La paroloa erotismo, da Eros, dio greco dell’amore, esprime le varie forme di manifestazione del desiderio dei sensi che attrae verso qualcuno o qualcosa e il tipo di relazione che si stabilisce tra soggetti che ne sono coinvolti.
Secondo Platone (Simposio), nel momento in cui ne sentiamo la mancanza (desiderium in latino) l’oggetto erotico ci attira verso di sé con la forza di una calamita. Nella teoria freudiana, invece, il desiderio erotico è concepito come libido, ovvero come un impulso fondamentale che muove l’essere umano verso la ricerca del piacere. L’oggetto erotico, quindi, in questo caso è investito come potenziale fonte di soddisfazione della pulsione. Si può pertanto provare attrazione fisica, spirituale e corporea insieme, per una persona dell’altro sesso o del proprio, ma anche per la sua rappresentazione. Vedi ad esempio la leggenda di Pigmalione, mitico re di Cipro che si innamorò di una statua d’avorio raffigurante Afrodite, volle sposarla e la depose sul letto nuziale. Afrodite, commossa per la passione di Pigmalione per il simulacro che la raffigurava, fece vivere la statua e rese possibile le nozze. Gli scrittori moderni attribuirono alla vicenda il simbolo della potenza dell’amore che trasferisce su un piano di vita superiore la creatura amata. L’erotismo può esplicitarsi anche in forme e attività non direttamente connesse al suo appagamento reale, ovvero mediante l’immaginazione o la fantasia. In questi casi esso può concretizzarsi in veri e propri prodotti artistici o intellettuali, come la fotografia, la letteratura, il cinema, la pittura, la pubblicità, ecc.
Va distinto l’erotismo dalla pornografia: nell’erotismo infatti è importante e rilevante la presenza di un vissuto emotivo, laddove la pornografia si caratterizza per la netta separazione fra la sessualità, esibita nella sua crudezza, e il sentimento amoroso, che ne è per lo più escluso.
Esiste una copiosa letteratura erotica scritta in genere da e per gli uomini (anche le poche donne che ne scrivono, si rivolgono in genere ad un pubblico maschile); negli ultimi anni si é assistito tuttavia al crescere dell’interesse femminile per questo tipo di prosa, probabilmente in relazione al mutamento dei costumi (liberazione sessuale) avvenuto a partire dalla seconda metà del Novecento nella cultura occidentale. Già negli antichi scritti si possono rintracciare riferimenti piò o meno espliciti alla sessualità e all’amore sensuale. Un esempio lampante è il Papiro erotico dove immagini esplicite vengono accompagnate dal testo. Ma grande parte ha avuto la letteratura erotica nella tradizione orientale, sia in testi di educazione sessuale come il Kama Sutra, che nelle raccolte di racconti come Le mille e una notte. Ancora riferimenti all’erotismo, legato al pathos e alla tragedia, si riscontrano in Euripide e Sofocle. Numerosi autori latini hanno composto scritti di carattere erotico e sensuale, principalmente il poeta Catullo, che considera la carnalità come valore fondamentale dell’uomo.
Ovidio celebra l’amore e la sensualità nella sua opera, soprattutto con l’Ars amatoria, considerato il capolavoro della poesia erotica latina. Un posto di rilievo spetta al Decamerone di Giovanni Boccaccio, mentre tra gli autori rinascimentali va citato Pietro Aretino. Le Memorie di Giacomo Casanova appartengono di diritto a questo genere di letteratura. In Francia, nel Settecento, il divino marchese De Sade, con i suoi scritti dal carattere fortemente esplicito, ha veicolato un razionalismo radicale e nichilista. Ma autori e autrici di tutto il mondo hanno dedicato pagine e pagine alla descizione del desiderio e degli amplessi degli amanti. Ricordiamo, di sfuggita, Gabriele D’annunzio, D.H.Lawrenve, Henry Miller, Anais Nin, Vladimir Nabokon con la sua Lolita, Marguerite Duras, Alberto Moravia. (Fonti: Wikipedia, Grande Dizionario della Lingua Italiana, UTET).
Poeti, scrittori, novellieri hanno dedicato in tutti i tempi all’erotismo descrizioni raffinate, pensieri profondi. Eros è l’inno alla vita in contrapposizione a Thanatos che significa distruzione, morte. Il principio del Piacere supera quello di Realtà; la volontà di esaltare le esigenze legate alla voluttà dei sensi contro l’ubbidienza pedissequa ad un breviario pretesco e codino dei comportamenti terreni; il dualismo dei sentimenti insito nella natura umana perviene all’esaltazione dell’amore, all’appagamento del desiderio inesauribile di porre il destino dell’uomo al centro di ogni quotidiano accadimento per l’affermazione di una società libera e felice.
(Fonti: Wikipedia, Grande dizionario della Lingau Italiana, UTET)