Una importante ricerca anglo-americana sfata il mito dei loro effetti positivi sulla salute. Anzi, possono far male
Ci fu un tempo – siamo tra gli anni ’70 e ’80 – in cui esplose la corsa alle vitamine e ai minerali come supplementi alimentari. Questa corsa non esplose a caso, furono le parole del Premio Nobel per la Chimica, Linus Pauling, a diffondersi in un batter d’occhio. Il Nobel dichiarò che contro il raffreddore bisognava fare incetta di vitamina C. Le industrie farmaceutiche, poi, fecero il resto, complici i mezzi di comunicazione di massa e la relativa pubblicità. Questa è storia. Basta, però, accendere la tv per rendersi conto che siamo bombardati da prodotti magici che ci ridonerebbero la giovinezza e la salute.
Recentemente è stato pubblicato uno studio corposo sugli “Annals of Internal Medicine”. Lo studio coinvolge circa 500 mila persone ed è stato condotto dalla britannica Warwick University e dalla scuola di medicina John Hopkins dell’Università di Baltimora. La sentenza è imbarazzante per tutti coloro – industrie ed esperti – che sostengono gli effetti positivi delle dosi di vitamina e degli integratori. In sintesi, non servono a nulla. Anzi, a qualcosa servono: alle industrie del settore per fare soldi. Alla gente, ai malati, non porta nessun beneficio apprezzabile.
In Gran Bretagna una persona su tre assume vitamine e minerali sotto forma di integratori. Il giro d’affari è di circa 650 milioni di sterline. In Italia, in Svizzera e altrove le cifre sono, in proporzione, della stessa entità. I medici autori della ricerca hanno dichiarato: “Aggiungere supplementi alla dieta di adulti ben nutriti non ha alcun chiaro beneficio, anzi, potrebbe essere dannoso”. Potrebbero essere utili in zone dove ci si nutre in modo insufficiente, ma non in Paesi, come quelli occidentali, dove non si soffre di fame.
Gli esperti hanno condannato il messaggio che viene lanciato e diffuso, a volte, subdolamente, dalle industrie del settore: si diffondono, cioè, desideri e bisogni salutistici, si mostrano i danni che potrebbero essere provocati da un’insufficiente nutrizione e poi si prospettano i rimedi magici degli integratori e delle vitamine sotto forma di pillole della salute, del benessere e della longevità. E il gioco – cioè la vendita, specie quella preceduta da avvisi come “si trova nella tua farmacia” – è assicurata.
Gli scienziati britannici e americani hanno preparato tre documenti separati. Uno ha analizzato 24 precedenti procedimenti di ricerca, coinvolgendo 450 mila persone. Il risultato è netto: le vitamine non allungano la vita e non fanno stare meglio. Un altro ha preso in considerazione 6 mila anziani che assumevano da tempo vitamine e supplementi e hanno constatato che non hanno ricevuto nessun beneficio cognitivo. Il terzo non ha trovato nessun miglioramento in un gruppo di 1700 persone tra uomini e donne con problemi cardiaci che assumevano vitamine e supplementi da almeno cinque anni.
La conclusione è quella già anticipata: la normale dieta dei Paesi occidentali è sufficiente a fornire al corpo tutte le sostanze di cui ha bisogno.
Ed ora le dichiarazioni di esperti e scienziati. Cominciamo da Edgar Miller, della Hopkins School of Medicine: “Alcuni spiegano che nella nostra dieta ci sono molte carenze nutrizionali. La verità ü tuttavia che in generale sebbene siamo iper-nutriti, la nostra dieta è adeguata. Le aziende che vendono supplementi basano il loro marketing sulla percezione di una deficienza. Ci fanno pensare che la nostra dieta è squilibrata e che loro ci possono aiutare a colmare le deficienze, contrastando le malattie croniche”.
Più possibilista è Corrado Lodovico Galli, docente del Dipartimento di scienze farmacologiche e biomolecolari dell’università di Milano: “Credo che il problema non siano tanto i prodotti, ma l’uso. Come in ogni campo della medicina, l’abuso può essere pericoloso. Anche per gl’integratori: se assunti in eccesso, possono alterare alcuni processi metabolici. Sotto controllo, possono portare benefici a chi ne ha realmente bisogno”.
Più drastico Silvio Garattini, farmacologo: “Gli integratori, i supplementi e tutti gli altri prodotti multivitaminici non portano alcun beneficio. Anzi, possono essere pericolosi”. Secondo Garattini, esistono perché ci sono aziende che guadagnano e consumatori che spendono migliaia di euro. E conclude. “Ormai la nostra alimentazione è ricca di tutte le vitamine e proteine di cui abbiamo bisogno. Non ci sono ragioni scientifiche che giustifichino l’assunzione di questi integratori. Un eccesso può creare danni all’organismo. E molti nuovi integratori contengono ignoti estratti di cui non si conoscono gli effetti. C’è la potenziale tossicità che può derivare dall’integrazione con farmaci”.