Ennesima vittoria da record per la Juventus, non mollano Roma e Napoli, rallenta la Fiorentina, esonerati gli allenatori Allegri del Milan e Nicola del Livorno
Nell’ultimo turno del girone d’andata le prime hanno fatto il loro dovere. Alla Juventus (1-4) il Cagliari crea alcune difficoltà per mezz’ora, illudendosi con il vantaggio di Pinilla, ma poi la squadra di Conte ne è venuta fuori con la solita bravura, stravincendo. La vittoria a Cagliari vale il record delle vittorie consecutive nella storia del club: undici. La Roma (4-0) ha passeggiato sul Genoa ed è stato bravo l’allenatore Garcia a ricompattare il gruppo dopo lo schiaffo di Torino. Autorevole il Napoli (0-3) sul difficile campo della rivelazione Verona, dove la squadra di Benitez ha dimostrato grande personalità.
La prima metà del campionato dice che la Juventus rimane la squadra con l’undici più forte. Dall’alto dei 52 punti conquistati i bianconeri hanno una marcia in più e fanno corsa da soli. Conte riesce come nessun altro a motivare i suoi giocatori, che sanno trovare sempre una soluzione per venire fuori da situazioni delicate: la decisione coraggiosa di Conte di sostituire Pirlo, in difficoltà, con Marchisio ne è una limpida dimostrazione. Il nuovo entrato ha dato più dinamismo al centrocampo ed è stato l’autore del 2-1. Poi accelerano e dilagano con Llorente e Lichsteiner. Il Cagliari, umiliato a giocare in uno stadio squallido, regge bene sessanta minuti, ma la squadra sarda suo malgrado ha evidenziato il basso livello della Serie A.
La Roma con i 44 punti in classifica, si deve accontentare del secondo posto. Comunque la squadra del tecnico Garcia (straordinario il suo lavoro) resta l’antagonista principale della Juventus. Contro il Genoa non c’è mai stata partita e i giallorossi sono da lodare per essere riusciti ad archiviare la pesante sconfitta di Torino e rialzare la testa. Da rilevare la splendida rete di Florenzi, che in rovesciata ha sbloccato la gara. La Roma cambia passo e sfodera a tratti un gioco perfetto, chiudendo l’incontro con Totti e Maicon dopo 43’. La buona notizia da Cagliari non è arrivata, ma la Roma dovrà mantenere questi livelli, rilanciare la sfida scudetto e rosicchiare punti alla Juventus in caso di un suo passo falso.
Sulla carta il Napoli aveva la gara più difficile sul campo del Verona, capace di vincere otto partite in casa. I partenopei vincono con merito, giocando con la testa e da grande squadra. Il Verona imprime subito un buon ritmo alla partita, attacca con veemenza, ma va una sola volta alla conclusione. La squadra di Benitez lascia sfogare i veronesi, resiste alle sfuriate e poi fa valere le maggiori qualità tecniche in attacco, colpendo con cinismo. Grazie a grandi ripartenze Higuain e compagni creano diverse occasioni e passano con Martens. Nella ripresa il Verona sparisce e il Napoli presidia l’aera avversaria siglando il risultato con Insigne e Dzemaili e confermando il terzo posto.
Dietro le tre di testa c’è il vuoto e, a parte la Fiorentina (0-0), le prestazioni di alcune squadre, soprattutto di Inter e Milan, danno l’immagine di un campionato scadente e di basso profilo tecnico, dove mancano i campioni. Lo 0-0 tra Bologna e Lazio è un esempio limpido. La gara è brutta, noiosa e senza emozioni, squadre con la paura di perdere, solo tre occasioni da gol, fischi e contestazioni del pubblico bolognese. Alla Fiorentina mancavano Rossi e Gomez e in attacco ha fatto fatica senza un finalizzatore. All’Olimpico di Torino la gara termina con un giusto pareggio a reti inviolate in una buona partita. Un punto che accontenta entrambi gli allenatori, alle prese con tantissime assenze. La Fiorentina perde terreno dal Napoli, ora a -5 e la società deve muoversi sul mercato per un attaccante così da poter continuare a credere al terzo posto. Alla fine il Torino esulta per il punto conquistato contro una “grande”.
È finito malissimo il girone d’andata (mai così male) per il Milan (4-3), umiliato dal Sassuolo di uno straordinario Domenico Berardi, classe 94, autore delle quattro reti. Il Milan aveva iniziato bene andando sul 2-0 con Robinho e Balotelli dopo 13’. Poi è notte buia per le amnesie di una difesa da incubo e per l’incapacità di reagire alle difficoltà. Il forcing finale stavolta non è bastato. Per il Sassuolo tre punti d’oro e meritati, che permettono di salire in zona salvezza e salvare la panchina a Di Francesco. La disfatta rossonera costa invece cara a Massimiliano Allegri, esonerato. Giusto così, ma le colpe non sono tutte dell’allenatore. Allegri lascia una squadra confusa e anarchica, che è stata affidata a Tassotti, ma a Milanello da giovedì il nuovo corso sarà affidato a Clearence Seedorf.
L’Inter (1-1) ancora a secco di vittorie nel 2014. A San Siro altro passo falso contro il Chievo. Ora la zona Champions e a -10. I veneti subito in vantaggio, sono raggiunti subito da Nagatomo. Poi le due squadre si sono chiuse senza lasciare spazi. Meglio l’Inter (annullato un gol regolare), ma in attacco la manovra è parsa confusa. Il Chievo resiste e il punto va bene. Facile vittoria della Sampdoria (3-0) sull’Udinese. I doriani dominano per tutta la gara sia dal punto di vista tecnico sia tattico. Funziona dunque la cura Mihajlovic (12 punti in sette gare). Male l’Udinese, dopo la prova positiva in Coppa Italia, che perde un’altra posizione in classifica proprio ai danni della Sampdoria. Il Parma (0-3) è senza sconfitte da otto giornate e a Livorno conquista i tre punti con Cassano in panchina per tutti i 90 minuti. La squadra di Donadoni sblocca subito e conduce la gara con saggezza, per poi chiuderla con una doppietta di Amauri negli ultimi minuti. Si acuisce la crisi dei toscani, che non vincono ormai da otto giornate, sono prigionieri dei loro limiti tecnici e hanno sollevato il tecnico Nicola dall’incarico. All’ultimo posto resta anche il Catania (2-1) sconfitto a Bergamo. L’Atalanta vince lo scontro-salvezza con le reti di Denis (rigore) e Maxi Morales e torna alla vittoria dopo sei turni, in una partita dai due volti. I siciliani dominano nel primo tempo, ma non concretizzano le occasioni create. Il 2-1 di Leto a un minuto dal termine illude e il Catania continua a non conquistare punti in trasferta.
Classifica 19° giornata:
Juventus 52; Roma 44; Napoli 42; Fiorentina 37; Hellas Verona e Inter 32; Torino e Parma 26; Lazio 24; Genoa 23; Milan 22; Sampdoria, Atalanta e Cagliari 21; Udinese 20; Sassuolo e Chievo 17; Bologna 16; Livorno e Catania 13
G.S.