A 3 anni dal suo inizio, il conflitto in Siria rappresenta oggi una delle più gravi crisi umanitarie al mondo: la vita di oltre 5,5 milioni di bambini ne risulta distrutta, con un’intera generazione a rischio
Quasi 2,3 milioni di persone sono fuggite dal paese e sono fuggiti per rifugiarsi nei paesi limitrofi: più della metà sono bambini. All’interno della Siria, 9,3 milioni di persone sono colpite in varie forme dal conflitto, quasi 4,3 milioni sono bambini. Numeri che il Presidente dell’UNICEF Italia, Giacomo Guerrera, ha ricordato anche alla Tavola Rotonda svolta oggi alla Camera sul tema “L’infanzia rubata – La tragedia dei bambini siriani”, promossa da Remembrance Forum Italy (RBF), presieduta da Fiamma Nirenstein.
“I bambini della Siria rischiano di diventare una “generazione perduta”, perché sono loro che stanno pagando il prezzo più alto”, ha sottolineato Guerrera. “È una “guerra ai bambini”. Una guerra che ha costretto e costringe molti di loro a lasciare le proprie case abbandonando la scuola, gli amici e i parenti, gli affetti più profondi. Le loro nuove “case” spesso non hanno le necessità più elementari e ciò li espone alle malattie e altri pericoli. Le cicatrici fisiche ed emotive di questo conflitto li accompagneranno per molti anni a venire”.
L’UNICEF e altri partner, ha proseguito Guerrera, “oggi hanno chiesto ai governi, alle istituzioni di “diventare campioni” per i bambini della Siria, sostenendo “No Lost Generation”, una strategia che si propone di raccogliere 1 miliardo di dollari per aiutare una intera generazione di bambini siriani ad avere l’opportunità di un futuro più stabile e sicuro. Mentre il conflitto vede un altro amaro anniversario, non possiamo stare fermi e guardare una generazione scomparire di fronte a noi. È l’ora dei “campioni per i bambini della Siria”, è ora che il mondo si muova e aiuti tutti questi bambini dando nuova speranza e fiducia al loro futuro. Se adesso falliamo nei confronti di questi bambini, una intera regione perderà una generazione di potenziali leader, insegnanti, tecnici, medici e – soprattutto – peacemakers, dai quali dipende la speranza di una società stabile, sana e forte”.
L’UNICEF ha lanciato un appello di raccolta fondi per 835 milioni di dollari per finanziare nel 2014 la propria risposta agli urgenti bisogni umanitari dei bambini siriani colpiti dalla crisi. I fondi necessari – il 77% in più rispetto allo scorso anno – rappresentano la cifra più alta mai richiesta ai donatori in 67 anni di storia dell’UNICEF. “Sono 14 milioni i bambini coinvolti oggi in tre grandi crisi mondiali – in Siria, nella Repubblica Centrafricana e nelle Filippine. I piccoli siriani costituiscono oltre un terzo di essi e l’inverno per loro non è ancora terminato”, ha proseguito Guerrera. “I bambini devono essere al centro della risposta umanitaria globale per quest’anno: domani, contemporaneamente in tutto il mondo, l’UNICEF presenterà il Rapporto umanitario 2014 focalizzato sui bisogni dei bambini di 50 paesi, colpiti da conflitti, disastri naturali ed altre emergenze complesse”. (aise)