Cosa saresti voluto diventare da piccola?
Grande.
Quale piatto offriresti al tuo peggior nemico?
Spinaci bolliti e benzina.
La tua foto più bella?
La devo ancora scattare.
Doccia o bagno?
Prima bagno, ora doccia.
Topolino o Paperino.
Topolino. Paperino è simpatico, ma troppo sfigato.
Pirata o signora?
Signora.
Guardia o ladra?
Ladra.
Uno scrittore sopravvalutato?
Baricco.
Uno sottovalutato?
Me stessa.
La donna/l’uomo più bella/o?
A. Hepburn e K. Reeves.
Se tu fossi un animale?
Un delfino.
Perché?
Amo il mare.
Se fossi un frutto?
Ananas.
Perché?
Perché è poliedrico, puoi mangiarlo come vuoi, con il sale, lo zucchero…
Come va servita la vendetta?
Ghiacciata.
Uno strano incontro?
Un signore che ho incontrato e si è messo a piangere perché aveva letto il mio libro. Pensavo fosse un pazzo, poi siamo diventati grandi amici.
Il momento più appagante e il peggiore che hai vissuto?
Laurearmi dimostrando che lo si può fare senza studiare. Il peggiore: la morte di una persona cara.
Come avresti voluto vivere?
Pericolosamente.
Una tua virtù?
La carità.
Un vizio?
L’orgoglio.
Cosa ami nel prossimo?
L’originalità.
E cosa detesti?
Il qualunquismo.
Lo sport preferito?
Il tennis.
Sei una donna d’amore o di libertà?
D’amore.
Una definizione per Erasmo da Rotterdam?
Geniale.
Per Stendhal?
Perfetto.
Per la Fallaci?
Incommensurabile
Quando la luna bussò?
Si accorse che la porta era aperta.
Una scusa per dare buca?
Non ho sentito il telefono.
Una città dove vorresti perderti?
Haiti.
Il miracolo che hai fatto?
Sono riuscita a spianare una querelle e far riappacificare due persone quando una di loro era sul punto di morte.
Come immagini Dio?
Sorridente.
Il film preferito?
Lezioni di piano.
Il libro?
Il maestro e Margherita.
Bianco e nero o a colori?
Bianco e nero.
Cosa faresti a un cane che ti chiede cibo ad ogni minuto della giornata?
Glielo darei con gioia.
La tua bugia più assurda?
A uno spasimante ho detto che ero stata adottata.
Con chi ti piacerebbe andare a cena?
Con Gioacchino Rossini.
Una battuta, una frase che non si dimentica…
I grandi non parlano mai di sé, i piccoli sempre (Voltaire).
Cosa fai appena sveglia?
Allungo la mano verso il caffè che ho preparato la sera prima.
Soldi, gloria o dieci anni in più?
Gloria.
L’errore che non ricommetteresti?
Tutti.
La scelta più felice?
Vivere senza lasciarsi condizionare dagli altri.
Che fai quando sei incazzata?
Fulmino con gli occhi.
E quando sei euforica?
Saltello nevroticamente.
Il personaggio che non avresti mai voluto essere?
Tutti i nazisti.
E uno che hai ammirato?
Cesare.
A una cena galante?
Con Artistoteles Onassis.
Quale canzone avresti voluto presentare tu a Sanremo? E dettando con chi?
Bridge over the trouble water, con Simon e Garfunkel.
Se trovi un topo in casa, che fai?
Lo faccio uscire garbatamente.
Di petto, alle spalle o la fuga?
La fuga.
Odio…
Ipocrisia, arroganza e sedano.
Amo…
Il mare, la musica, gli animali e la follia.
Come ti piacerebbe morire?
Senza lasciare nulla in sospeso.
Il tuo epitaffio?
Ritornerò.
Marina Romeo è scrittrice e giornalista. La sua ultima pubblicazione Suonerò la ciarda in tuo onore (Zuccarello Editore).
Antonio Ravi Monica