È vero, quest’anno sembra che il sole tardi ad arrivare, ma quando finalmente deciderà di fare capolinea anche in Svizzera, non facciamoci trovare impreparati: ecco cosa c’è da sapere sulla protezione della pelle esposta al sole
Lo sapevate che il 44% dei turisti di ritorno dalle vacanze in località soleggiate riporta delle scottature alla pelle? Eppure l’importanza di una buona protezione della nostra epidermide è ormai nota a tutti. Con la nostra pelle non si scherza, le scottature da sole possono avere delle gravi conseguenze tra cui alterazioni cutanee, come comparsa precoce delle rughe o di macchie scure o addirittura maggiore probabilità di insorgenza del cancro della pelle. Tutto questo però è a conoscenza di gran parte della popolazione grazie a campagne d’informazione preventive e di sensibilizzazione sulla cura e la protezione della pelle al sole. Secondo una ricerca condotta su 1.065 passeggeri di diverse nazionalità, uomini e donne di età media superiore ai 35 anni, in transito all’aeroporto di Basel-Mulhouse, Svizzera francese, per i Caraibi, le isole Canarie e il Sud Africa dimostra che il 100% di chi parte per le vacanze in località assolate conosce i danni che i raggi ultravioletti comportano per la salute e la bellezza della pelle tanto che ben il 97,4% parte munito di schermo solare in valigia.
Nonostante ciò il 44% dei vacanzieri torna dalle vacanze con delle belle scottature alla pelle, segni non curanza per questa parte del corpo. Infatti nella ricerca pubblicata sul British Journal of dermatology, gli intervistati alle partenze, agli arrivi e nell’ambulatorio di medicina del turismo dell’aeroscalo hanno ammesso di trascurare la pelle pur di abbronzarsi. “Il tasso di scottature di ritorno da vacanze in località ad alta intensità di raggi ultravioletti è enormemente alto, anche se il totale delle persone intervistate ha dimostrato una ottima conoscenza dei rischi per lo sviluppo di tumori e dell’invecchiamento precoce”, precisa Christian Surber, dipartimento di dermatologia dell’università di Basilea che ha condotto il sondaggio. Della grande percentuale di persone che tornano con scottature alla pelle, una gran parte, il 29%, torna con ustioni gravi e molto dolorose. Le aree più colpite dalle bruciature sono il viso (56,9%), collo e spalle (27,1%), decolleté (27,1%), braccia (24,3%) e tronco (16%). Inutile dire che la colpa maggiore è quella di sottovalutare il problema, pensando che un po’ di sole in più non ci posa nuocere. Non è così, ci sono delle ore della giornata, per esempio quelle centrali, in cui l’esposizione, anche di pochissimi minuti, è altamente sconsigliata. Nelle ore centrali della giornata, infatti i raggi del sole sono più diretti e quindi più aggressivi.
Ma i comportamenti errati che contribuiscono alla formazione di ustioni sono tanti e diversi, oltre all’esposizione nelle ore sconsigliate, un abbigliamento inadeguato, magari privo di cappelli e occhiali da sole, la discontinuità nell’applicazione degli schermi solari e soprattutto la poca cura nell’applicazione su tutto il corpo delle creme protettive. Il colosso giapponese Shiseido, con 22 brevetti mondiali per la linea di protezione solare la cui tecnologia è riconosciuta dalla Federazione internazionale dei chimici cosmetologi (Ficc), ha studiato il comportamento dei consumatori quando spalmano le creme protettive e delineato la mappa delle zone più trascurate: aree insospettabili come tra le sopracciglia, l’ovale del viso, la nuca, l’attaccatura dei capelli, i lati delle narici e le orecchie. Oltre all’interno delle braccia, i fianchi, il dorso delle mani, il collo dei piedi e le spalle. Ma cosa fare nel caso in cui ci procuriamo una bella ustione. Se non è così grave possiamo risolvere da soli con alcuni metodi naturali che sono molto efficaci. Ciò che vi servono sono latte, patate e uova…non è una ricetta, tranquilli, ma sono dei comunissimi alimenti che possono aiutarci con le scottature. Il latte va usato freddo ed è un ottimo rimedio contro le scottature solari, in quanto agisce come un calmante; le proprietà calmanti del latte derivano dai grassi contenuti all’interno, di conseguenza il latte scremato può perdere queste qualità.
È sufficiente immergere alcuni pezzi di garza nel latte, quindi occorre adagiare la garza sulle aree di pelle interessate dalla scottatura solare; questo trattamento dona una piacevole sensazione di freschezza, perciò, volendo, può essere ripetuto ogni trenta minuti circa. Anche le patate sono ottime per curare le scottature in generale. Questo alimento contiene la solanina che non permette che si formino le bolle di acqua (dolorosissime) e da sollievo immediato al bruciore. Bisogna applicare una fetta di patata sui punti critici e lasciarcela per una ventina di minuti oppure, nel caso si tratti del viso, basta grattugiare una patata e spalmare il succo sulla parte dolente. Per quanto riguarda l’uovo, invece, bisogna montarne la chiara e spalmarla sulle bruciature. Quando questa inizia a seccarsi togliere tutto lavandovi le parti dove avete spalmato la chiara. La pelle sarà più morbida, liscia ed il bruciore sarà praticamente quasi sparito.