Tra le altre priorità del neo presidente della Confederazione, Didier Burkhalter, una Svizzera aperta al mondo e il rinnovamento della via bilaterale con l’Unione Europea
Dopo l’elezione dello scorso dicembre con 183 voti su 202 schede valide, dal 1° gennaio 2014 il ministro degli affari esteri, Didier Burkhalter, ha assunto ufficialmente la carica di presidente della Confederazione. Nella tradizionale allocuzione di capodanno, Burkhalter ha definito la Svizzera “un miracolo”, che è dovuto a diversi fattori. “La Svizzera è uno Stato liberale, dispone di un sistema di formazione efficace e può contare su un’economia creativa”, ha affermato il presidente. La Svizzera e il mondo attraverso i giovani, il lavoro e l’apertura: è questo il cuore dell’azione governativa nel 2014.
Al centro dell’azione politica del Governo nei prossimi dodici mesi ci saranno i giovani, che Burkhalter definisce “luci della Svizzera che risplendono nel mondo” e ne loda il lavoro e la loro apertura. “Il nostro Paese crea opportunità lavorative e attira le giovani leve” e grazie a una buona formazione i giovani riescono ad accedere al mondo del lavoro e contrariamente ad altre realtà, dove la disoccupazione è altissima, i giovani svizzeri non sono costretti a emigrare.
Il Consiglio federale lavorerà per aprire nuove possibilità alle generazioni future e alla Svizzera, così da continuare a garantire la prosperità. “Le prospettive future dipendono dalla qualità delle relazioni con l’estero”, ha affermato Burkhalter. L’economia svizzera ha attinto il proprio dinamismo dall’apertura del Paese, da sempre dedito al commercio. In epoca medioevale, il Sale, bene indispensabile, proveniva dalla Tunisia e giungeva in Svizzera attraverso le vie del commercio. Oggi “un franco su due guadagnato in Svizzera proviene dagli scambi commerciali con il resto del mondo”, ha affermato il presidente. I principali partner commerciali sono per due terzi i Paesi europei, con i quali la Svizzera ha delle relazioni fondamentali e che Paesi economici importanti come Cina, Brasile o Stati Uniti non posso sostituire, ma il cui contributo è complementare.
È dunque fondamentale per Burkhalter, che il Governo intenda rinnovare e proseguire sulla via bilaterale intrapresa dalla Svizzera in Europa, la quale assicura al nostro Paese benessere e indipendenza. Tra Svizzera e Europa non ci sono solamente interessi economici. “È del resto con l’Europa che condividiamo i nostri valori, ed è sempre con l’Europa che formiamo una comunità di sicurezza e pace al servizio di tutti”, ha aggiunto. La Svizzera è un miracolo, perché tutela i suoi interessi, grazie alla promozione dei suoi valori, come “la pace, la democrazia, i diritti umani, la nostra tradizione umanitaria e il rispetto per la natura”. La Svizzera e il mondo non sono estranei l’una all’altro “sono come il lago e il cielo, che si incontrano all’orizzonte per creare nuove prospettive”.
Tra l’altro nel 2014, da un punto di vista politico, alla Svizzera non mancheranno le sfide di peso. Il tema principale del rapporto Svizzera-UE sarà messo alla prova dalle iniziative “Stop all’immigrazione di massa” e “ECOPOP”, che vorrebbero limitare l’immigrazione. A maggio ci sarà la votazione per decidere l’acquisto per le forze aeree dei 22 jet svedesi “Gripen” per oltre tre miliardi di franchi. In Parlamento giungerà la strategia energetica 2050, tre anni dopo la decisione del Governo di uscire dal nucleare, per promuovere le fonti verdi e promuovere il risparmio. Terranno banco il segreto bancario e le riforme AVS e casse pensioni unite in un solo dossier dal ministro Alain Berset. Inoltre la Svizzera si assumerà per la seconda volta, dopo il 1996, la presidenza dell’ Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), rispondendo a una delle priorità della sua politica estera: l’impegno a favore della stabilità in Europa e nelle regioni confinanti, con il tema “Costruire una comunità di sicurezza al servizio della gente”.