Da Benedetto XVI a Papa Francesco
L’11 febbraio una notizia improvvisa ed inaspettata lascia attonito il mondo. Papa Benedetto XVI annuncia le sue dimissioni, un evento rarissimo. L’ultimo Papa a dimettersi fu Celestino V, eletto il 5 luglio del 1294, incoronato il 29 agosto e dimessosi tre mesi e mezzo dopo, il 13 dicembre. Prima di lui si erano dimessi solo cinque altri Papi. Benedetto XVI resta in carica fino alle ore 20 del 28 febbraio, poi la sede viene dichiarata vacante. Il gesto del Papa viene spiegato con le forze che mancano per assolvere al suo gravoso compito, ed è vero. Papa Benedetto è stanco. Tuttavia, il Papa ha capito che di fronte ai tanti casi di pedofilia successi negli Usa in particolare, ma anche altrove, e di fronte alla gestione poco chiara dello Ior, la Banca del Vaticano, lui non sarebbe stato in grado di dominare la situazione. Più che un gesto di rinuncia, è stato un atto di umiltà e nello stesso tempo di amore verso la Chiesa lasciando spazio a qualcun altro in grado di rinnovare la Chiesa dalle fondamenta.
Meno di due settimane dopo, esattamente il 13 marzo, a sorpresa, viene eletto dopo pochi scrutini il cardinale di Buenos Aires, Mario Bergoglio, di origini piemontesi. Prende il nome di Francesco, il santo di Assisi, che è anche un chiaro segno del suo pontificato. Il nuovo Papa colpisce subito per la spontaneità e la sua capacità di parlare a tutti. Vuole una Chiesa povera, accogliente e misericordiosa. Papa Bergoglio, in meno di nove mesi, sta scuotendo la Chiesa in tutto il mondo, all’insegna del vangelo, del dialogo, dell’ascolto, della presenza tra i poveri. Recentemente il Papa – evento eccezionale – è stato scelto personaggio dell’anno.
Meteorite esplode sulla Russia
Paura e meraviglia nei cieli della Russia. Il 15 febbraio enormi esplosioni seguite da echi spettrali con scie luminose tanto spettacolari quanto spaventose si odono e si vedono in alto e in lontananza. Un meteorite è entrato nell’atmosfera terrestre ed ha attraversato una porzione del territorio russo in maniera radente, prima di disintegrarsi del tutto. I feriti sono stati 1491, colpiti per lo più da frammenti del corpo celeste; ingenti sono stati anche i danni a case e palazzi a causa dei vetri frantumati, ma nessun morto. Se il meteorite fosse stato più grande e avesse colpito città o villaggi in picchiata, sarebbe stata una catastrofe di immani proporzioni.
Ogni anno cadono sulla Terra una grande quantità di meteoriti, le famose stelle cadenti che si vedono a metà agosto, ma a contatto con l’atmosfera terrestre si disintegrano. Non così avvenne 65 milioni di anni fa a causa delle dimensioni del corpo celeste. Anche allora cadde sulla Russia e fu la sparizione dei dinosauri. 28 milioni di anni fa, invece, nei cieli del deserto libico-egiziano esplose una cometa, provocando la vetrificazione della sabbia.
Secondo mandato per Giorgio Napolitano
Il 24 e 25 febbraio le elezioni politiche si risolvono con la quasi paralisi. Alla Camera, per effetto del premio di maggioranza, il Pd, con un vantaggio di soli 4 decimi di punto percentuale, ottiene la maggioranza assoluta (cs 29,53, cd 29,13, M5S 25,55, Monti 10,54). Al Senato non ha la maggioranza (cs 31,63, cd 30,66, M5S 23,79, Monti 9,13). L’allora segretario del Pd, Pierluigi Bersani, tenta un accordo con Grillo, ma dopo due mesi deve arrendersi. Prima, però, c’è l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Bocciato Prodi da 101 parlamentari del Pd, Berlusconi ripropone Napolitano che accetta un nuovo mandato a condizione che si faccia un Esecutivo di larghe intese, cosa che avverrà con la formazione del governo Letta.
A giugno divampa la protesta in Turchia
Il 10 giugno divampa la protesta in Turchia. Giovani e meno giovani scendono in piazza per protestare contro il progetto governativo di voler cancellare Gezi Parc, uno dei pochissimi polmoni verdi di Istanbul, per farne un casermone ottomano con un grande supermercato. In realtà, la protesta popolare riguarda il tentativo, vero o presunto, da parte di Erdogan di portare la Turchia verso una deriva islamista. Essendo la protesta degenerata, il governo ha invitato i manifestanti a cessare da atti di violenza e danneggiamenti, ma l’appello è caduto nel vuoto, per cui la polizia ha fatto ricorso a idranti e a una dura repressione. Successivamente in piazza sono scesi i sostenitori di Erdogan con una manifestazione oceanica. Per fortuna da parte del governo e dei manifestanti ci si è fermati in tempo. Questi ultimi hanno cambiato tipo di protesta, facendo le statue con un libro o un giornale in mano. Dopo alcune settimane si è tornati alla calma, anche perché incalzava la guerra civile in Siria.
Il 3 luglio colpo di Stato in Egitto
Dopo un anno di potere Mohammad Morsi delude tutti: i laici, i sostenitori del vecchio regime di Mubarack, l’esercito. Tre sono stati i motivi principali: il ritorno alla legge islamica, l’accentramento dei poteri nelle sue mani e la crisi economica. In piazza Tahrir è scesa una fiumana di gente contro il governo dei Fratelli musulmani, in precedenza erano state raccolte ben 20 milioni di firme contro Morsi. Il ministro della Difesa, generale Al Sisi, assume i poteri ed esautora il presidente democraticamente eletto, diventato dopo un anno inviso a tutti, tranne che ai Fratelli Musulmani, la cui base elettorale nel giro di pochi mesi si era comunque assottigliata. Morsi viene arrestato, insieme agli esponenti islamisti. Ne succedono tafferugli e vere e proprie battaglie tra le due fazioni. I morti sono stati centinaia, ma alla fine il colpo di Stato riesce. La Fratellanza Musulmana viene dichiarata fuorilegge. Gli scontri sanguinosi imperversano, ma il potere è saldo nelle mani dei generali.
Tragedia ferroviaria in Spagna: è strage
In piena estate, il 24 luglio, una notizia sconvolge il mondo. A tre chilometri dalla stazione di Santiago di Compostela, un treno lanciato a folle velocità deraglia facendo 79 morti e centinaia di feriti. L’autista era ubriaco. In quel punto la velocità consentita era di 80 km, mentre il treno era lanciato a 190 km all’ora: inevitabile il deragliamento in curva. L’autista, non nuovo a queste performance, viene arrestato.
Berlusconi condannato e decaduto da senatore
Il 2013 non era partito male per Silvio Berlusconi. Ritornato alla guida del Pdl dopo aver annunciato di aver passato il testimone ad Alfano, era riuscito a riportare la coalizione quasi alla vittoria, mancata alla Camera per 0,4%. Al Senato era indispensabile per formare una maggioranza, cosa che poi si è verificata con le larghe intese. Il primo agosto, però, la prima doccia fredda: la Cassazione conferma la condanna a 4 anni (di cui tre condonati) per frode fiscale nel processo Mediaset. La condanna è definitiva. Da allora comincia un periodo nero per il Cavaliere, culminato il 27 novembre con la sua decadenza da senatore prevista dalla legge Severino, da lui stesso approvata l’anno prima. Berlusconi ha cercato di bloccare la votazione chiedendo il parere della Consulta sull’interpretazione della legge stessa, se cioè doveva e poteva essere applicata anche per fatti precedenti la legge, ma i senatori di Pd, M5S, Lista civica si sono opposti ed hanno votato la sua decadenza.
Orrore in Siria: uccise 1400 persone col gas sarin
Il 21 agosto, in un quartiere di Damasco, sono morte 1400 persone, in gran parte civili, compresi donne e bambini. Gli oppositori accusano il regime, Assad accusa gli oppositori. L’Onu invia gli ispettori che prendono atto che è stato usato il gas sarin e, pur senza certificarlo con prove, ipotizzano la mano del regime. Obama minaccia l’intervento, il Papa invita a fermare le armi, interviene Putin con una proposta che poi sarà accettata da tutti: niente intervento militare, ma la Siria deve indicare i siti dove si trovano le armi chimiche entro la fine di ottobre, distruggerle entro la metà del 2014 e favorire l’iniziativa internazionale per la transizione. A favore della proposta russa si schierano l’Iran e poi anche il Consiglio di sicurezza dell’Onu. La guerra è scongiurata. I siti sono stati ispezionati tutti, attualmente sono in corso
verifiche per la distruzione delle armi chimiche. Contemporaneamente anche il quadro internazionale è mutato con gli accordi tra Onu e Iran sul blocco dell’uranio per uso militare e sull’allentamento delle sanzioni. La verifica ci sarà tra sei mesi. La novità è che dopo 33 anni gli Usa e l’Iran sono tornati a parlarsi.
La nave Costa Concordia rimessa in piedi
I lavori per la rotazione della nave sono iniziati il 16 settembre alle ore 9,06 e sono proseguiti per tutta la notte, fino alla mattina del 17, quando, grazie alla società statunitense Titan Salvage e all’italiana Micoperi, la nave è stata raddrizzata. I lavori sono stati diretti dal sudafricano Nick Sloane. La nave, al comando di Francesco Schettino, si era incagliata su uno scoglio nelle acque dell’Isola del Giglio più di un anno e mezzo prima, nel gennaio del 2012. Lo scoglio aveva causato una falla di 70 metri sulla sinistra, per cui la nave si era adagiata su un fianco, dove è rimasta per un anno e nove mesi. Al momento del naufragio c’erano 4229 persone a bordo, di cui 1013 membri dell’equipaggio. I morti sono stati 32, gli ultimi corpi recuperati proprio nei giorni del recupero.
Tragedia di fronte a Lampedusa
Un barcone con 500 profughi somali ed eritrei giunge all’orizzonte di Lampedusa. E’ la sera del 3 ottobre. Qualcuno, per segnalare la loro presenza ed attirare i soccorsi, essendo buio, incendia una coperta. Presto, però, l’incendio si propaga al barcone, vecchio e sporco di olio e carburante. E’ subito panico. Molti sono caduti in mare e sono affogati, molti altri sono morti a causa delle fiamme. Il macabro bilancio è stato di circa 300 vittime.
Il tifone Haiyan semina morte nelle Filippine
Il bilancio del tifone Haiyan, che ha devastato la parte orientale delle Filippine, è di più di 6000 morti e di 1779 dispersi. La furia della natura si è scatenata il nove novembre, dopo che un terremoto di magnitudo 7,1 della scala Richter aveva già distrutto Carmen quasi un mese prima, il 15 ottobre. Le cifre fornite da Manila parlano anche di 27 mila feriti e di un milione di case crollate. I danni alle infrastrutture e all’agricoltura sono stati centinaia di milioni di dollari.
Matteo Renzi conquista il Pd con il 68% dei voti
L’8 dicembre il popolo di sinistra ha incoronato Matteo Renzi segretario del Pd. Il sindaco di Firenze ha riportato una vittoria schiacciante sui suoi due diretti avversari. Gianni Cuperlo e Pippo Civati hanno totalizzato, infatti, insieme appena il 30% dei voti, mentre il restante 68% è andato a Matteo Renzi, l’uomo nuovo del Pd e della politica italiana. L’anno scorso Renzi era stato battuto per 60 a 40 da Pierluigi Bersani, che poi alle politiche aveva deluso, al punto che, partito favorito, arriverà con appena lo 0,4% alla Camera più del Pdl rivitalizzato da Berlusconi. Beppe Grillo è arrivato terzo con il 25%, un quarto degli italiani. Già prima di essere eletto, ma anche dopo, Renzi ha subito giocato all’attacco, rottamando personaggi del suo partito e riti e metodi della politica italiana, dicendo chiaramente che da ora in poi la musica sarà diversa. I primi risultati si sono già visti. Il governo, su sua sollecitazione, ha approvato in Consiglio dei ministri, l’abolizione dei rimborsi elettorali ai partiti. Su sollecitazione di Renzi si è iniziato ad abbozzare la legge elettorale. Data l’età, 38 anni, Renzi ne avrà di strada da compiere. La sua determinazione e la sua voglia di cambiamento ne faranno sicuramente il personaggio della politica italiana nei prossimi vent’anni.