tutte le parole dei profeti d’Israele sono veritiere; 2. Il più grande di tutti i profeti è stato Mosè, che ha ricevuto da Dio la Legge che nessuno ha il diritto di sostituire o modificare; 3. Dio ricompensa che obbedisce ai suoi comandamenti e punisce i trasgressori; 4. Dio invierà il Messia, salvatore dell’umanità. 5. L’anima è immortale (da«L’Enciclopedia tematica»).
L’islamismo è la confessione fondata in Arabia nel VI secolo da Maometto. I suoi dogmi principali, esposti nel Corano, sono: credenza in un unico Dio, creatore dell’universo,increato, che ha per messaggeri gli angeli; credenza in una vita futura, nella quale i buoni avranno la ricompensa (paradiso) i cattivi la pena (inferno), quando i corpi risorgeranno e avverrà il giudizio universale; credenza nel ginn e nell’esistenza dello spirito demoniaco. L’Islam non è soltanto una confessione, ma una legge che regola il comportamento del credente in tutte le circostanze della vita religiosa e politica della società e dell’individuo. (da «Enciclopedia tematica»).