Continuano le ricerche dell’aereo Malaysia scomparso
Ancora brancolano nel buio i soccorritori incaricati della ricerca delle tracce dell’aereo del volo Malaysia Airlines MH370, con a bordo 239 passeggeri, scomparso quasi due settimane fa e che sembra sparito nel nulla. Le ricerche potrebbero durare a lungo visto che ancora non ci sono tracce del volo, spiega il ministro dei Trasporti malaysiano Hishamuddin Hussein al “Wall Street Journal”.
Non è facile la ricerca del volo MH370, anche perché non sono mai stati captati segnali di emergenza, l’aereo è decollato in regola l’8 marzo alle ore 00.41 da Kuala Lumpur in direzione Pechino con condizioni meteo buone. Intorno l’1.30, la Malaysia Airlines ha comunicato di aver perso i contatti con l’equipaggio, il “trasponder”, l’apparecchio che invia informazioni su stato e posizione dell’aereo, non avrebbe più trasmesso dati. Ci sono varie teorie sulla scomparsa dell’aereo di tipo Boeing 777 che detiene uno dei migliori record di sicurezza nella storia dell’aviazione. Intanto sono state escluse le ipotesi di un attacco terroristico, ma sono numerose le teorie nominate da diversi esperti sul motivo della scomparsa. È probabile che all’improvviso siano cambiate le condizioni atmosferiche o che i piloti siano stati colpiti da un disorientamento spaziale, secondo altre teorie ci potrebbe essere stato un guasto ai motori o un dirottamento.
Intanto secondo l’agenzia stampa AFP sarebbe stato il co-pilota a pronunciare le ultime parole captate dalla torre di controllo e provenienti dall’aereo della Malaysia Airlines scomparso. Lo hanno riferito nel corso di una conferenza stampa alcuni funzionari malesi, secondo i quali la frase ”Qui tutto bene, buonanotte”, sarebbe del primo ufficiale Fariq Abdul Hamid e non del pilota Zaharie Ahmad Shah ed è stata ascoltata via radio 12 minuti dopo l’ultimo segnale ricevuto dal sistema di comunicazione del Boeing 777. Il trasponder dell’aereo si è spento due minuti dopo il collegamento. Gli inquirenti della Malesia hanno detto che le indagini riguardano tutti i passeggeri e la crew dell’aereo, oltre ai tecnici che hanno lavorato sul velivolo prima della partenza. Ma il presidente della Commissione per la sicurezza interna americana, Michael McCaul, ha rivelato che i servizi di sicurezza statunitensi si stanno concentrando su ”quello che è successo in cabina, con il pilota e il co-pilota”.
Le varie teorie prese in considerazione si basano su vari incidenti aerei del passato di cui nominiamo solo alcuni dei numerosi incidenti che ci sono stati, come quello del volo Swissair nel 1998, da New York a Ginevra dove le indagini sono durate più di quattro anni. La causa della caduta nell’Atlantico è stato l’incendio causato da corto circuito. Dopo che i piloti hanno notato fumo nel cockpit il controllo del traffico aereo ha proposto di atterrare a Halifax, non riuscendo però a frenare abbastanza l’aereo è precipitato nell’Atlantico: sono morti tutti i 215 passeggeri e i 14 membri dell’equipaggio. Nonostante gli aerei sono progettati per volare durante le tempeste, nel giugno del 2009, è precipitato il volo Air France 447 da Rio de Janeiro a Parigi. L’Airbus A330 si è schiantato sopra l’Oceano Atlantico per colpa di un errore del pilota durante un forte temporale, causando 228 morti ed è quindi l’incidente più tragico nella storia di Air France. Il rapporto finale è stato pubblicato solo tre anni dopo l’incidente. L’aereo McDonald Douglas MD-83 della compagnia aerea Dana Air, a giugno del 2012, è caduto su un centro abitato a Lagos in Nigeria, sono morti 153 passeggeri a bordo e 10 a terra.
Ma non sempre terminano le indagini con un rapporto finale dove è chiara la causa di un incidente aereo. Sul volo Pan Am 103, da Londra a New York, a dicembre del 1988 è esplosa una bomba mentre l’aereo di tipo Boeing 747 viaggiava sopra il paese scozzese Lockerbie, causando 259 morti. Il caso, ancora dopo 26 anni, è irrisolto e unico all’ergastolo è l’agente segreto Abdelbasset Megrahi, cittadino libanese. Anche del volo internazionale Egypt Air 990 del 1999, da New York a Cairo, sembrano non terminare più le indagini. L’aereo è caduto a circa 96 chilometri da Nantucket negli USA, l’incidente ha causato 217 morti, fino ad oggi non si conosce il vero motivo per cui l’aereo è precipitato, si presume che il pilota abbia voluto suicidarsi.