Il 24 novembre si voterà anche per l’iniziativa “A favore delle famiglie” che, presentata dall’UDC, chiede deduzioni fiscali anche per i genitori che accudiscono i figli, come avviene per i genitori che li affidano a terzi contro pagamento.
Il comitato che sostiene l’iniziativa si basa su 4 punti:
- Sgravio fiscale per tutte le famiglie con figli;
- Nessuna discriminazione delle famiglie che accudiscono loro stesse;
- Libera scelta e autonomia delle famiglie per l’educazione dei figli;
- No a messa sotto tutela dei genitori.
Cosa ne pensano alcune donne impegnate in politica? (vedi www.tio.ch/news che riferisce su un incontro del 12/11/2013)
Marina Carobbio, del PS, sostiene che ”Le deduzioni fiscali favoriscono le famiglie con redditi alti. Con una deduzione di 10.000 franchi se si ha un reddito imponibile di 60.000 franchi si risparmiano 201 franchi di tasse. Se si ha un reddito di 200.000 franchi si risparmiano 2.600 franchi di tasse”.
Michela Delcò Petralli dei Verdi, sottolinea che la richiesta non è per tutte le famiglie, ma “è solo per la famiglia tradizionale e benestante che può vivere con un solo reddito. I verdi sono per tutte le famiglie”. Secondo Roberta Pantani della Lega, questo significa “introdurre privilegi per chi è già così fortunato da poter accudire i propri figli personalmente”. Pelin Bordoli del PS sostiene che “allora si dovrebbe remunerare anche chi cura genitori anziani o terze persone bisognose”. Katia Cometta del PLR, ricorda che “il modello di famiglia in cui il padre lavora e la madre si occupa dei figli è superato da un pezzo”. Nadia Ghisolfi del PPD ricorda che “le famiglie monoreddito costituiscono solo il 22% della popolazione. Con questo sistema chi più guadagna più deduce. Chi ha un reddito basso e potrebbe avere bisogno di aiuto è già esente dal pagare le imposte”.
Come sintetizza la newsletter di SP Frauen Schweiz di novembre 2013 così “si consolida il modello di famiglia tradizionale e si limita la ricerca di lavoro, il che va contro la politica di parità, è un un tranello. Apparentemente sembra aiutare, ma in effetti vuole premiare le famiglie in cui lavora una sola persona con alto reddito. E in definitiva finisce per tenere le donne lontane dal lavoro.”
Come sostengono molti non sarebbe preferibile invece utilizzare queste risorse per aiutare di più le famiglie in difficoltà ? I genitori possono giustamente decidere di curare da soli i figli liberamente, ma questo non deve comportare un costo per tutta la società. Se sembra che i nidi e gli asili non siano sufficienti, sarà necessario fondarne altri. Il modello di famiglia moderna risulta formata da genitori che lavorano entrambi, in alcuni casi per far fronte alle spese, in altri casi perché le donne vogliono partecipare al mondo del lavoro . Così anche le competenze capacità delle donne la loro formazione, le loro buone qualità vengono valutate ed utilizzate. La donna in questo modo non è forse più serena ed appagata? Non c’è forse più equilibrio in questo modello in cui entrambi i genitori lavorano ed entrambi si occupano di figli, di lavoro e di casa? Non è preferibile che le donne abbiano indipendenza economica e che non debbano dipendere in tutto dal marito?
O dobbiamo tornare indietro?
Antonia Pichi