Dopo il Consiglio federale e il Consiglio degli Stati, chiaro no anche del Nazionale all’iniziativa contro la sovrappopolazione. Diverse le ragioni della bocciatura
Il popolo potrà esprimersi, probabilmente entro il 2014, sull’iniziativa popolare “Stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita”, promossa dall’Associazione ecologia e popolazione (ECOPOP). Anche il Consiglio nazionale raccomanda di respingerla. ECOPOP chiede di introdurre un limite massimo fisso all’immigrazione a salvaguardia dell’ambiente. Secondo l’iniziativa la popolazione residente permanente non potrà crescere di oltre lo 0,2% annuo nell’arco di tre anni, oggi circa 16.000 persone. Il secondo elemento dell’iniziativa impone alla Confederazione di investire nella promozione della pianificazione familiare volontaria. Sono provvedimenti che richiedono il 10% dei fondi previsti per la cooperazione allo sviluppo, che aumenterebbero da 70 a 148 milioni di franchi. Durante il dibattito sul testo, svoltosi in due giorni, non si erano evidenziati sostenitori e tutti i parlamentari che hanno preso la parola si sono espressi contro l’iniziativa, che è stata, tacitamente, bocciata.
Anche l’UDC, di solito critica sul tema immigrazione, non ha trovato punti positivi nel testo. “Il problema dell’immigrazione”, ha detto Toni Brunner, presidente UDC, “non si risolve con i rigidi numeri dell’iniziativa, che sono la misura sbagliata”. Brunner ha aggiunto che l’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa è più adatta per reimpostare la politica migratoria in Svizzera. “Arroganza” è stato definito da Jean-Pierre Grin il passaggio del testo, che vuole imporre il controllo delle nascite ad altri paesi. Anche il PS ha sostenuto che le misure proposte sono sbagliate, nonostante le critiche sul consumo delle risorse siano giustificate. “L’immigrazione non è la causa dei problemi ecologici” ha spiegato la grigionese Silvia Semadeni. “L’economia e i sindacati hanno dimostrato come il benessere in Svizzera si basi in buona parte sull’evoluzione dell’immigrazione”, ha detto Philipp Hadorn. In difesa dei promotori, qualificati da alcuni parlamentari come moralizzatori e ingenui, si è schierato Hans Fehr dell’UDC, che ha definito gli attacchi “infami”, visto che i promotori hanno agito riprendendo un problema serio. Comunque anche Fehr ha ammesso gli svantaggi dell’iniziativa: poco flessibile e inadeguata alla situazione economica in Svizzera. Nel suo messaggio al Parlamento, il Governo aveva indicato in un calcolo, che il limite imposto dall’iniziativa impedirebbe all’economia di coprire il fabbisogno di lavoratori necessari.
Al termine del dibattito il Nazionale ha bocciato due proposte: Una chiedeva di rinviare l’iniziativa alla commissione preparatoria con l’incarico di verificarne la validità e un’altra di dichiarare nullo il testo. La questione della validità di iniziative popolari è negli ultimi tempi tema ricorrente nel Parlamento. Nel testo di Ecopop si pone la domanda se la convergenza della materia sia tutelata. Alcuni oratori ne hanno dubitato: mantenere le risorse nazionali in Svizzera non ha niente a che vedere con la pianificazione familiare in Africa. Il Governo, la commissione e gli Stati sono stati di parere diverso. Il ministro della giustizia, Simonetta Sommaruga, ha spiegato nel suo intervento che “l’iniziativa esige due misure diverse, ma ha lo stesso obiettivo: la sicurezza della sostenibilità”.