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22 November 2024
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Cronaca

“La resistenza continua”

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Cop. ZangaraSi è tenuta alla Casa d’Italia di Zurigo la celebrazione della “Festa della Liberazione” lo scorso 25 aprile organizzata dal Comitato XXV Aprile di Zurigo, una serata all’insegna del ricordo e della riflessione su argomenti come razzismo, xenofobia e libertà 

Salvatore Di Concilio, Presidente del Comitato XXV Aprile, all’inizio della celebrazione, ha annunciato la sorpresa che un coro svizzero avrebbe accompagnato la cerimonia della Festa della Liberazione con canti partigiani e canzoni popolari, iniziando subito con un classico della canzone partigiana “Bella Ciao”. Così per tutto il corso della serata il coro ha sorpreso, accompagnato, ma soprattutto emozionato tutto il pubblico presente.

Una cosa in particolare è stato evidenziato dai diversi interlocutori che hanno preso la parola durante l’evento: “è giusto che noi ricordiamo questa data, che non la lasciamo passare sotto silenzio come è avvenuto in questi anni. La celebrazione non dev’essere il ricordo di una data, ma dev’essere il ricordo di una speranza, di un tentativo di creare una nuova vita, di dare all’Italia un indirizzo morale”, come ha spiegato bene Sandro Pedroli, condividendo un pensiero comune. L’occasione si prestata benissimo come pretesto per presentare il nuovo Console generale di Zurigo Francesco Barbaro, che ha preso il posto all’uscente Mario Fridegotto. Il neo Console Barbaro, si è detto fiero di poter celebrare il 25 aprile insieme agli italiani a Zurigo, facendo riferimento alle elezioni europee ha detto che si deve cogliere l’occasione per ricordare le persone che hanno lasciato la vita per la democrazia.  “La democrazia” dice il nuovo Console “è una pianta preziosa di cui si deve prendere cura”.festa-della-liberazione-promemoria-L-h4drbp

L’Onorevole Gianni Farina, visibilmente molto commosso dopo una delle canzoni del coro ha richiamato ancora una volta gli italiani a partecipare alle elezioni europee, “l’Unione che ci ha garantito 60 anni di salvezza e pace”. Anche il Presidente del Comites di Zurigo, Paolo Da Costa, ha sottolineato l’importanza dei valori italiani in cui molti dei nostri connazionali credono ancora, nonostante questo momento difficile.  Giovanni Giarrana ha presentato e introdotto l’ospite speciale della serata, la Professoressa e scrittrice siciliana Carmela Zangara che ha parlato il tema della serata, ovvero “Il contributo dei siciliani alla Resistenza italiana”. Carmela Zangara è autrice di diversi libri sullo sbarco alleato in Sicilia e sulla seconda guerra mondiale, ha esposto il suo ultimo lavoro, il libro “Per liberar l’Italia…I siciliani nella Resistenza”, in cui spiega il ruolo rilevante dei partigiani siciliani nella Resistenza, concentrandosi in particolar modo nel periodo che va dall’8 settembre del 1943 al 25 aprile 1945. In questo libro Zangara ha “catalogato” tutti i siciliani che hanno operato attivamente, “molti –spiega  Zangara – sacrificarono la loro vita alla causa della libertà, nelle varie regioni del centro nord del nostro paese
”.

“Fu una guerra controversa, come ho avuto modo di testimoniare con il mio lavoro di ricerca, che vide schierati su due fronti opposti gli italiani che lottavano per due diverse concezioni di intendere la libertà: da una parte le formazioni partigiane che aggregarono civili e militari delle regie forze armate e dall’altra i fascisti della Repubblica Sociale di Salò e le truppe naziste. E ciò che accadeva in un’Italia divisa a metà: al centro sud l’Italia monarchica liberata dagli anglo-americani, a nord l’Italia sotto il controllo dei nazi-fascisti”, ha chiarito l’autrice. Inoltre Carmela Zangara ha scelto di non accettare il contributo economico che solitamente viene dato da parte del comitato agli ospiti speciali che prendono parte alla manifestazione. La scrittrice ha preferito mettere a disposizione il contributo a disposizione del comitato che lo devolverà in beneficenza, come è stato riferito da Giovanni Giarrana.

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2 commenti

Luigi 7 May 2014 at 00:53

Gli Americani hanno liberato l’Italia come liberarono gli indiani? Personalmente a parte le ideologie, non riesco a concepire come una Nazione (in questo caso l’Italia)festeggia la sua sconfitta militare. Questo è il motivo fondamentale, che noi non saremo mai una Nazione. Americani, Tedeschi, Inglesi, Francesi, etc. Difendono a pada tratta la loro storia, gli Italiani si vergognano della propria storia.

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Luigi 7 May 2014 at 01:16

Chiedo alla Redazione di pubblicare, la lettera che una madre- moglie della parte sbagliata, inviò al signor Parrini Francesco, padre di un caduto sedicenne.
Oggi, 25 aprile, grande data! Oggi più che mai ho il cuore gonfio di dolore, ed è per questo immenso dolore che ho bisogno di comunicare con qualcuno di quelli che hanno sofferto e soffrono come me. Sono la madre e la moglie di due vittime: sono una misera cosa qui rimasta, senza casa e senza famiglia. Non mi è vicino, ormai che un bambino di 12 anni. Come farò a tirare avanti?
Ho letto il vostro volumetto, desidererei averlo anch’io. Potete inviarmelo? I miei cari non so dove sono, forse non li troverò più. Da ricerche fatte, risulta che il mio figlio Gianfranco lo prelevarono la sera del 27 aprile `45 dall’Ospedale di Vercelli, dov’era ricoverato, e ammazzato là come un cane. Mio marito Maggiore della G.N.R. l’uccisero invece a Milano, nei pressi di Piazza Argentina, il 28 Aprile.
Di nessuno dei due si è ritrovato il corpo.
Immaginate voi il mio strazio. Mi pare di impazzire. Voi solo potete capirlo.
Scusate il mio ardire. Ma siamo oramai tutta una famiglia, una sola famiglia di sventurati, e solo lo stare uniti potrà esserci di conforto!

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