I bianconeri vittoriosi a Milano allungano sulla Roma bloccata dall’Inter, stecca ancora il Napoli, male la Fiorentina, in coda a punti Bologna e Livorno, esonerato Malesani
Adesso lo scudetto può perderlo solo la Juventus (0-2). La squadra di Conte supera con bravura anche l’impegno a San Siro contro il Milan e in classifica va a più undici sulla Roma (0-0), incapace di tenere il passo. La capolista sta dimostrando di non soffrire il doppio impegno in Europa League e con autorevolezza è andata a prendersi i tre punti contro un Milan, che, almeno nel primo tempo, ha giocato ad alti livelli, forse il migliore della stagione. Una partita sofferta per la Juventus, che però ha saputo interpretarla con grande umiltà: meno gioco e brava a difendersi, per poi colpire con la sua coppia d’attacco Llorente-Tevez. Una squadra difficile da battere quella juventina, che ha dato l’ennesima prova di straordinaria forza, con giocatori sempre pronti a sacrificarsi, rendendo compatti difesa e centrocampo. Il Milan ha provato a trovare spazi e a lungo ha messo alle corde la difesa juventina, andando ripetutamente vicino al vantaggio con Kakà e Poli. Dopo lo svantaggio i rossoneri hanno accusato il colpo e sono rientrati in campo meno convinti. La prova comunque è confortante e Seedorf può guardare a un futuro roseo per ricostruire un Milan competente ad alti livelli.
La Roma sembra avere mollato la Juventus. Contro l’Inter non ha avuto il passo di inizio campionato ed è apparsa stanca e al quanto nervosa. I giallorossi non hanno saputo trovare le idee giuste per aprire varchi nella difesa nerazzurra, che ha giocato una gara tatticamente perfetta. Solo un’occasione da gol per la Roma con Pjanic; troppo poco per sognare lo scudetto. Nel prossimo turno il confronto con il Napoli, che potrebbe favorire ancora la Juventus. Progressi per l’Inter, che cresce sotto il profilo tattico ed è stata brava a togliere l’iniziativa ai più forti avversari. Un punto che fa comodo per conquistare un posto in Europa League.
Dopo la sofferta qualificazione in Europa League, il Napoli (1-1) stenta ancora in campionato. Con il pareggio sul campo del Livorno i partenopei perdono l’ennesima occasione di avvicinare la Roma al secondo posto. La squadra di Benitez, deluso dai giocatori, ha evidenziato molte difficoltà nel costruire gioco e non è apparsa nelle migliori condizioni fisiche. L’assenza di Higuain non può essere una scusante, tanto meno contro una piccola. Nella ripresa il Napoli si perde e concede l’iniziativa al Livorno, che crea occasioni per vincere. Comunque il punto muove la classifica e i toscani salgono a 21 punti, mentre per il Napoli si presenta l’opportunità di ridurre sulla Roma nello scontro diretto nel prossimo turno.
Anche per la Fiorentina (0-1) sfuma l’occasione di avvicinare il terzo posto. I viola scivolano in casa ai danni della Lazio. È finita nel peggiore dei modi la giornata di protesta dei tifosi viola contro la classe arbitrale. Priva per squalifica di Borja Valerio e Montella, ma anche di Pizzaro, la Fiorentina non si è espressa sui soliti livelli, ha faticato a fare gioco e a dare velocità alla manovra. La Lazio ne approfitta e va subito in vantaggio, che poi gestisce con una prestazione attendista, rinunciando alla manovra offensiva. Contava solo il risultato dopo la delusione in Europa e la vittoria di stretta misura è meritata. La Fiorentina nel finale sfiora il pareggio, ma non è bastato l’orgoglio per recuperare: troppo scarichi mentalmente.
Oltre alla Lazio ci sono il Verona (0-0) e il Parma (1-0) a pretendere un posto in Europa. I veneti non riescono più a vincere in casa, ma il punto conquistato contro il Bologna fa raggiungere i fatidici 40 punti che valgono la salvezza. Ora il Verona potrà concentrarsi sulla lotta che vale un posto in Europa. La partita è stata avara di emozioni e il Bologna avrebbe potuto anche vincerla, se Bianchi avesse trasformato il rigore. Per gli emiliani il punto è d’oro, che permette loro di staccarsi dal terzultimo posto. Le ambizioni europee del Parma ora sono più che concrete dopo il 14esimo risultato utile consecutivo. A Reggio Emilia basta un gol di Parolo dopo 2’ per portare a casa i tre punti con il minimo sforzo. Notte fonda per il Sassuolo. La squadra non è mai entrata in partita e nel momento migliore, il suo gioiello Berardi si fa espellere per un folle gesto dopo appena 48’’ dal suo ingresso in campo. Servirà il miracolo per restare nella massima serie e per riuscirci è stato richiamato in panchina Di Francesco. È durata poco più di un mese l’esperienza di Malesani, esonerato dopo la quinta sconfitta consecutiva.
Si chiama fuori dal sogno europeo il Torino (0-2) ridimensionato dalla Sampdoria, che sale a più undici sulla zona retrocessione. Penalizzati ancora una volta i granata da una decisone arbitrale. Il gol di Okaka in apertura è in fuorigioco, ma indirizza la partita in favore della Sampdoria. Il Torino reagisce con rabbia e assedia per tre quarti di gara l’area avversaria, senza riuscire nell’intento di scomporre l’attenta difesa blucerchiata. Per la Sampdoria si aprono spazi per il contropiede, ma il secondo gol arriva su punizione di Gabbiadini.
Passo avanti del Cagliari (3-0) per la salvezza con la vittoria sull’Udinese. I sardi giocano una partita normale, ma sono cinici nello sfruttare le occasioni da gol. Rimpianti per l’Udinese che al contrario spreca troppo con Di Natale e ora vede lo spettro della retrocessione più vicino. Fatica l’Atalanta (2-1) a battere il Chievo, che rimasto in dieci, era riuscito a pareggiare. Risolve la partita a 5’ dal termine Cigarini per tre punti comodi a staccarsi dalla zona calda. Torna nei guai invece il Chievo, che non riesce a dare continuità alla vittoria contro il Catania. Il successo del Genoa (2-0) sul Catania mette quasi al sicuro la permanenza in A. Con una rete per tempo i liguri sbrigano la pratica Catania, cogliendo il quarto risultato utile consecutivo e salendo a 35 punti. Resta invece delicata la situazione dei siciliani, che a Genova non sono stati all’altezza, pagando errori individuali e il nervosismo (espulso Bellusci al 39’) e risentendo delle assenze di attaccanti di ruolo.
Classifica Serie A, 26° giornata:
Juventus 69; Roma 58 (una partita in meno); Napoli 52; Fiorentina 45; Inter 41; Hellas Verona e Parma (una partita in meno) 40; Lazio 38; Torino 36; Milan e Genoa 35; Sampdoria e Atalanta 31; Cagliari e Udinese 28; Bologna e Livorno 22; Chievo 21; Catania 19; Sassuolo 17