Nella sfida scudetto travolta la Roma, Napoli e Fiorentina avvicinano i giallorossi, l’Inter perde contatto
Dopo le polemiche prepartita, il verdetto del campo è stato chiaro: la Juventus (3-0) è la squadra più forte d’Italia, con la vittoria sulla Roma sale a +8 e chiude quasi il discorso scudetto. La Juventus nei momenti della verità si dimostra una grande squadra, un gruppo unito ancora affamato di vittorie. Contro la Roma è stata perfetta nell’interpretare la gara: prima ha lasciato il campo ai rivali, chiudendo gli spazi e poi ha colpito con cinismo alla prima occasione da gol su disattenzione degli avversari. Da quel momento la Juventus si è impadronita della gara, gestendola senza affanni, dimostrando di avere maggiore forza fisica, di avere qualcosa in più sul piano delle individualità: Vidal, insostituibile, uomo ovunque e sempre pronto a fare la differenza, Tevez, altruista al servizio della squadra, Chiellini baluardo di una difesa quasi insuperabile. Dopo 18 giornate termina allo Juventus Stadium l’imbattibilità della Roma. Garcia ha provato a giocarsela. Per lunghi tratti la Roma ha schiacciato la Juventus nella sua trequarti, con un pressing altissimo, ma non ha trovato gli spazi e sotto porta è stata imprecisa. Difficile individuare i demeriti di questa sconfitta, ma l’inesperienza ad affrontare queste partite si è notata. Le responsabilità sono complessive. Il tridente Garcia lo può proporre se l’intera squadra non aiuta in fase di non possesso palla.
Qui sono venuti a mancare Totti, Gervinho e Lijaic, ma anche il loro apporto in fase offensiva è stato poco efficace. Anche in difesa, fiore all’occhiello della squadra di Garcia, Benatia e Castan non sono riusciti a imbrigliare gli attaccanti juventini e sono stati disattenti sulle palle inattive. Il campionato non è ancora finito, il distacco, con venti partite da giocare, non è insormontabile, ma la Roma dovrà reagire, rialzare il morale, migliorare, vincere e sperare in un crollo psicologico della capolista. Tutto dipende dalla squadra di Conte, ma se i bianconeri continueranno su questi livelli, per le inseguitrici sarà difficile recuperare.
Il Napoli (2-0) inizia bene il 2014 tornando alla vittoria. Partita piacevole e ricca di occasioni da gol. Assalto iniziale del Napoli con il duo Higuain-Martens pericoloso, ma il risultato si sblocca solo ad inizio ripresa. La doppietta del belga Martens piega una buona Sampdoria, che risponde con ripartenze veloci, ma è sfortunata: colpiti tre pali. Tre punti importanti per gli azzurri che avvicinano la Roma a -2 e non abbandonano le ambizioni scudetto. Prima sconfitta di Mihajlovic sulla panchina blucerchiata e Sampdoria che resta ai margini della zona retrocessione.
Il terzo posto resta a portata della Fiorentina (1-0) che vince di stretta misura il derby toscano, mentre per il Livorno la classifica resta precaria, nonostante la convincente prova, in cui ha avuto due grandi occasioni per pareggiare. Tre punti d’oro per i viola, in una partita molto complicata, dove ha sofferto il muro del Livorno, senza trovare varchi, prima di passare al 66’ con un colpo di testa di Rodriguez. Infortunino per Giuseppe Rossi, che ha riportato una lesione al ginocchio destro, quello operato due volte. Per lui stagione finita e Mondiale in bilico.
Sempre più in alto il Verona (1-3) che resta in scia delle grandi. È meritata la vittoria a Udine grazie alla doppietta di Toni e al gol di Iturbe. Il Verona è stato superiore in tutto e ha approfittato con freddezza degli errori commessi dalla squadra di Guidolin (espulso), molto confusa tatticamente. Il Verona di Mandorlini non è più una sorpresa con i suoi 32 punti conquistati e nel prossimo turno riceverà il Napoli per uno scontro (quasi) di vertice. A fine partita l’annuncio un po’ a sorpresa di Totò Di Natale di volere smettere a fine stagione, deluso per le critiche rivoltegli nelle ultime settimane per la sua astinenza dal gol. Comincia con una vittoria la nuova avventura di Reja sulla panchina della Lazio (1-0), che piega l’Inter con il minimo scarto. Partita brutta, avara di azioni da gol e difese poco impegnate. Quanto lo 0-0 sembrava scontato, lampo e capolavoro di Klose, che al volo batte Handanovic con un gran destro in girata su cross di Candreva. La Lazio resta nella parte sinistra della classifica, mentre l’Inter si allontana sempre più dalla zona Champions, ora a -8.
Il Parma (3-1) batte in rimonta il Torino, che si era illuso con il gol di Immobile. L’attaccante poteva raddoppiare al 30’ e dare una piega diversa alla gara. Bravo il Parma a reagire con carattere e a capovolgere il risultato già nel primo tempo con Marchionni e con lo splendido gol di tacco di Lucarelli. Il tecnico granata Ventura rimescola l’attacco tenendo in panchina Cerci, ma la reazione non c’è. Settimo risultato utile consecutivo per la squadra di Donadoni, mentre si ferma la striscia di quattro vittorie e un pareggio del Torino.
Massimiliano Allegri annuncia di lasciare il Milan a fine stagione, Kakà prende la squadra per mano e con una doppietta (100° e 101° gol con i rossoneri) la conduce alla vittoria per 3-0 sull’Atalanta. Non convince il Milan sul piano del gioco, ma è pericoloso quando alza il ritmo, che porta al gol di Kakà su contropiede. L’Atalanta reagisce nei primi dieci minuti della ripresa (gol annullato e grande parata di Abbiati su Denis), ma i rossoneri colpiscono dopo l’ingresso di Balotelli: suo l’assist a Kakà. L’Atalanta sparisce, il giovane Cristante segna il terzo gol, ma il Milan è solo 11° in classifica.
Il Genoa (2-0) torna alla vittoria dopo cinque gare. Gilardino, su rigore e Bertolacci regolano il Sassuolo nel primo tempo. I tre punti (500° vittoria della storia del club) fanno salire a 23 punti i liguri, che si rilanciano in una zona tranquilla della classifica, mentre gli emiliani restano terz’ultimi e dovranno rinforzarsi (soprattutto in attacco) per avere possibilità di salvezza. Pareggio per 0-0 tra Chievo e Cagliari. La partita è stata noiosissima, bruttissima e ricca di errori, tra cui quello del cagliaritano Pinilla dal dischetto. Le squadre si annullano, senza cercare il gol. Punto che forse cercavano entrambe. Il Catania (2-0) fa un passo verso la zona salvezza vincendo meritatamente contro il Bologna. Il ritorno alla vittoria coincide con il rientro di Lodi dal Genoa. Il regista illumina, da ordine alla manovra e segna il 2-0 su rigore. Il Bologna, in seria difficoltà senza Diamanti, resta impigliato nella lotta per non retrocedere.
Classifica Serie A, 18° giornata:
Juventus 49; Roma 41; Napoli 39; Fiorentina 36; Hellas Verona 32; Inter 31; Torino 25; Parma, Lazio e Genoa 23; Milan 22; Cagliari 21; Udinese 20; Atalanta e Sampdoria 18; Chievo 16; Bologna 15; Sassuolo 14; Livorno e Catania 13