Pregevolissimo Presidente del Consiglio dei Ministri, innanzitutto Le faccio pervenire gli apprezzamenti per il suo modo pragmatico e conciso di comunicare. Noto con piacere come Lei finalmente, dopo anni di stasi di politica amministrativa, abbia messo il dito nella piaga della burocrazia, a mio avviso responsabile dell’arretramento socio-ecomico del nostro Paese. Ammetto che gran parte dei Sindacati italiani, compreso quello che rappresento, sono afflitti dalla stessa malattia che affligge il sistema pubblico e si siano totalmente disinteressati della questione che Le pongo.
E’ mia personale opinione che, come nella politica, anche nell’attività sindacale é l’individuo che dà onore al ruolo e non viceversa, per questo, pur sapendo che Lei rappresenta un partito che non mi ha mai particolarmente entusiasmato, pongo fiducia nel Suo operato. In particolare Le vorrei sottolineare che da circa 15 anni cerco di combattere, con esiti nefasti, una grave ingiustizia che si perpetua ai danni dei docenti supplenti che operano come insegnanti all’Estero. A differenza del personale di ruolo, i docenti supplenti percepiscono un’indennità di sede che corrisponde vergognosamente a poco piu’ del 50% di quella concessa al personale di ruolo, indennità per altro variabile da Paese a Paese. Poiché Lei ha più volte messo al centro delle Sue prerogative le tematiche della scuola, noi tutti ci attendiamo che, una volta e per sempre, si ponga fine alle usurpazioni che permangono nell’ambito scolastico estero. Apprezzando il Suo spirito costruttivo, sono certo che troverà una soluzione equa al problema e che potrebbe essere nell’immediato, secondo il mio modesto parere, quella di far assegnare, dai burocrati del Mae ai docenti supplenti, una percentuale pari al 99,9 % dell’assegno di sede del personale di ruolo.
Confidando per la prima volta in una rapida soluzione dell’atavico problema, colgo l’occasione di esprimerLe le espressioni più vive della mia stima e simpatia.
Francesco Torellini