Il Brasile è il grande favorito. Tutto, all’infuori del titolo, sarebbe un fallimento e una cocente delusione per la Selecao. Le aspettative sulla conquista del sesto titolo iridato sono immense e le speranze sono poste nel ct Felipe Scolari, che ha guidato la Nazionale verde-oro all’ultimo titolo nel 2002. Lamissione per il Brasile inizierà con la gara d’inaugurazione della 20esima edizione dei Mondiali di calcio, giovedì 12 giugno alle 22 (ora italiana) allo stadio Arena Sao Paulo. Dietro al Brasile nel ruolo di favorite ci sono la Spagna, detentrice del titolo, la Germania, l’Argentina e l’Olanda. L’Italia non parte tra le favorite, ma il terzo posto alla Confederations Cup può essere di buon auspicio. Tra le possibili sorprese il Belgio e la Columbia, che durante le qualificazioni si sono espresse ad alto livello. Sarà il campo a confermare o smentire pronostici e previsioni
Girone A: Brasile, Croazia, Messico e Camerun. Gli esperti e i bookmakers danno il Brasile vincente e per il ct Scolari “l’unica opzione è il titolo”. La nazionale verde-oro non vuole rivivere la delusione patita nel 1950, quando persero il titolo al Maracanà nell’ultima partita contro l’Uruguay. La rosa a disposizione di Scolari propone giocatori di talento ed esperienza in tutti reparti, con uno stile di gioco molto stabile. In primis la stella Neymar in attacco, ma anche la difesa è composta da grandi campioni che giocano In Europa: Thiago Silva, David Luiz, Dani Alves e Dante. Il trionfo alla Confederations Cup è un ulteriore aspetto di motivazione, senza dimenticare il sostegno del pubblico. Unica incognita la pressione dei tifosi e dei media, che i giocatori dovranno eliminare dalle loro teste per quattro settimane. La lotta per il secondo posto, che vale gli ottavi, vede leggermente in vantaggio la Croazia, che avrà però la sfortuna di incontrare subito il Brasile. Buoni individualisti, ma un debole collettivo. A centrocampo e in attacco i punti di forza dei croati sono Modric, Rakitic, Kovacic e Mandzukic. Il Camerun di Eto’o è ambizioso e può essere la mina vagante. Con il tedesco Finke ha un allenatore europeo ed esperto e che dispone di buoni giocatori, ma sembra meno forte di altri anni. Outsider il Messico, squadra inesperta con buone doti fisiche e atletica.
Girone B: Spagna, Olanda, Cile e Australia. Tutti d’accordo che questo è il girone di ferro. Due nazionali di alto livello, il Cile fortissimo e l’Australia non si deve prendere alla leggera. La Spagna è da considerare tra le favorite al titolo. Nelle qualificazioni, nessuna sconfitta, difesa fortissima (3 reti), ma l’attacco ha stentato (14 reti). Il gioco del tiki-taka non ha più impressionato soprattutto contro squadre tatticamente ben organizzate e forti fisicamente. Altra incognita il possibile calo di motivazione dopo i trionfi degli ultimi sei anni. L’Olanda è stata rivoluzionata dal ct Van Gaal e in tempo record si è qualificata per i Mondiali. Da sempre fortissima in attacco, il ct è riuscito anche a dare stabilità alla difesa (5 reti incassate) che composta da buoni giocatori, ma con il neo dell’inesperienza. Da anni il Cile gioca ad alti livelli e sarà un osso duro per tutte le avversarie. Grande collettivo intorno a campioni del calibro di Vidal, Alexis Sanchez, Carmona, Isla e il portiere Claudio Bravo. Indicativa sarà la gara d’esordio tra Spagna e Olanda.
Girone C: Colombia, Grecia, Costa d’Avorio e Giappone. Girone di poco interesse in cui spicca la Columbia, che può essere considerata di ottimo livello e potrebbe essere la grande sorpresa del Mondiale. Anche senza il suo miglior centravanti Falcao, che non ha recuperato dall’infortunio, la Columbia può contare su giocatori di indubbio livello, cresciuti negli ultimi anni: Cuadrado, Iturbe, Muriel, Martinez. Favorito per il secondo posto il Giappone di Zaccheroni. Molti giocatori (Kagawa, Honda) giocano in campionati europei e il ct italiano, con la sua esperienza tattica, può dare quella stabilità collettiva per avere la meglio sulle altre due squadre. Difatti sia la Grecia sia la Costa d’Avorio non sembrano all’altezza. Comunque gli africani, se avranno l’apporto dei suoi giocatori di prestigio come Drogba, Gervinho o Tourè, potrebbero impensierire chi è dato per favorito.
Girone D: Italia, Uruguay, Inghilterra, Costa Rica. Nel girone dell’Italia sulla carta tre squadre sono allo stesso livello, con il Costa Rica squadra materasso. Dal 1962 l’Italia ha partecipato a tutti i Mondiali. In Brasile, l’Italia si presenta senza avere brillato nelle ultime sette partite, ma è sempre capace di giocare ottime fasi finali dei tornei. Comunque dovrà riscattare la brutta avventura del 2010 in Sudafrica con l’eliminazione nel girone. Sarà vitale la gara d’esordio contro l’Inghilterra. Gli inglesi non vincono un titolo da svariati anni, nonostante i vari campioni avuti in rosa. Il ct Hodgson si affiderà ai giocatori d’esperienza Gerrad e Lampard, confidando su un sistema meno vocato all’attacco e imperniato su una difesa solida. L’Uruguay ha invece il suo punto di forza in attacco con Suarez e Cavani, mentre difesa e centrocampo hanno meno qualità, ma garantiscono solidità. Troppo debole la Costa Rica, ma la parola d’ordine è di non sottovalutarla.
Girone E: Francia, Svizzera, Ecuador, Honduras. La Francia, nonostante la qualificazione in extremis, dovrebbe vincere il girone, anche senza la presenza di Ribery, infortunato. Il ct Deschamps è esperto e ha a disposizione giocatori di caratura internazionale e di talento come Benzema e i giovani Pogba, Varane e Sakho. I transalpini non pensano al titolo, ma il Brasile è l’occasione di mettersi alle spalle anni turbolenti dopo la sconfitta in finale nel 2006 contro l’Italia e di avviare il cambio generazionale. Il secondo posto dovrebbero contenderselo Svizzera e Ecuador. Gli elvetici sono più esperti di quattro anni fa e in squadra hanno giocatori di ottimo livello. L’Ecuador, bravo e fortunato nelle qualificazioni, a parte Valencia, non ha giocatori di esperienza internazionale. Chi vincerà lo scontro diretto sarà quasi sicuro di andare agli ottavi. L’Honduras si presenta rivoluzionato rispetto al 2010, ma resta la squadra materasso.
Girone F: Argentina, Bosnia, Iran, Nigeria. Sarà il compito più arduo per il ct Sabella trovare un’identità di gioco all’Argentina per sopportare tre attaccanti di grandissimo livello: Messi, Aguero e Higuain. Gli albiceleste fanno parte del gruppo dei favoriti per la vittoria finale e non dovrebbero avere problemi a passare il turno. Alla sua prima partecipazione a un Mondiale, la Bosnia ha le qualità per qualificarsi agli ottavi. Se gli uomini chiave Pjanic, Dzeko, Misimovic e Ibisevic non deluderanno, la Bosnia potrebbe essere una possibile rivelazione. Il problema sono le riserve che non sono all’altezza dei titolari. Buone le premesse per la Nigeria, Campione d’Africa in carica, che si giocherà la seconda posizione con la Bosnia. Pochi fuoriclasse e due giocatori fondamentali, Obi Mikel e Emenike. La forza degli africani sono la solidità del collettivo, le spiccate doti atletiche e il reparto offensivo. L’Iran ha giocatori con scarsa esperienza internazionale e gli obiettivi possibili della nazionale del ct portoghese Queiroz saranno la conquista di qualche punto nel girone.
Girone G: Germania, Portogallo, Stati Uniti e Ghana. Le protagoniste saranno Germania e Portogallo, che non dovrebbero avere difficoltà ad andare agli ottavi, anche se il girone appare equilibrato. I tedeschi hanno un collettivo solido che si basa sui giocatori del Bayern e del Borussia Dortmund. Una delle favorite, la nazionale del ct Löw vuole arrivare fino in fondo, dopo essersi fermata sul più bello negli ultimi due tornei. Se la Germania troverà la formula giusta in difesa, sarà difficile per tutti batterla. Curiosità: l’Italia non l’affronterà prima della finale. Per il Portogallo di Cristiano Ronaldo l’obiettivo minimo è il quarto di finale. I lusitani con i suoi giocatori esperti e tecnici dovranno trovare l’affidabilità e la coesione tra i reparti e lasciarsi trascinare dal fenomeno Ronaldo, altrimenti il Portogallo resterà l’eterna incompiuta del calcio internazionale.
Difficile che Ghana e USA possano tenere il passo. Meglio gli africani che nella rosa hanno bravi centrocampisti e attaccanti: Muntari, Asamoah, Essien e Boateng, ma in difesa sono vulnerabili. La nazionale americana del ct Klinsmann, meno dotata tecnicamente, potrà fare bene sfruttando l’effetto sorpresa.
Girone H: Belgio, Algeria, Russia, Corea del Sud. Il Belgio potrebbe rappresentare la grande sorpresa del Mondiale e insieme alla Russia sono i favoriti del girone. Per Corea del Sud e Algeria sarà difficile reggere il confronto. La nazionale belga del ct Wilmots torna ai Mondiali dopo due edizioni con una generazione d’oro in attacco, che ha tanta fantasia e qualità, doti messe in mostra nelle qualificazioni. Il portiere Courtois è una garanzia, dal centrocampo in su il Belgio fa paura con Fellaini, Hazard, Dembelè, Mertens. Il reparto debole è la difesa, molto lenta. Il duello nel girone sarà con la Russia del pragmatico ct Capello, che ha puntato su giocatori che militano nel campionato russo, come il regista Alan Dzagoev, mancino 23enne del Cska Mosca. Buona la qualificazione, ma non brillante, sarà comunque difficile affrontare la Russia, poco esperta, ma che può contare sulla bravura di Capello. Per la Corea del Sud il girone non è impossibile, mentre per l’Algeria ci sono poche speranze. Oggettivamente entrambe sono un gradino sotto Belgio e Russia e una qualificazione agli ottavi sarà una grande sorpresa.
Gaetano Scopelliti