La famiglia è l’istituzione fondamentale in ogni società umana, fondata sul matrimonio o la convivenza, con i caratteri della esclusività, della stabilità e della responsabilità, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale. La voce famiglia proviene dal latino familias, «gruppo di servi e schiavi patrimonio del capo della gens», anche derivato da famûlus, «servo, schiavo». Nel campo semantico di familia sono inclusi anche la sposa e i figli del pater familias, a cui appartenevano legalmente. Nella cultura occidentale una famiglia spesso è definita in modo specifico come un gruppo di persone affiliate da legami consanguinei o legali, come il matrimonio o l’adozione o la discendenaza da progenitori comuni. Molti antropologi sostengono che la nozione di «consanguineo» deve essere intesa in senso metaforico; alcuni sostengono che ci sono molte società di tipo non occidentale in cui la famiglia è intesa attraverso concetti diversi da quelli del «sangue».
L’art. 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo afferma:
«1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento.
2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dallo società e dallo Stato.
L’art. 29 della Costituzione italiana «riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare».
La funzione primaria della famiglia è quella di riprodurre la socetà da un punto di vista socio-culturale. Per questo famiglia e società cambiano vicendevolmente, a seconda delle epoche e delle regioni del mondo. Dal punto di vista sociologico, secondo le più recenti formulazioni scientifiche, la famiglia è quella specifica relazione sociale che lega la coppia ai figli, cioè interseca i rapporti fra i sessi con i rapporti fra le generazioni. Secondo alcuni teorici la famiglia è una unità nella quale sono continuamente in gioco tensioni di diverso genere e in cui più di ogni altra si svolge la lotta quotidiana tra i sessi. Già Friedrich Engels aveva sostenuto che il matrimonio rappresenta «la prima forma di lotta di classe che appare nella storia in cui il benessere e lo sviluppo di un gruppo sono acquisiti attraverso la miseria e l’oppressione dell’altro». A partire dalle rivoluzioni del Sessantotto, l’educazione all’unità familiare, soprattutto la consapevolizzazione della sacralità di quest’ultima che aveva caratterizzato buona parte dell’Europa, vennero smantellate da una strenua lotta per la sua secolarizzazione. Buona parte del mutamento della struttura parentale si deve all’emancipazione femminile che includeva oltre all’indipendenza economica, anche uno spirito imitativo del comportamento sessuale maschile, distruggendo le differenze sociali tra uomo e donna anche nei costumi, nell’abbigliamento, nel rapporto tra vita privata (la casa) e la vita pubblica. Attualmente emerge il fenomeno delle convivenze, come è in notevole crescita l’emancipazione di molte persone omosessuali le quali chiedono di poter scegliere anche loro se sposare o meno il partner amato. Aumentano anche le rivendicazioni dei gay che reclamano di poter contrarre un regolare matrimonio con i propri compagni. (da Wikipedia).
Abbiamo visto che la famiglia esporta nel mondo esterno i conflitti, le nevrosi, i processi culturali. La volontà egemonica del maschio, il femminicidio, le funzioni e i costumi sessuali, i dissidi caratteriali, i contrasti intergenerazionali trovano fuori delle mura domestiche parametri e modelli di riferimento negli atti di violenza contro i più deboli, nelle discriminazioni nel lavoro, nell’avversione ad ogni forma di progresso e di avanzamento della democrazia, nell’opposizione ai diritti per le pari opportunità e per la piena cittadinanza, indipendentemente dal sesso, dal genere, dalle convinzioni ideologiche, politiche, religiose.
Una famiglia armoniosa, che sa tener conto di diverse esigenze e idee di convivenza, è la fonte principale per lo sviluppo di una società giusta, equilibrata, aperta, dove tutti i cittadini hanno gli stessi diritti e uguali doveri e concorrono, con le loro specifiche capacità, alla gestione lungimirante del potere e al governo democratico del Paese.