Gl’investigatori inglesi riaprono ufficialmente il caso della morte della principessa Diana, ma l’ex agente N che ha rivelato i retroscena del complotto è sparito, pare negli Emirati Arabi perché temerebbe per la propria vita
Colpi di scena a proposito della morte di Lady Diana, la principessa morta in un incidente stradale il 31 agosto 1997. In quella circostanza, come si ricorderà, morirono il suo amante, Dodi Al–Fayed, l’autista della Mercedes, Henri Paul, e lei, prima di giungere in ospedale. Si salvò solo la sua guardia del corpo.
I colpi di scena sono tre (e per ora piccoli). Il primo è che dopo 16 anni, dopo che nel 2008 il giudice chiuse il caso come “fatale incidente”, gl’investigatori inglesi hanno ufficialmente riaperto il caso. E’ una notizia di rilievo, perché evidentemente credono alla tesi del complotto, pare ordito da qualcuno della cerchia della Casa Reale ed eseguito da un commando delle Sas, le forze speciali dell’esercito britannico.
Il secondo piccolo colpo di scena è rappresentato dalla sparizione dell’agente N, ex soldato inglese la cui identità non è mai stata rivelata e che conosceva la verità sull’incidente e sui suoi esecutori. Egli avrebbe informato il premier Cameron e altre personalità come il ministro della Difesa, Philip Hammond, e il generale Peter Wall, che non avrebbero dato seguito alla notizia. La moglie dell’agente N avrebbe poi avvertito direttamente la polizia. A pochi giorni dalla sua deposizione, l’ex soldato si è volatilizzato, perché teme per la sua vita. Pare si sia rifugiato negli Emirati Arabi. Le rivelazioni dell’agente N riguardano da una parte la dinamica di quello che ormai è un attentato (“Il lavoro doveva essere fatto all’interno di una galleria per essere certi che Diana morisse”), dall’altra i mandanti (l’ordine “veniva direttamente dalla ristretta cerchia della famiglia reale”). Ce n’è abbastanza perché la morte di Diana diventi un giallo intricatissimo. L’agente N probabilmente è l’uomo che ha anche rivelato come avvenne l’incidente. Quando la macchina con la principessa partì dall’hotel Ritz per seminare i paparazzi che volevano immortalare i due amanti, una moto con due uomini vestiti di tuta scura e muniti di casco che nascondeva i loro volti stazionavano nei paraggi in attesa che la Mercedes entrasse nel tunnel. Qui ci fu un tamponamento, mentre ad un certo punto la moto con i due uomini precedeva la Mercedes. Il passeggero di dietro puntò un raggio laser abbagliante contro l’autista, che sbandò e andò a sbattere contro la colonna di cemento armato della ventiseiesima arcata, con le conseguenze prima descritte.
C’è di più. Anche la telecamera che si trovava davanti alla galleria era sotto controllo. Il filmato, che sicuramente deve aver ripreso le fasi dell’incidente, non si sa dove sia finito. Oltre però a documentare l’accaduto, esso rivelerebbe anche che Diana non morì subito, era ancora viva. Fin qui nulla di nuovo. La novità è che fu perso molto tempo prima di correre verso l’ospedale. E’vero che fu dovuta estrarre dalle lamiere, ma l’operazione ebbe un ritardo eccessivo. Se il ritardo fosse stato minore, probabilmente la principessa sarebbe stata salvata.
Il terzo piccolo colpo di scena è la notizia di un messaggio segreto registrato dalla principessa Diana per il figlio William e per la sua futura consorte. In tale messaggio, che dà peso ad una lettera scritta dalla stessa Diana al suo avvocato Lord Mischcon, presagiva la sua morte. Diana, cioè, sentiva che la sua vita era in pericolo, perché, come rivelato dall’agente N, la sua relazione con Dodi Al-Fayed, costituiva un forte imbarazzo per la corona. Dodi Al Fayed era musulmano, mentre la regina è il capo della religione anglicana. Il figlio avuto da Dodi un giorno sarebbe potuto diventare anche re e capo della religione anglicana, ruolo imbarazzante per il figlio di un musulmano e probabilmente musulmano egli stesso per influsso del padre. Anche se questa eventualità fosse stata remotissima, comunque sarebbe stato fratello del re William e di Henry, secondo in linea di successione al trono del Regno Unito. Si sapeva, infatti, che la principessa era incinta.
Dunque, la rivelazione del messaggio segreto registrato per William è stata fatta dalla rivista statunitense The Globe. In esso Lady Diana esorterebbe William e la sua futura moglie a “curare teneramente i vostri figli per me. Dite loro che li amerò sempre e che veglierò su di loro”. Da queste parole si capisce che la principessa temeva per la sua vita. Nello stesso messaggio Lady Diana si rivolgerebbe direttamente alla futura consorte del figlio dicendo: “Sono sicura che ti adorerei e che saremmo diventate amiche. Devi essere qualcuno di speciale, se no non saresti la moglie del mio William”.
Se di vero complotto si tratta, non dovremo aspettare a lungo prima di conoscerne gli sviluppi.